Appena due giorni fa, Asuka è diventata campionessa di Raw a seguito della sua vittoria del Money In The Bank, reso valevole per il titolo in quanto Becky Lynch sarà assente per maternità. Avrei potuto spendere due parole per Becky, ma una notizia uscita ieri ha catturato la mia attenzione: come si legge, a seguito della vittoria del titolo di Raw, Asuka è diventata l’unica wrestler della compagnia ad aver vinto il titolo di NXT, il titolo di SmackDown e di Raw, i titoli di coppia femminili, la Royal Rumble ed il MITB. Al secondo posto c’è Bayley, alla quale però manca la vittoria nella Rissa Reale.
Tale notizia mi ha in un certo senso colpito perché sembrerebbe che un simile palmarès debba essere riservato ad un lottatore sulla quale la compagnia punta e non poco, eppure spesso dal pubblico si sono alzate pesanti critiche sulla gestione di Asuka, ritenuta dai molti uno spreco. In effetti, se andiamo ad analizzare nel dettaglio questi traguardi, troveremo più di un punto oscuro.
Sul titolo di NXT nulla da dire: il suo regno infinito l’ha resa immortale negli annali della WWE, con una streak di imbattibilità che ha superato quella di Goldberg; è rimasta campionessa per una vita ed ha reso vacante il titolo solo a causa di un infortunio, per poi gettarsi nel main roster. Ed ecco che nel main roster tutto sembra cambiare: la vittoria alla Royal Rumble è stata storica, ma in molti l’hanno ritenuta uno spreco nel momento in cui Asuka non è riuscita a battere Charlotte a WrestleMania; tuttavia in molti difendono questa scelta e ritengono che non ci fosse wrestler più adatta a interrompere la sua striscia di imbattibilità se non la Regina, perciò diciamo che ancora ancora la cosa si salva. I titoli di coppia femminili non vengono ritenuti di prestigio, un po’ perché la categoria di coppia femminile, in generale, non naviga in buone acque e perché comunque la WWE sembra viaggiare un po’ a caso con la gestione di Asuka, con un turn heel che sicuramente è stato interessante e un feud con Becky Lynch e Charlotte di cui non si è compreso totalmente il senso, il tutto concluso con la parentesi in singolo di Asuka a causa dell’infortunio di Kairi Sane. Il titolo di SmackDown è l’emblema dell’insoddisfazione dei fan, dal momento che Asuka è stata una campionessa di transizione per poi dare la cintura in mano a Charlotte, che l’ha battuta in una puntata di SmackDown, scenario ritenuto “meno importante” di un PPV, così da poter creare a WrestleMania la nostra amata “Becky 2 Belts”. E col titolo di Raw pare di rivivere quanto accaduto con quello di SmackDown: Asuka si ritrova campionessa in quanto Becky deve momentaneamente ritirarsi e poco importa che la nipponica abbia di fatto battuto altre cinque avversarie per staccare la valigetta, la sua è parsa comunque una vittoria d’ufficio.
Credo che in molti, me compresa, si fossero affezionati a quel mostro imbattibile che abbiamo imparato a conoscere ad NXT e che dunque non siano riusciti a perdonare la decisione della WWE di “umanizzarla”, mentre altre wrestler conservano un’aura ben più temibile (la stessa Charlotte Flair o Shayna Baszler, che può pur sempre vantare una prestazione da record ad Elimination Chamber). Il collasso totale si è avuto con il feud con Carmella, nel quale Asuka non è inspiegabilmente riuscita a diventare campionessa. Dunque non importa quanti titoli o traguardi Asuka abbia conquistato da quando ha abbandonato NXT, pare non essere mai abbastanza.
E sì, è innegabile che non sia la stessa di quando combatteva nello show giallo, ma questo suo continuo tagliare traguardi dovrebbe essere il segno, a mio avviso, che la WWE non si è dimenticata di lei e la considera una risorsa preziosa; semplicemente, non c’è spazio al top per tutti e tutti, o quasi, vivono un periodo di stagnazione. Mi vorrei anche ricollegare a un articolo che ho scritto qualche settimana fa sulla coerenza narrativa e su quanto sia difficile mantenerla per uno show con così tante ore di programmazione e che va avanti ininterrottamente, roba che neanche una pandemia globale riesce a fermarlo, rendiamoci conto.
Certo, si poteva fare di più e Asuka poteva decisamente essere sfruttata meglio. Continuo a pensare che un suo grosso limite sia il non conoscere a sufficienza l’inglese e mi verrebbe voglia di dirle di mettersi sotto a studiare, poi mi ricordo di quanti anni mi ci son voluti per imparare decentemente l’inglese e di quanto sia stato disastroso il mio esame di lingua tedesca, quindi taccio.
Spero che la vittoria del titolo di Raw sia un modo per la WWE per sfruttarla come wrestler femminile di punta e vedremo se ciò significherà un nuovo inizio per lei. Si potrebbe darle un feud di transizione con Nia Jax, che sì abbiamo già visto ad NXT ma sappiamo che tutto l’NXT pre-Survivor Series, a quanto pare, non è canonico, e poi dirottarla in un feud con Shayna Baszler per un dignitoso “match di menare”, o “match di sottomettere”, come preferite.
Io la spugna con Asuka non la voglio gettare, mi auguro che anche voi siate dello stesso avviso.