Dopo aver presenziato l’ultima volta in occasione di Summerslam, dove ha ottenuto una vittoria schiacciante ai danni di Dolph Ziggler, Goldber è tornato a Smackdown. Il motivo di questo ritorno? Ci ha pensato lo stesso performer a mettere in chiaro le cose: a conti fatti, Da Man non ha ancora avuto una rivincita per il titolo universale, perso a Wrestlemania 33 contro Brock Lesnar, quindi, con quasi due anni di ritardo, è giunto il momento di esercitare la sua clausola di rivincita, cosa che gli ha permesso di ottenere un match per lo Universal Championship a Super ShowDown.

Parliamoci chiaro: questo esito è stato tutt’altro che inatteso. Difatti, già nelle ore precedenti allo spettacolo tutti erano consapevoli di cosa avrebbe potuto portare un nuovo ritorno dell’ex campione WCW, creando al contempo un certo alone di preoccupazione intorno a tutti gli amanti della disciplina. Sì, perché siamo così sicuri che The Fiend riuscirà a resistere alla minaccia rappresentata da Goldberg?

Certo, fino ad ora, il percorso del maligno è stato perfetto: tutti i suoi rivali non sono stati in grado di tenergli testa, finendo col soccombere ad un personaggio così in voga tra il WWE Universe. Ma, in tutti i casi precedenti, gli avversari che sono stati assegnati a Bray Wyatt erano ben diversi: a posteriori, stiamo parlando di performer che si trovavano ad un momento di svolta, rendendo così la sconfitta meno amara.

Analizziamo bene i quattro wrestler presi di mira dall’ex guru: Finn Balor ha toccato il punto più basso di tutta la sua permanenza nel Main Roster nel periodo di Summerslam 2019, e con una sconfitta è potuto sparire definitivamente dalla scena per ripartire nuovamente da NXT; Seth Rollins, nonostante il fatto che quando ha affrontato The Fiend fosse campione universale, aveva compromesso irrimediabilmente il rapporto con i fan, creando così i presupposti per un passaggio della corona; infine, Daniel Bryan e The Miz avevano una grande necessità di cambiare inclinazione morale, e la sconfitta con Bray Wyatt ha permesso ad entrambi di voltare definitivamente pagina.

Goldberg, però, è un avversario totalmente diverso: nonostante Da Man compaia solo sporadicamente all’interno dei programmi WWE, l’ex campione dei pesi massimi può vantare diverse vittorie significative negli ultimi anni, una su tutte quella ottenuta ai danni di Brock Lesnar a Survivor Series 2016.

In più, è da tenere in conto il fatto che la WWE abbia già optato per una soluzione del genere in passato: a poche settimane da Wrestlemania 33, infatti, Goldberg riuscì a sconfiggere l’allora campione universale Kevin Owens strappandogli dalla vita la cintura tra le contestazioni del pubblico. Non è sbagliato aggiungere però che il canadese godesse di una gestione molto meno solida rispetto a Bray Wyatt, rendendolo così un avversario più vulnerabile, ma, visti i precedenti, mai dire mai.

La mia speranza è che questo match serva a rendere ancora più invincibile il fautore della Firefly Fun House in vista di un ipotetico scontro con Roman Reigns a Wrestlemania, così da poter legittimare ancora di più la possibile vittoria del titolo del Big Dog allo Showcase Of Immortals. Quello che è certo, però, è che per la prima volta il regno del maligno sembra essere in serio pericolo.

Allo stesso tempo, sarà interessante vedere come verrà gestito questo incontro: partendo dal presupposto che i match di Goldberg non hanno mai un minutaggio elevato, potrebbe pure darsi che a soccombere in maniera netta e pulita sia Da Man in questa occasione, anche se nutro parecchi dubbi in merito a quest’ultima ipotesi. Se consideriamo poi che lo spettacolo si svolgerà in Arabia Saudita e che la maggior parte del pubblico sarà presente all’impianto sportivo solo per vedere l’ex WCW, la mia speranza si affievolisce sempre di più.

Tirando le somme, il 27 febbraio si troverà di fronte ad una vera e propria prova del nove. Le ipotesi sono due: o The Fiend ne uscirà con le ossa rotte, buttando via tutto l’ottimo lavoro svolto in questi ultimi mesi, oppure ne uscirà talmente rinvigorito da sembrare ancora di più invincibile. Con la speranza che i dirigenti della federazione di Stamford ci riflettano adeguatamente prima di prendere una scelta così tanto azzardata.