Non mi sta piacendo la piega che ha preso la storyline di Orton nella Wyatt Family, lo dico subito, in modo tale da permettere a chi non è d’accordo di non perdere tempo e fiondarsi nei commenti a dire il contrario. Una faida noiosa e partita malissimo quella tra Bray Wyatt e Randy Orton, complici due momenti non proprio brillanti per i due. Orton era appena stato letteralmente massacrato a Summerslam da Lesnar e Wyatt nonostante il potenziale “aperto” dal suo draft a Smackdown non riusciva a trovare un equilibrio per potersi lanciare forte verso il titolo.
Dicevo: “almeno uno dei due riuscirà a ottenere qualcosa”. Poi la svolta, inattesa, di riunirli e fargli fare una ottima figura alle Series. Tombola! Erano riusciti in un colpo solo a far ottenere importanza a entrambi, preparando un match per Wrestlemania con i crismi del caso e non come quelli autunnali un po’ soporiferi e con un hype praticamente inesistente. L’idea era talmente buona che, in piccola parte, è stata ripresa per unire Sheamus e Cesaro a Raw. Una costruzione importante che serviva ad avere una categoria tag team guidata da campioni di nome. È stata l’infausta scelta di far passare i titoli a inizio anno che ha ammazzato il climax. Il passaggio di titoli era inevitabile, anzi, sarebbe stato funzionale per accendere definitivamente la miccia, ma periodo peggiore non si poteva scegliere. Anche fosse un passaggio temporaneo verso gli American Alpha, risulterebbe controproducente per entrambi i team.
La scelta di togliere le cinture, ormai, è stata fatta e la rivalità (potenziale) Orton-Family a ridosso della Royal Rumble si è sgonfiata. Tipico caso di faida che senza qualcosa in palio perde qualcosa. E, sinceramente, mi dispiace vedere sia Orton che la Family, messi un po’ in disparte; quasi sicuramente torneranno ad avere successo come in passato, ma certamente vederli nelle retrovie di Smackdown non mi piace molto dopo essere stati bookati in quella maniera alla Series. E se l’attesa per vedere Bray Wyatt campione mondiale si fa sempre più lunga e probabilmente inconcludente, devo constatare che Orton è tra i wrestler WWE che è stato più schiacciato dalla nuova politica verso i lottatori indie o comunque provenienti da NXT.
Orton è nell’immaginario collettivo, insieme a Cena, tra i prodotti più fulgidi della WWE di metà anni duemila, ma se Cena, dopo essere stato letteralmente il wrestling in giro per il mondo per più di una decade, adesso ha trovato il suo ruolo cercando la qualità, rispetto alla quantità, questo passaggio con Orton non è avvenuto. Complici gli infortuni e una attitudine non certo impeccabile, adesso si trova ad essere considerato un veterano ancora buono, ma fino a un certo punto. Se Cena ci ha dimostrato che non ha ancora esaurito tutte le cartucce, non voglio abbandonare l’idea che lo stesso possa valere per Orton. Ovviamente non è mai stato un lottatore eccelso neanche ai tempi d’oro, ma in termini di carisma e presa sul pubblico può essere ancora un punto di riferimento. Il mio augurio, a questo punto, è di separare Orton dalla Family provare a considerarlo un top name per un match a Wrestlemania, qualche anno fa ci stupì contro un ispiratissimo Seth Rollins…io quest’anno azzarderei qualcosa di simile…