C’è un grosso problema di narrazione in AEW, ultimamente. Qualcuno direbbe “da molto tempo”, ma si tratta di hater per moda che domani andranno a odiare qualcos’altro. Ma è evidente che dal post All Out, la compagnia abbia perso la bussola. Letteralmente. E c’è un dettaglio che non fa presagire un buon futuro: dopo Full Gear ritorna il Continental Classic. Dunque la scrittura rallenterà e per qualcosa di buono, oltre i singoli match, dovremo attendere.

Al momento sta funzionando una sola storia, quella BCC. Da quanto emerso, la sta scrivendo Bryan Danielson, senza che Tony Khan ci possa mettere mano (è impegnato con RJ City nella scrittura di White-Page, altra buona storyline). Stanno andando piano, è logica, prima o poi dovrà esplodere. Stanno gettando tanti semi, da qualche parte dovranno germogliare. Il ppv è comunque il 23 novembre. Il tempo c’è.

Manca tutto il resto. Jericho che vince il titolo ROH non disturba, ma deve avere un seguito di qualità. Non essere il solito contentino. La storyline tra Cole e MJF ha più giravolte dei bambini di 5 anni, e come scritto la scorsa settimana, non riusciranno a risollevarla in nessuna maniera. Cole che prima non vuole e poi vuole lo UK somiglia tanto a Jey Uso che prima vuole e poi non vuole stare con il fratello. Gli errori narrativi, in quel singolo frangente, sono esattamente gli stessi.

Bello Fletcher che si rasa, ma Takeshita è il campione ed è già dimenticato. I Private Party che accettano la stipula del “se perdo, mi divido” sembra l’ennesimo sfizio che i Bucks si toglieranno (e la storia non sta decollando manco con le cannonate). Match decisi a caso (Matthews vs Cole, ma non solo), gente che presenzia e sparisce, gli Outrunners che non si capisce se sono pushati o meno, i LFI già messi al tappeto, Daniel Garcia tornato nell’angolo.

Ma se c’è qualcosa che fa imbestialire è la gestione della categoria femminile. Post All Out avevano apparecchiato una tavola clamorosa di storie e di match possibili. Era tutto pronto. E invece hanno deciso buttare via tutto.

La Monè vince match inutili. La Statlander, che è passata face perché sì, è bloccata con Kamille. Mariah May persa nel vuoto e non ha avversarie di livello. Serena Deeb tornata e sparita. Harley Cameron acerba. Anna Jay acerba. Willow sparita, e con lei anche Saraya e Hikaru Shida.

Infine Jamie Hayter. Sono stato uno di quelli che ha difeso il suo ritorno a All In e continuerà a farlo. Penso fosse un buon modo per dare risalto anche allo Zero Hour in un ambiente protetto per lei. Non che ci fosse poi molto da aspettare: risolto il feud con Saraya, il suo nome doveva essere rilanciato nella stratosfera. Bastava solo scegliere la campionessa da farle sfidare.

Invece la AEW ha il vizio atavico di dover rallentare tutto. Di far fare per forza il percorso, perché tutto ha una logica (?) da seguire. Ma la Hayter è la ex campionessa. Non c’è nulla da aspettare. Non c’è nulla per cui dovremmo metterci problemi. E invece la lasciano in un angolo, a veder penalizzato lo status che le avevano costruito addosso.