Quella a cui stiamo assistendo, tra Rey Fenix e Tony Khan, è una querelle che porta esiti negativi per entrambe le parti. Nessuno è esente da responsabilità in una situazione che poteva e doveva essere gestita meglio. Ma cosa sta succedendo? Provo a spiegarlo e a dare, poi, una mia disamina.
I fatti (dal principio)
I Lucha Brothers e la AEW iniziano a discutere un possibile rinnovo ad aprile 2024. Fenix è appena tornato da un infortunio, l’intenzione della compagnia è quella di confermarli nel roster. Penta non è dello stesso avviso, crede sia il caso di cambiare aria. Il suo agente contatta la WWE e accoglie un interesse. A giugno iniziano le trattative per un possibile passaggio a Stamford per la fine del 2024 o almeno l’inizio del 2025. Non è una attività legale: nessuna società può contrattare con dipendenti di altre società quando il contratto è in essere.
Penta è chiaro con la AEW: non intendo rimanere. Fenix invece è titubante, fa capire che uno spiraglio c’è e che è pronto a restare. Per questo il booking team pensa di utilizzarli per qualche mese, facendogli vincere i titoli Trios con Pac. Allo stesso tempo, Penta dichiara in alcuni show e a diverse persone che lui e Fenix andranno in WWE. E qui crolla tutto.
I due vengono levati dagli show. E Tony Khan decide di rivalersi su Fenix, che gli aveva dato garanzie di permanenza. Ha una clausola in suo favore e la esercita: allunga il contratto del messicano di un anno, dato che è rimasto fuori diverse volte per infortunio.
Penta si libera. Fenix no. E inizia a parlare sui social. A spizzichi e bocconi. Parla di comportamento inumano da parte della compagnia, che lo avrebbe anche lasciato solo proprio nel momento dell’infortunio. Secondo fonti interne alla compagnia (ovvero alcuni wrestler) la AEW avrebbe dato credito ad un medico che riteneva Fenix non pronto a tornare sul ring dopo un brutto infortunio, per tutelare la sua salute. E questo non sarebbe piaciuto al messicano.
Nonostante diverse conferenze stampa, Tony Khan non ha risposto alle accuse. Fenix ha promesso che parlerà a tempo debito.
Il mio pensiero
È una situazione lose-lose. Dove tutti fanno bene e tutti male. Fenix avrebbe dovuto essere eventualmente chiaro nei suoi propositi di andarsene (se davvero ha fatto capire così alla AEW). È chiaro che si trova in un purgatorio fastidioso, che non gli permette di seguire io il suo team partner e vivere nuove esperienze. È anche vero che conosceva benissimo le politiche della compagnia, avendole già vissute.
Il contratto con la clausola di rinnovo unilaterale lo ha firmato lui. Così come sapeva benissimo che ai wrestler, la AEW rimborsa le spese mediche e non si attiva del tutto direttamente. Scrivere che quando aveva bisogno di un medico non si sono mossi è ipocrita, visto che si era già infortunato altre volte e altre volte non aveva avuto nulla da dire.
È nell’interesse di Tony Khan esercitare la clausola. Concedere la chiusura del contratto in una situazione di svantaggio avrebbe creato un precedente che la compagnia non si poteva permettere. E lui sarebbe passato (una volta di più) come un capo debole in balia dei suoi dipendenti.
Tenere controvoglia un wrestler e non utilizzarlo, però, è ancora peggio. Crea un ambiente poco sano, peggiora la propria immagine all’esterno, lascia spazio a interpretazioni che possono peggiorare tutto il business. Non solo: far finta di niente davanti a ciò che sta accadendo esprime tutta l’incapacità di una intera dirigenza di prendere la decisione giusta al momento giusto. E non è la prima volta. Anzi, è l’ennesima di una serie volte in cui la AEW ha dimostrato di essere tutto meno che l’eldorado che pretendeva di mostrare agli esordi.
Tony Khan deve sedersi al tavolo con Fenix e trattare una transazione intelligente. Lasciar andare il wrestler dove vuole ma anche chiudere i rapporti senza attriti. Così da spezzare la scia di negatività che questa storia si porta dietro. Se non lo farà, la AEW andrà inesorabilmente verso il declino da TNA2 che i tanti odiatori da tastiera gli hanno augurato sin dalla nascita.