Qualche giorno fa tutti si sono chiesti come mai la AEW non abbia mai proposto Cody contro Punk, come invece ha fatto la WWE. Posto che fu proprio Cody, ai tempi, a voler evitare ogni tipo di contatto con il nativo di Chicago, focalizzando l’attenzione nel maramaldeggiare la zona del TNT Title. Il quesito però non è sbagliato. Tony Khan e i suoi hanno talvolta rinviato sfide tanto attese, per evitare che i grossi nomi facessero come capitava in TNA: arrivo, vinco feud importante, vinco il titolo, ciao.

Con Adam Copeland non è andata proprio così. Almeno non del tutto. Era necessario vederlo lavorare con Christian Cage, hanno fatto cose anche egregie. Ma la sensazione è che la storia, l’intera storia, stia prestando il fianco alla stanchezza e si stia sgonfiando lentamente. O che forse non sia davvero così attesa dai fan, rispetto a quanto avremmo pensato all’inizio. Il finale di Worlds End, poi, ha smorzato l’entusiasmo. Accomunando la scelta a certe operazioni stile WWE di cui si farebbe benissimo a meno.

A pesare, almeno secondo me, c’è il titolo TNT. I due non hanno la necessità di averlo tra le scatole. Hanno storia, legami, passato e presente utili a costruire qualsiasi cosa. E questo costringe i due ad utilizzare il freno a mano, a non sfruttare appieno tutti gli strumenti che la faida gli ha messo in mano.

C’è da dire, però, che il nuovo corso pare interessante. Forse arriva in un momento sbagliato. Ma ha un suo senso, rispetto ai tanti critici. Copeland vuole dimostrare di non aver bisogno di scorciatoie per arrivare alla cinture. Ha rispettato l’indicazione di Christian di tornare in fondo alla fila, e col reintegro del ranking ha deciso di scalarla. Una striscia positiva di vittorie potrebbe riportarlo direttamente al cospetto del suo amico/nemico o, addirittura, a strizzare l’occhio alla cintura mondiale. Più adatta, sicuramente, allo status di un campione come lui.

C’è un unico difetto. Una rincorsa del genere, se coronata da un successo, sarebbe scontata. Tutti se l’aspetterebbero. Avete letto le critiche ai vincitori del ppv Royal Rumble? Ecco, il feud tra Christian Cage e Copeland non gode di una considerazione altissima. Se arrivasse ad un lieto fine facile, probabilmente verrebbe accantonato troppo facilmente un “si sapeva che andava a finire così, ora passiamo ad altro”. E non se lo meriterebbero.