Nel wrestling, si sa, c’è chi vince e c’è chi perde. E c’è una storia dietro ogni vittoria e ogni sconfitta, e soprattutto da un match perso c’è tanto da imparare e ricostruire per l’atleta in questione. Ed è il percorso post match perso che poi conta ancor di più.

Basti pensare ad Ilja Dragunov e alla sua sconfitta patita per mano di WALTER il 29 Ottobre del 2020.. Da lì è partita una storyline “contro sè stesso”, un’evoluzione sofferta, che l’ha visto cambiare atteggiamento coi rivali ma non solo. E da quella sconfitta lì è partita la sua nuova storia, quella che l’ha portato poi a vincere, quasi un anno dopo, il match contro l’austriaco e qualificandosi nuovo campione UK.

Tranquilli, non mi sono confusa e so perfettamente che questo è l’editoriale di Smackdown e adesso ci arrivo al dunque: appena ho visto la sconfitta di Bianca Belair a Summerslam per mano di Becky Linch ho auspicato per lei una “rinascita alla Dragunov” e con ciò non voglio dire che la voglio di nuovo campionessa dopo un anno ma che, a prescindere dal titolo o meno, possa trarre un qualcosa di positivo da quanto accaduto in quella serata e riuscire a renderla comunque funzionale a tutto il resto, e non è così semplice come sembra.

Diventerà heel e inizierà il suo riscatto personale? Sarà per un po’ lo zimbello della campionessa? Questo forse è ancora presto per dirlo, ma qualunque cosa sarà, l’importante è che sia credibile, l’importante è che da quella brutta figura rinasca così come una fenice dalle sue ceneri e ci faccia dimenticare quanto visto a Summerslam. Sarà un lavoro lungo? Si, ma ne varrà la pena.

Studentessa universitaria con la passione per la scrittura e le serie TV, qui vi faccio compagnia con i miei report e gli editoriali. Attualmente trovo molti atleti interessanti ma rimango fedele sin dal 2014 al mio 'credo' per il King Slayer Seth Rollins e il fu Dean Ambrose, motivo quest'ultimo per il quale ho aperto i miei orizzonti verso i lidi giapponesi e l'AEW