Si parla spesso della qualità della PWG, della continuità della ROH, dell’originalità di Lucha Underground, dell’atmosfera della PROGRESS e di tante altre cose nel mondo del wrestling, ma troppo spesso ci si dimentica di una federazione, che zitta zitta sfodera di continuo ottimi show e grandi match.
Sto parlando dell’EVOLVE, una realtà molto seguita ma allo stesso modo molto poco apprezzata. Le colpe però non sono solamente di chi la guarda, ma vanno soprattutto attribuite alla federazione stessa. In questo blog cercherò quindi di analizzare le cose positive e le cose negative, così da poter tracciare un quadro il più completo possibile della promotion di Gabe Sapolsky.
Partiamo dai lati positivi che sono tutt’altro che pochi. Prima di tutto il livello di wrestling proposto; non sono tante le federazioni al mondo che riescano ad offrire con così tanta continuità (18 show lo scorso anno) una qualità sempre alta ed interessante, derivante dai wrestler molto diversi che vengono bookati. Spesso e volentieri inoltre vengono lanciati wrestler poco conosciuti al grande pubblico che iniziano quindi a farsi un nome proprio in EVOLVE, come ad esempio recentemente Peter Kaasa.
La qualità alta è inoltre condita da una buona caratterizzazione dei wrestler, che li rende quindi diversi rispetto a quando si esibiscono da altre parti. Ad esempio Anthony Nese e Caleb Konley insieme sotto il nome di Premiere Athlete Brand sono due degli heel più importanti della federazione. La card inoltre sono sempre fatte con criterio a mio parere, tranne in rari casi, dove si nota la voglia di allungare la card. In generale gli scontri proposti sono sempre quindi sensati e spesso anche inediti, o nel caso di rematch è difficile che l’incontro venga riproposto alla stessa maniera. Da non sottovalutare anche la presenza di un roster semi-fisso, ma allo stesso tempo sempre rinnovato al momento giusto.
Infatti gli addii di gente come Ricochet, AR Fox, Rich Swann ed altri è stata ben colmata con nuovi wrestler come ad esempio Matt Riddle, Drew Galloway ed ora Sami Callihan. Importante anche la presenza di diversi europei come Tommy End e Zack Sabre Jr. su tutti, con Marty Scurll e Will Ospreay che faranno il loro debutto nei prossimi show. Potrebbe essere in futuro interessante anche la collaborazione con la WWE, sperando che quest’ultima col passare del tempo si decida a far anche combattere i suoi wrestler negli show di questa federazione. I meet&greet possono essere una grande attrazione e possono quindi far avvicinare al prodotto nuove persone, ma sono comunque fini a se stessi. Una, due, tre volte e poi il meet&greet stanca.
In sostanza quindi la parte legata completamente al lottato è poco discutibile. I problemi dell’EVOLVE stanno per me infatti nell’extra ring. L’EVOLVE è una promotion importante, se non importantissima nel panorama del wrestling indipendente, ed è incredibile come non abbia una pagina Facebook, un canale Youtube e un sito con il proprio nome. O è ancora collegata alla ormai defunta DGUSA oppure a Gabe Sapolsky. Sembrano stupidaggini, ma secondo me queste cose impediscono alla compagnia di fidelizzare con i propri fan. Infatti nonostante abbia comunque un buon seguito anche qui in Italia non ho MAI sentito nessuno dichiararsi un fan della EVOLVE, come invece succede con le federazioni che ho citato nell’introduzione.
È quindi il rapporto tra federazione e fan a mancare e ad essere troppo distaccato. Non penso infatti di sbagliare se dico che nel pubblico dei suoi show una buona parte è composta da occasionali. Sempre fan di wrestling eh, ma non fan EVOLVE. Con piccoli accorgimenti la federazione potrebbe quindi davvero fare il definitivo salto di qualità e poter far breccia nel cuore dei fan.