Nuova stagione, solita FLOP 10. La WWE ha messo agli archivi WrestleMania ed è ripartita con PayBack, avranno fatto un buon lavoro oppure no?

Partiamo dunque ad analizzare i dieci momenti NO di WWE PayBack

10)MA COME TI VESTI?! PAYBACK EDITION

Proprio quando pensi che tutto sia perduto per sempre, quando Natalya ti abbandona sfoggiando finalmente un outfit che non sembri uscito da un negozio di lingerie sadomaso, quando non c’è Bray Wyatt a sfoggiare i suoi pantaloni uccelleschi da emo-girl, quando pensi che dovrai ripiegare su Enzo Amore e le sue bretelle improbabili, quando tutto sembra perduto, decidi di vederti il pre-show, giusto per completezza, stai definitivamente perdendo le speranze quando Dolph Ziggler e i suoi pantaloni che sembrano un’accozzaglia di toppe messe a caso e sconnesse tra di loro rischiano ormai di non farti divertire più, in questo preciso momento appare Baron Corbin, Corbin e il paio di pantaloni più rattoppati, discromatici, anti-character e anti-logici che tu abbia mai visto, rubati probabilmente dal guardaroba di Braun Strowman e successivamente ristretti in lavatrice. Il vincitore di questo mese, non vi sono dubbi, è lui. Grazie Baron, sappi che conto su di te

9)IF AJ WINS WE RIOT

Capisco che possano esserci dei fan di Roman Reigns, capisco che possano esserci dei fan sfegatati di Roman Reigns, capisco che riadattare slogan celebri di dieci anni fa faccia sentire tutti molto pheeghi, ma . . . un cartellone del genere? Really? Really?

8)OH MY GOD HE’S FUCKED!

OMGHF! Potremmo dire, dato che è sempre bello pronunciare sigle che paiono dei codici fiscali. Ad ogni modo il Cuore In Gola moment of the night se lo aggiudica sicuramente Kalisto che esegue una manovra molto spettacolare ma andando tremendamente corto rischiando alle belle di missare totalmente Ryback e alle brutte di sfracellarsi un numero imprecisato di ossa sbattendo sull’apron, fortunatamente il buon Ryback salva Kalisto dalla morte gettandosi sotto di lui sprezzante del pericolo. The Big Guy is a Good Guy

7)LO SCAZZO DI BRET HART

Mi rendo conto che questa è una posizione da TOP 10, ma dovevo assolutamente includere la performance di Bret Hart a PayBack, sembrava un’impresa impossibile eppure Hart è riuscito a mantenere la stessa identica espressione scazzata per tutto il match femminile, dall’entrata alla Sharpshooter finale, una paralisi facciale completa, un’espressione persa e distaccata da aver fatto piangere di gioia Randy Orton. Così, per potervene parlare userò come collegamento il fatto che per la WWE non debba aver gradito più di tanto un manager che per un match intero ha l’espressione di chi piuttosto che lì preferirebbe trovarsi in sala d’attesa dal medico con venti persone davanti, il cellulare scarico e come unica rivista da leggere un “Famiglia cristiana” del 1998

6)COUNTLESS FOREARM

Il Flying forearm di AJ Styles rischia di diventare molto poco “Phenomenal” se sarà costretto a usarne quattro, compreso uno sul tavolo di commento, ad ogni match che farà in PPV, ok che era un match per il titolo, ma sarebbe la sua finisher, vediamo non di non stra-abusarne, per cortesia

5)FLAWLESS VICTORY

Sarò pignola io, probabilmente, ma ho trovato azzardata la scelta di far vincere Owens in modo netto e pulito contro Sami Zayn, uno Zayn che, altro errore a mio parere, non mi è sembrato mai in grado di portarsi a casa la contesa, sensazione che un match di questo tipo non dovrebbe mai suscitarti, perciò fatemi sapere quanti di voi hanno avuto la mia stessa impressione. Successivamente si sono ripresi includendo sia Owens sia Zayn nel feud per il titolo intercontinentale, permettendo in questo modo alla faida di continuare nonostante la vittoria netta di Owens, chapeau

