Si è detto molto sul match di ritiro di Kurt Angle contro Baron Corbin a WrestleMania. Vale a dire, che la medaglia d’oro ad Atlanta 1996 meritava un addio migliore contro un avversario che avesse un seguito maggiore di Corbin. Di recente il campione olimpico, si è aperto sulla sua ultima esperienza in WWE in una recente intervista con The Paradox of Sports, dove ha detto che secondo lui la federazione avrebbe dovuto gestire un po’ diversamente il suo ritorno e quello che ha fatto durante.

Le sue parole

“Sono rimasto davvero sorpreso dal modo in cui mi hanno fatto tornare. Mi hanno richiamato e mi hanno introdotto nella Hall of Fame prima, anche se non mi ero ancora ritirato. Poi volevano che fossi il GM di Raw per secondo, e infine volevano che lottassi. Credo che l’ordine doveva essere invertito”.

Gestione non ottimale!

La WWE ha certamente sprecato molte delle ultime opportunità sul ring di Angle tenendolo in disparte come General Manager di Raw, anche se ha fatto un ottimo lavoro nel ruolo. È un po’ deludente pensare che avrebbe potuto lottare in dream match dal momento in cui ha rimesso piede su un ring della compagnia. Certo, Kurt è apparso in alcuni momenti memorabili come la rivelazione che Jason Jordan era suo figlio, sostituendo Roman Reigns per fare squadra con lo Shield nel suo primo match in WWE dopo 11 anni e facendo squadra con Ronda Rousey per affrontare Triple H e Stephanie McMahon, ma avremmo potuto vedere molto di più. Tuttavia, come Kurt Angle stesso ha aggiunto nell’intervista: “Sfortunatamente, la WWE aveva altri piani, ed è così che va. Non ho potuto farci niente”.