Kenny Omega ha vissuto due anni piuttosto buoni in All Elite Wrestling. Non c’è stato un match in cui non sia stato protagonista, in cui non si sia risparmiato. Con l’avvento del 2020 ha decisamente cambiato passo diventando protagonista di quello che al momento rimane il miglior match dell’anno sul suolo americano, quello con Page e i Bucks di Revolution. Ora lo attende una sfida di valenza superiore ma non sono del tutto sicuro che sia la persona adatta per questo.
Kenny ha fatto molto bene in Giappone. Ma si tratta di un contesto completamente diverso da quello che sta vivendo oggi. Anzi, secondo alcuni amici a lui vicini, decise di andarsene dagli USA proprio per abbracciare un wrestling più sulle sue corde, più vicino a quello che avrebbe voluto raccontare. E’ diventato un wrestler straordinario, da 7 stelle. Con Okada ha portato avanti la miglior storyline degli anni 10′. Ma questo basta per renderlo una star globale?
Quando due anni fa è scaduto il suo contratto con la NJPW era reputato il vero top player mondiale. La WWE arrivò ad offrirgli tre milioni di dollari più bonus per accapparrarselo. Ne valeva la pena perché in quel momento era il Fenomeno. Una definizione che ha voluto presto sgonfiare, anche per sentire meno pressione sulle proprie prestazioni. Omega sapeva e sa benissimo che gli Stati Uniti rimangono un tabù. Sapeva e sa benissimo che è un mondo diverso, e per certi versi i fan glielo hanno fatto notare in tutto questo tempo in All Elite.
Il 2 dicembre vincerà il titolo mondiale. Deve vincerlo, deve associarsi ai suoi compari dell’Elite. Ma sarà una sorta di prova del 9: perché lui per primo sa che non ha le caratteristiche della star televisiva americana, non ha il viso che buca lo schermo. Hogan ha sempre parlato di X Factor: ecco, a livello di prestazioni ce l’ha, a livello di presenza un po’ meno. C’è dunque da capire se, con un regno da campione del mondo, sarà in grado di colmare questa lacuna e di diventare qualcosa di più di un semplice fenomeno. La mia paura è che non ci riesca. Ma non ci resta che fare altro di vivere questa esperienza.