..spegne i fuochi piccoli ma accende quelli grandi…vale lo stesso discorso, oltre che in amore, anche per CM Punk? Editoriale a cura di Marsupilami
Ndr: il giorno in cui verrà pubblicato questo editorale, è anche casualmente la data del compleanno del vostro redattore..ergo se non leggete l'articolo, almeno lasciatemi gli auguri!
La Road to Wrestlemania si sta ormai snodando in maniera sempre più interessante e forse anche avvincente, seppure per ora la card resta in buona parte un mistero e ancora numerose pedine debbano essere posizionate sullo scacchiera.E'indubbio che, in ogni discussione e in ogni analisi che venga fatta,ci sia un grande invitato di pietra, una sorta di elefante nella stanza che fa sentire la sua presenza, ovvero CM Punk.
Quasi mai è infatti accaduto che proprio nel periodo clou dell'anno uno dei principali volti della federazioni si sfilasse cosi di netto dagli impegni, abbandonando di colpo il ring e lasciando con un palmo di naso sia i fan che la dirigenza, ha fatto parlare e discutere per parecchie settimane tutti i forum e gli opinionisti, tra annunci di abbandono dei fan a veri e proprie idee di boicottaggio degli show stessi Questi fuochi, queste voci e questi rumori però con il passare delle settimane si è affievolito parecchio, ed ora si parla veramente poco della vicenda, scivolata via via sempre più nelle retrovie. Cosa è successo? Il pubblico non ama più Punk? In realtà questa vicenda è molto più complessa da analizzare, e cercheremo di portare alla luce alcuni aspetti magari poco considerati, ma che ci permettono di meglio capire il mutamento di opinione.
Una delle sfaccettature che mi ha maggiormente colpito in tutta questa vicenda è stato come la WWE ha trattato tutta la vicenda. Se andiamo a vedere fino dall'inizio, la compagnia di Stamford non ha MAI rilasciato nessun comunicato,nè di conferma nè di smentita dell'abbandono della federazione da parte del wrestler di Chicago. In molti hanno letto in questo atteggiamento un modo di proteggersi della dirigenza, che in parte stava o forse sta ancora lavorando a una cucitura dello strappo. Da parte mia invece vedo una precisa strategia di comunicazione da parte della compagnia di Stamford, ovvero quello di non dare fuoco in alcun modo ai rumors che si sarebbero propagati in rete, sapendo perfettamente che si sarebbe scatenato il putiferio in rete a causa dell'assenza dalle scene da parte di uno dei beniamini del pubblico, e che solo il tempo avrebbe poi riportato al silenzio le folle urlanti. A tal proposito, credo che la WWE tenga molto più in considerazione che in passato i pareri provenienti dl web; è chiaro che non sarà mai il loro main target dal punto di vista pubblicitario e promozionale, ma essendo un pubblico molto attivo e che può far facilmente passare una "brutta parola" attraverso anche altri media e che quindi debba esser trattato in maniera adeguata.
A riprova di questo ragionamento,si veda la gestione perfetta del più grosso ostacolo che la WWE aveva davanti a sè nella gestione di questa crisi, ovvero la celeberrima puntata a casa di Punk, ovvero quella Allstate Arena di Chicago che da sempre è schierata a favore del suo beniamino compaesano.
La puntata di inizio Marzo è stata costruita in maniera esemplare dai booker per attutire al massimo i danni di una eventuale contestazione; in primis il promo di Paul Heyman che, trolling della theme song a parte, resta l'unico punto di vista ufficiale sulla vicenda da parte della WWE e se vi riascoltate il promo capirete come Paul dica molte parole su Punk, ma in realtà non dica nulla di veramente interessante pur dando l'impressione di rivelare la verità, e liquidando la questione del grande assente senza dare una vera risposta ma levando di torno qualsiasi possibilità di presenza di Punk e anzi, usando questo, come leva per elevare il prodotto, in quel caso specifico la faida Lesnar e Taker.Tutto il resto della puntata è stato poi gestito in maniera maniacale per dare al pubblico solo cose che potesse apprezzare un pubblico cosi smart, con match lunghi e ben lottati e soprattutto evitando qualsiasi spiraglio in cui i "contestatori"potessero infilarsi. Certo, ci furono cori a favore di Punk, ma in un modo o nell'altro, magari anche con qualche trucchetto, la WWE ha limitato alla grande i danni e anzi nelle settimane successive è riuscita anche ad andare al contrattacco, infilando qui e lì delle frecciatine nei confronti del Best in The World.
