Intervistato di recente da Busted Open Radio, l’ex campione WWE Dean Ambrose, oggi campione della AEW con il nome di Jon Moxley, ha parlato di quello che maggiormente lo indispettiva durante la sua carriera in WWE. Ambrose era uno dei wrestler più apprezzati all’interno del roster della compagnia, con diversi titoli vinti e grande considerazione da parte di tutta la dirigenza. Eppure qualcosa sembrava dargli profondamente fastidio nel modo di gestire le cose che c’è in WWE.
La differenza con la AEW
“La differenza con la AEW è semplice. Ci sono tante differenze ma la più evidente è che non mi danno un copione. Se devo dire una cosa che mi faceva impazzire più di tutto il resto era il fatto che mi davano un copione e mi dicevano cosa dire. La prima vola mi è successo quando eravamo nello Shield e ci hanno dato un copione. Anche quando eravamo in FCW con Dusty questo non succedeva, è stato uno dei momenti più belli che ho avuto in carriera quando recitavo i promo in FCW. Quando ho sentito il termine ‘copione’ è stato pazzesco. Ci hanno detto qualcosa tipo ‘Roman dice questo, Seth dice quello, Dean dice quest’altro’. Pensavo che fossero dei suggerimenti e che poi avremmo deciso noi come riempire i vuoti”.
Impossibile trattare con gli autori
Moxley ha spiegat come invece la cosa fosse intesa in modo molto diverso in WWE: “Ero positivo con gli autori, gli ho proposto qualche idea figa. Potremmo dire anche questo e quello… loro erano invece perentori: questo è il modo in cui devi dirlo. Io volevo dire la mia ma ci è stato detto molto chiaramente che quello era esattamente quello che avremmo dovuto dire. Ricordi di aver avuto lì quella sensazione, di un pugno nello stomaco, ho pensato ‘Ho fatto un errore clamoroso…'”.
La pressione di dover recitare a memoria
L’ex membro dello Shield ha poi raccontato in che modo queste imposizioni destabilizzino i wrestler che devono poi recitare quei promo: “Vuoi sapere cos’è la pressione? La pressione è avere due pagine di copione scriitte da un settantaquattrenne pazzo che non hanno senso per te e che ti faranno sembrare uno stupido in diretta mondiale e devi memorizzare ogni singola battuta ed in qualche modo cercare di cavartela e di non sembrare un coglione totale. Questa è la pressione. Molte volte me la sono cavata, altre no. Ma non mi troverò mai più in questa situazione. Ora posso essere semplicemente me stesso e questa è una bella sensazione”.