Ci siamo agitati, ne siamo stati felici, ci siamo persino scontrati in due tifoserie distinte. Abbiamo fatto a gara ad insultare l’altro solo per parteggiare per una squadra e non per un pensiero corretto. Poi? Poi la realtà ci dice che abbiamo fatto male. Che tutta questa concorrenza voluta dalla WWE ha semplicemente messo le tenaglie sia a Dynamite che ad NXT.

Lo dicono gli ascolti, lo consigliano proprio. Non c’è mai stato, in un anno, un grande travaso di telespettatori: solo il 10% si spostava da Dynamite a NXT e solo 4% faceva il percorso inverso. Però l’avere due show distinti è come se avesse frenato anche gli indecisi, perché tanto avrebbero potuto recuperare le pillole dei due show da YouTube o dal WWE Network o persino da Twitter. Così entrambi gli show venivano frenati (e fregati) dalla propria posizione in palinsesto. Alla fine, in maniera intelligente, USA Network ha convinto la WWE a spostare il proprio show.

Non vi è dubbio che NXT non ne abbia beneficiato. Da quasi un mese si è assestata sopra gli 800 mila telespettatori, risultato che aveva raggiunto in precedenza solo con l’innesto di superstar dal main roster. Oggi invece ottiene il numero con le proprie forze, senza nessun disturbo, ché Impact praticamente non esiste. In questo modo è contenta la Rete, sono contenti gli sponsor, ha un riscontro completo anche la WWE. Insomma, oggi lo show vive di vita propria, come avrebbe dovuto fare sin dal settembre di un anno fa.

Dynamite ha faticato un po’ di più. Il continuo sballottare da un giorno all’altro non ha fatto certamente bene, ma sono bastati due mercoledì di fila per tornare ai numeri dell’esordio. Giustamente bisogna capire che si tratta di puntate pre e post ppv. Ma se i numeri rimarranno questi anche nelle prossime settimane previste al mercoledì, allora non potrà far altro che beneficiarne lavorando in maniera più calma e solida sugli show.

In tutto questo, il discorso è che la concorrenza non ha senso nel 2020. E non aveva senso nemmeno lo scorso anno, e nemmeno ne avrà per i prossimi 3/4 anni. Perché? Perché non c’è pubblico. Non c’è una prospettiva di crescita, il wrestling è ad uno dei suoi minimi dopo anni di prosperità. Se nemmeno il main roster WWE riesce a stare costantemente sopra i due milioni – due milioni e mezzo, vuol dire che è un periodo in cui si deve tenere duro e attendere che la situazione migliori. Non potevano di certo ribaltare la situazione un terzo brand e una federazione appena nata. Non potevano scatenare le fantasie dei tifosi. Non sarebbe cambiato nulla neppure se Dynamite si fosse presentato al lunedì.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.