Una delle scene che infatti è stata maggiormente accusata di esser una ripicca nei confronti di Punk è stata la occupazione di Raw da parte dei fan di Daniel Bryan nella scorsa edizione di Raw. Dal mio punto di vista, la frecciata è stata velata,anche troppo, e non vedo come una scena che ha avuto assolutamente senso per l'evoluzione della faida tra Bryan e HHH possa essere vista come un modo di dare dei messaggi sotto traccia al fuggiasco. Al massimo, è tutta la gestione di Daniel Bryan a potere essere interpretata come sintomatica di quanto sarebbe potuto succedere a Punk(cosa di cui in ogni caso dubito) se fosse rimasto al suo posto.
Ma qui, inutile girarci attorno, il grande assente è lui, ovvero CM Punk stesso. Chi lo segue da tanti anni, e il sottoscritto è fra questi, sa come il buon Brooks sia uno che difficilmente sta zitto e anzi, molte volte si è cacciato da solo nei guai per aver risposto a tweet in maniera provocatoria e diretta, senza filtro e senza censura alcuna. Invece, da quel famoso Lunedi, tutto tace. Non abbiamo una sola sua frase, di qualsiasi tipo, che possa farci capire quale sia il suo stato d'animo,i suoi pensieri e la sua versione dei fatti ma solo supposizioni e voci da chi si dice gli sia più vicino, persone che non fanno parte dell'universo WWE evidentemente, in quanto nessuno dei lottatori si è espresso in alcun modo sulla vicenda, se non con generiche dichiarazioni di rito. Pure la sua attuale compagna, AJ Lee, è entrata anch'essa nel "circolo del silenzio" evitando qualsiasi tipo di esposizione mediatica e lasciando che tutto le passasse sopra, senza voler dare alcuna informazione. Questo atteggiamento molto probabilmente è stato concordato tra le parti per evitare alcun tipo di cattiva pubblicità e non esasperare gli animi, ma fa comunque impressione il fatto che un animale da social come Punk sia sostanzialmente assente da cosi tante settimane.
Se non posson esser i fatti, solo le azioni possiamo esaminare per portare a comprendere quale sarà il suo futuro e tutte le sue apparizioni sembrano portare in una sola direzione, ovvero la UFC. E' risaputa infatti la passione di Punk per la federazione di MMA, cosi come non è un segreto la sua amicizia col capoccia della federazione Dana White e con molti dei lottatori del roster e quindi sembra essere una destinazione naturale per il nostro prima o poi cimentarsi con tale disciplina. La cosa però mi pare abbastanza improbabile, visti i guai fisici avuti negli anni, ma invece è tutt'altro che impossibile una sua partecipazione come commentatore o come color commentator, vista la sua risaputa abilità al microfono e la conoscenza della materia.
Quello che resta comunque inequivocabile è che l'assenza di comunicazioni da parte del lottatore di Chicago ha portato gran parte del pubblico ad abbandonare l'interesse nei suoi confronti, catturati molto più dall'attualità e dagli sviluppi dei lottatori che ogni settimana appaiono negli show. Questo atteggiamento non è da biasimare a priori, perchè in una società della comunicazione cosi avanzata come la nostra è normale che la nostra attenzione venga molto rapidamente spostata da un topic all'altro, facendo decadere in secondo e terzo piano argomenti fino a poco prima considerati fondamentali.(E anche oggi, abbiamo fatto uso della nostra laurea!).
In conclusione, era abbastanza naturale che le contestazioni per l'abbandono di CM Punk si andassero ad affievolire in breve tempo, vista anche la stagione e il momento; tuttavia credo che tr qualche mese, quando svanirà l'effetto Wrestlemania il problema risalirà a galla, in quanto il lottatore di Chicago è stato per molti anni uno dei grandi motori della federazione nei periodi più difficili, e sono sicuro che quando risentiremo risuonare "Cult of Personality" nelle arene, il pubblico sarà dalla sua parte, facendo sentire il suo appoggio a quello che, dati alla mano, è uno dei wrestler più importanti degli ultimi 10 anni.