Libertà
Randy Orton è stato uno dei wrestler più discussi della sua generazione, capace al tempo stesso di cose eccezionali nei suoi primi anni di carriera e a pause imbarazzanti durante gli altri. Tantissimi titoli nel suo palmares, forse troppi, se il numero di titoli fosse preso come parametro per classificare i migliori della storia. Randy Orton che poteva essere e non è mai stato e mai più sarà.
Se scrivessi al me stesso del 2003, che lo sceglieva quasi sempre nei videogames e si entusiasmava per quel promettente e giovane talento, mi direi di gustarmelo il più possibile, perché quel livello non lo toccherà mai più.


In fondo, il Legend Killer era un personaggio con le radici ben piantate nella storia della disciplina, una disciplina che ci stordisce di slogan su chi proponga meglio il “futuro”. Evolution, Legacy, Viper, in qualsiasi forma Orton è stato la trasposizione del vecchio wrestling nel nuovo millennio, con tutte le fatiche ciò comporta. Un qualsiasi match della NWA degli anni Settanta oggi, risulterà sempre preistorico ai nostri occhi e i match di Orton prendon a piene mani da quella psicologia nel ring. 
Per tutta la carriera accompagnato dal supporto dei vecchi, l’ultimo lottatore di un wrestling che non c’è più. Meritevole di tutte le critiche di chi in fondo non è sintonizzato sulla sua pigra frequenza. Se Edge è stato tra i primi wrestler moderni, Orton è stato l’ultimo dei vecchi. Tanto talentuoso, quanto pigro e scostante, ma forse libero.


Odio
In altri contesti sportivi siamo più abituati a vedere grandi talenti buttati per pigrizia o discutibili scelte nella vita privata, nel wrestling è più raro. Se un wrestler non ha successo, la colpa è della compagnia in cui lavora, che non lo utilizza come dovrebbe.
Non mi viene in mente nessuno come Randy Orton con una carriera piena di alti e bassi. Ai risultati e al sostegno della compagnia ha spesso accompagnato match penosi, buttando irrimediabilmente la faida generazione contro John Cena, ad esempio. Questo atteggiamento lo ha bollato alla lunga come noioso, ripetitivo, lento e odiabile.


Odio che si frantumava in rassegnazione per un talento che quando aveva il desiderio di brillare è stato un performer di primo livello per gli standard della moderna WWE. E per quanto caratterialmente e sui social ha dato l’impressione di essere refrattario alle critiche, il documentario di Undertaker ci insegna, che i wrestler, tutti lui compreso, sono molto orgogliosi.


Vendetta
L’orgoglio dei wrestler porta a ribaltare la matematica e ciò che era prevedibile si trasforma in sorpresa. Contro Edge ad esempio, ero partito con tutti i peggiori pregiudizi: poi la costruzione molto classica, old school, simile alle belle faide che a cavallo dei novanta e i duemila incendiavano le road to Wrestlemania. I match lasciamoli in una bolla, isolati dal giudizio. Edge che da senso al suo ritorno e Orton che ci fa vedere schegge di “santità” in alcuni momenti.

La vendetta migliore verso chi lo ha criticato in tutti questi anni; non che adesso sia tornato intoccabile, ci mancherebbe, ma uno che ha sofferto tanto la competizione dei colleghi, soprattutto CM Punk, adesso ha avuto occasione di tornare motivato e focalizzato. La WWE che lo prende e lo mette al centro dell’attenzione, anche più del campione mondiale che passa da un number one contender all’altro, in attesa di misurarsi.


Eternità
Quale potrebbe essere l’obiettivo che si dovrebbe prefiggere Orton oggi? Concorrere ad essere tra i più grandi di sempre in WWE è ormai irrealistico, ma con il vuoto che si porta con sé il ritiro di Undertaker e l’utilizzo da part timer di Cena e Edge, oggi c’è un grande vuoto come leader dello spogliatoio. Ruolo che non deve essere del più bravo, ma del più esperto, del più maturo, del punto di riferimento per i più giovani. Io non so se Orton ha superato la fase in cui tutto e tutti sono concorrenza, ma immagino di sì, data l’età e una famiglia che lo supporta.


Orton è una di quelle persone che ha bisogno di continui stimoli. Dipendesse da me, dopo la conclusione della faida con Edge lo sposterei qualche mese a NXT, ma purtroppo la situazione è disperata e come molti anni fa daranno le chiavi di Raw a Ric Flair e Randy Orton. Prossimo campione WWE.