4)Y2LONG

Nella review di PayBack (che vi consiglio caldamente, al contrario delle mie indegne facezie) è stato scritto che Chris Jericho non sembra più in grado di condurre adeguatamente un match che sfori nel minutaggio ed io sottoscrivo pienamente con questa visione delle cose: Y2J è sicuramente un ottimo intrattenitore ed indubbiamente un ottimo wrestler nonostante l’età e la piega da part-timer (nel senso che è membro più che attivo del roster, ma solo per parte dell’anno) intrapresa; tuttavia è anche innegabile che il minutaggio eccessivo dato al match con Dean Ambrose non sia stato gestito adeguatamente, giusto cinque minuti in meno e il tutto sarebbe stato decisamente meglio, ma come spesso accade alle volte basta quel minuto in più o in meno per incidere pesantemente sul giudizio di un match. Aggiungo che non vorrei sembrare troppo cattiva, ma quando costruisci un feud sul “nulla” e l’unica arma che hai per farti ripagare è regalare un match a cinque stelle, quando anche le stelle sono solo quattro il risultato non soddisfa

3)ENZO!

Cominciare un PPV con l’infortunio di un wrestler ed un opener troncato a metà, un opener che è la finale di un torneo, non è certamente l’ideale; tanta paura, tanto sgomento, probabilmente la necessità di allungare i tempi di questo o quell’altro segmento, o forse anche no visti i minuti intercorsi tra la fine del match e l’arrivo dei paramedici a soccorrere Enzo Amore. Non voglio star qui a cercare di capire di chi sia o meno la colpa, ma sottoscrivo in pieno le parole di Steve Austin: quando dovete rialzare un wrestler, ma anche una qualsiasi altra persona, se avete il minimo sospetto che possa essersi fatto male, ma anche se non ce l’avete, non sollevatelo mai per la testa, MAI

2)TWENTY AND COUNTING

Voglio pure concedere il beneficio del dubbio e credere che il promo di Vince&Figli sia stato allungato per riempire un vuoto, ma sprecare venti minuti, e forse anche qualcosa di più, solo per dover annunciare chi sarà al controllo di Raw è decisamente troppo, è un segmento che avrebbe necessitato al massimo di dieci minuti, entrate comprese, non del doppio del tempo. Pericolo abbiocco

1)CHICAGO SCREWJOB

Mettiamo le cose in chiaro: il Montreal Screwjob, nel bene e nel male, fa parte della Storia del wrestling, quella con la “S” maiuscola, qualsiasi tentativo di replicarlo risulterebbe non dico un’offesa, ma eccessivamente finto, si vorrebbe calcare troppo la mano cercando di riaccendere l’indignazione che ancora i vecchi fan provano ripensando a quell’episodio e coinvolgervi i più giovani, ma non si può ricreare un fatto del genere, non si può. Già di per sé questo sarebbe grave, figuriamoci poi se in questa pantomima ci infilano Bret Hart stesso e sua nipote, che cosa mi volete comunicare? Che la famiglia Hart è abbonata agli screwjob? Che Vince McMahon è un sadico che ogni tot anni gode nel ricordare ad Hart come l’ha fregato? Che Charlotte è la nuova HBK? Cosa, per R’hllor (cit.), cosa?

E dopo questa triste prima posizione, scontata forse, me ne rendo conto, concludo anche questa FLOP 10. È stato un piacere potersi dedicare a fatti più leggeri e non dover perdere eccessiva quantità di bile, certo i flop ci sono stati, ma nel complesso questo PPV è stato più che godibile, almeno per me. Non ho inserito il main event perché l’overbooking questa volta poteva starci, così come la sconfitta di Styles, avrei potuto trovare una posizione per l’atteggiamento troppo alla heel di Reigns, ma ammetto che l’ho preferito così piuttosto che dover vedere Styles interpretare la parte del cattivo. Ad ogni modo, la frase di rito è sempre quella:

Anche questo mese, se pensate che abbia omesso qualche punto fondamentale o se pensate che sia stata troppo cattiva, sentitevi liberi di integrare questa rubrica come meglio credete.

Ysmsc