Ma quindi? Nello stesso periodo in cui Bryan non può difendere la cintura, Eric Young la perde. Nel momento in cui agli "astuti" writer della TNA manca l'esempio della WWE tutto cambia.

Parto da un presupposto: non avrei mai dato il titolo ad Eric Young. A prescindere. E' stata una chiara occasione per dimostrare quanto alla TNA non interessi avere un campione rappresentativo della compagnia dentro e fuori dal ring, ma un comune diversivo che tenesse sulle spine le storyline. E non gli avrei dato il titolo perché in un battito di ciglia si è vanificato ufficialmente il lavoro compiuto lo scorso anno con Magnus. Il suo turn heel era stato gestito malino, è vero, in funzione di una Dixie Carter insopportabile più per la sua inutilità che per la sua recitazione. Però se al suo fianco vi fosse stato Bram, forse le cose sarebbero andate diversamente. Forse, perché a veder la solita schizofrenia del booking team nulla è certo.

Eric Young non ha demeritato, è stato tanto discreto quanto poco credibile. Capisci che un jobber comedy (questo è sempre stato) non può diventare un superman da un momento all'altro, quale che sia il suo status, campione o meno. Capisci che all'improvviso non può rendersi un paladino della giustizia dopo che è stato a più riprese ridicolizzato dalle Knockouts della compagnia. Quel che è sempre mancato nel tavolo di scrittura è una sana memoria di cosa sono stati i wrestlers presenti nel roster, di quali sono state le loro faide e i loro turn. Capire fin dove si può spingere un atleta che già nel 2009 visse un cambiamento radicale nel personaggio prima di tornare ad essere il solito "freaky" Eric Young.

Ora il campione è Bobby Lashley. Giusto: fa parte del team di MVP  e sostituisce MVP nella conquista dell'alloro. Però: però è il solito ex WWE che conquista il titolo TNA. Non uno qualsiasi, ma un ex campione. Per questo non parlatemi di nuovo Scott Steiner: Steiner campione WCW era un prodotto WCW, con una storia importante nel NWO, assieme o contro il fratello, più volte campione Tv e Us. E all'epoca l'atleta più in forma capace di spazzare il sopravvalutato Booker T.

Oggi Lashley è un altro atleta funzionale alle storyline ma che non porta nulla di più rispetto a quanto già visto. Lo so che gli ascolti sono saliti, ma sono saliti per l'influenza della nuova location, a breve scenderanno di nuovo. Una cosa mi rincuora: la presenza nel finale di Bobby Roode, l'unico vero campione meritevole della TNA. Perciò spero non si perda altro tempo e si cominci a ragionare su un regno di lunga durata per il canadese, ne va della sopravvivenza della compagnia.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.