Era da un po’ che avevo in mente questa cosa, ma ho approfittato questo periodo scadente della WWE per mettere in atto quello che avevo pensato: portare il wrestling indipendenti nel mio editoriale settimanale. Iniziamo quindi con un argomento abbastanza “caldo” del momento, ovvero la rivoluzione avvenuta in EVOLVE di recente.
Partiamo sostanzialmente da gennaio, in cui ha inizio l’annata di questa federazione, in quel momento ancora oscurata dalla DGUSA, federazione principale del circuito WWN Live. L’EVOLVE inizia ottimamente il suo anno, proponendo tre show consecutivi di buonissimo livello e riuscendo a far tornare verso se l’interesse da parte dei fan. Allo stesso tempo la DGUSA è sempre più in fase calante soprattutto per via di un motivo: mancano i wrestler della Dragon Gate, ovvero coloro su cui si basa tutta la federazione. Potremmo paragonare questa situazione a quella della WWECW, dove di estremo non c’era praticamente nulla. Si arriva poi a Maggio, soliti due show DGUSA nel weekend di Wrestlemania, ma poi passano i mesi e di questa federazione non si sa più nulla. Nel frattempo, però, l’EVOLVE continua a fare show e si stabilisce definitivamente come una delle top indy mondiali. La DGUSA ha chiuso? Non si sa, ma sta di fatto che di essa restano solo i titoli mondiali, difesi tutt’ora in EVOLVE. Il culmine di questa ascesa da parte della EVOLVE si ha durante gli ultimi tre show; infatti si ha una “rivoluzione” per la promotion, o più che altro un ritorno alle origini.
E’ stato infatti annunciato il ritorno al ranking, con quest’ultimo che verrà stilato al termine di ogni Triple Shot (weekend in cui svolgono tre show) e che servirà per stabilire la card degli show seguenti. Ora voglio aspettare prima di giudicare completamente questa scelta, ma una cosa del genere avrebbe senso solamente se il ranking non venisse azzerato, ma venisse gestito in stile UFC, dove in base alle vittorie ed alle sconfitte si sale e si scende da questo ranking. I primi tre show vanno molto bene: card promettenti e qualità di alto livello, con anche risultati giusti e poco discutibili. Il vero colpo di scena è però accaduto al primo dei tre eventi, ovvero EVOLVE 31, dove l’ex wrestler WWE Drew McIntyre, sotto il nome di Drew Galloway, ha strappato il titolo ad un altro wrestler conosciuto nell’ambiente della federazione di Stamford, Chris Hero. Un cambio di titolo che ha lasciato basiti molti, ma che secondo me ha un senso visto la voglia di “rinascita” di questa compagnia. Galloway è il volto adatto a questo, dato che anche lui sta vivendo un periodo di rinascita dopo gli ultimi anni non troppo brillanti. Non sarà un fenomeno sul ring a differenza di quanto forse certi pensano, ma non è male ed a differenza di altri wrestler può portare visibilità, spettatori e, di conseguenza, soldi.
L’unica vera pecca è assolutamente il fatto che sia faccia ancora troppo riferimento alla DGUSA. Scrivete ad esempio “EVOLVE wrestling” su Google; il primo risultato escludendo la pagina di Wikipedia è il sito della Dragon Gate USA. Volete vedere i video preview dell’EVOLVE? Il canale su cui sono caricati si chiama “DGUSA evolve”. Tutte piccolezze forse queste, ma che impediscono alla federazione di ottenere un definitivo ruolo di primo piano. Sempre per quanto riguarda questo attaccamento alla DGUSA è ridicolo il fatto che ancora vengano difesi i titoli di coppia e il titolo mondiale DGUSA. Sembra quasi che non si voglia ammettere l’ormai fallimenti di questo progetto, che dopo aver vissuto periodi gloriosi è tracollato. Tantissimi i grandi match regalati da questa promotion, ma ora basta: o si porta avanti il progetto chiamando ancora i wrestler della DG oppure si annuncia la chiusura definitiva della promotion, ritirando di conseguenza anche i titoli. Non capisco proprio il senso di utilizzare ancora adesso queste cinture, che non hanno più neanche un minimo di prestigio. In attesa di questi accorgimenti godiamoci comunque l’EVOLVE, una indy che sta vivendo un ottimo periodo, riuscendo ad offrire card molto interessanti, in cui, salvo rari casi, mancano per fortuna i soliti match tappabuchi. Aspettiamo quindi fiduciosi, perché come dal basso è riuscita a tornare in alto, dall’alto riuscirà ad arrivare in cima, superando o raggiungendo anche le regine delle indipendenti americane, la ROH e la PWG.