Kurt Angle è stato recentemente intervistato da Chris Van Vliet e ha parlato di uno dei suoi periodi più bui nella WWE, quello precedente al suo primo addio:“Ero davvero incasinato psicologicamente e dovevo andarmene. Quando me ne andai, Vince e io non parlammo mai più finché non tornai due anni fa. Quando ci siamo visti, ci siamo abbracciati e mi sono scusato e lui ha detto: ‘Non preoccuparti’. Quindi, siamo tornati alla normalità. Vince è sempre stata una figura paterna per me. Non ho mai voluto ferirlo intenzionalmente.”

Kurt Angle ha parlato poi di quando, nel 2006, il rapporto con Vince era ai minimi termini: “Decisi che volevo smettere e andai al quartier generale della WWE. Mi ero infortunato davvero gravemente, il sangue scorreva su entrambe le gambe dall’interno, come un livido. Lo mostrai a Vince durante il nostro incontro, ma lui tirò fuori dei miei messaggi in cui dicevo: ‘Vince, ti farò il c*lo quando ci vediamo. Vince, farai meglio a rispondere alla mia chiamata o ti prenderò a calci.’ Roba fuori di testa, non ricordavo di averglieli mandati ma sfortunatamente all’epoca prendevo antidolorifici e ogni tanto andavo in blackout. Quindi Vince si alzò e mi disse: ‘Mi vuoi dare un calcio in c*lo? Dai, fallo.’ E io pensai: ‘Oh mio ​​Dio, non posso credere che Vince voglia farlo. Lui è stato la mia figura paterna per sette anni, ho troppo rispetto per lui.’ Sbottai e gli dissi che non potevo più fare questo, avevo bisogno di essere licenziato e lui così fece.”

Nonostante l’offerta di Vince di fornirgli un percorso di riabilitazione, Angle rifiutò e firmò con la TNA, ma il suo problema si aggravò anche a causa dell’alcol, deteriorando anche il rapporto con la famiglia: “Non ho preso in considerazione la riabilitazione fino alla mia quarta denuncia per guida in stato di ebrezza. Mentre ero in prigione ho chiamato mia moglie e lei ha detto che voleva andarsene. Ha detto che se fossi andata in riabilitazione, avrebbe preso in considerazione l’idea di restare. Sono andata in riabilitazione grazie a mia moglie e ai miei figli. È stata la mossa migliore che abbia mai fatto.”