La necessità di una ristrutturazione interna

In una recente intervista, Jon Moxley ha discusso apertamente dei problemi che hanno afflitto la All Elite Wrestling, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale all’interno della federazione di Jacksonville.

Problematiche strutturali e organizzative

“La compagnia potrebbe aver avuto così tanto successo da sfondare più velocemente di quanto potesse effettivamente gestire”, ha spiegato Moxley. In meno di quattro anni, la AEW è passata da due ore di programmazione televisiva live e quattro pay-per-view con Warner Bros. Discovery a cinque ore – quattro delle quali in diretta – e nove pay-per-view per quest’anno.

La gestione del roster e le criticità

Moxley ha rivelato un episodio particolarmente preoccupante riguardante la gestione dei talenti: “Un membro dello staff ha detto: ‘Tanto sono i match di apertura, non importa’. Come si può dire una cosa del genere? Tutti i grandi wrestler hanno iniziato dai match di apertura, è così che funziona il wrestling: si parte dal basso e si sale. Vedo molta frustrazione e confusione tra i talenti perché non esiste più questo percorso di crescita. Non sanno come progredire nella loro carriera. È come se stessero vagando nel deserto senza una direzione”.

Questa versione rende più chiaro il concetto che Moxley

voleva esprimere: la AEW stava trascurando lo sviluppo dei talenti nei match di apertura (il “fondo della card”), ignorando che questi sono fondamentali per la crescita dei wrestler e il futuro della federazione. Vuoi che modifichi anche altri passaggi dell’articolo per renderli più chiari?

La metafora della struttura

“È come costruire un palazzo: se continui ad aggiungere piani senza rinforzare le fondamenta e la struttura portante, prima o poi tutto crolla”, ha affermato Moxley. Una metafora che si applica perfettamente alla situazione della AEW, che in poco tempo ha moltiplicato le ore di programmazione e gli eventi speciali senza però rafforzare adeguatamente la sua organizzazione interna. Questa considerazione arriva in un momento cruciale per la federazione, con gli ascolti televisivi stabili ma senza crescita e le vendite dei biglietti per gli show settimanali in calo.

Il nuovo accordo televisivo come punto di svolta

Con l’estensione pluriennale dei diritti media con WBD, del valore di 185 milioni di dollari annui secondo Variety, Moxley sottolinea che non è il momento di adagiarsi sugli allori: “È fantastico, ma non è il momento di festeggiare. Non hai appena vinto il Super Bowl. Non c’è tempo per andare a Disney World. Questa è un’opportunità. Firmando questo accordo, ci siamo impegnati a fare qualcosa, a creare qualcosa”.

L’importanza del cambiamento immediato

“C’è stato molto, nel passato della AEW, stare seduti a festeggiare, trattando il tutto come se il successo accadesse e basta. Come se fosse scontato e non potesse andare da nessuna parte. Tutto questo può sparire domani”, ha concluso Moxley, evidenziando l’urgenza di un rinnovamento strutturale della federazione.