L'Italia ha deciso di svoltare. Se fino a qualche tempo fa guardavamo con occhi sognanti l'America (sia sul versante del wrestling che su quello MMA), oggi possiamo guardarci in casa e renderci conto che abbiamo molto di cui andare fieri. Le idee brillanti dell'imprenditore Frank Merenda e la consulenza pregevole di Alex Dandi infatti hanno dato vita alla VENATOR FIGHTING CHAMPIONSHIP.

Venator FC è un mezzo per dare maggiore visibilità in Italia alle MMA, uno degli sport più eccitanti al mondo che in questi ultimi anni si sta diffondendo più velocemente. Una promotion vera e propria che ha anche un supporto televisivo col docu-reality "Guerrieri Italiani" su Fox Sports2 dai risultati eclatanti ed un mega evento in arrivo di cui parlerò nel finale di questo pezzo. Prima di tutto è importante capire di cosa si tratta, perché è nata questa idea diventata realtà e cosa diverrà nel futuro. Ne ho parlato col presidente Frank Merenda, disponibilissimo a trattarne su un sito di wrestling alternativo come il nostro.

Quando nasce la Venator Fighting Championship e perché? Quale la mission del progetto?

Venator Fighting Championship nasce come progetto embrionale nell'autunno 2014. Lo scopo con il quale è stato creato si riassume nel permettere ai migliori fighter italiani di incontrarsi in campo "neutro", al di là di organizzazioni, federazioni e associazioni di appartenenza che non sempre promuovono questo tipo di scambio e di confronto. Immediatamente abbiamo puntato sul "benessere" degli atleti coinvolti, accogliendoli in strutture di livello adeguato e fornendo compensi fuori dagli standard italiani, compresi rimborsi, borse, bonus performance of the night secondo gli standard internazionali delle promozioni di livello. Inoltre sin da subito avevamo come obiettivo quello di creare una card finale di alto livello per il panorama italiano, con atleti internazionali di reale caratura che dessero spettacolo e filo da torcere ai nostri alfieri, senza incontri di favore o evidenti mismatch. Il nostro scopo è far sì che l'Italia compaia finalmente con la sua "bandierina" nel panorama mondiale delle MMA.
 

La cosa particolare è che va in onda su Fox Sports 2. Come siete riusciti a raggiungere un tale accordo e su che base create lo show televisivo? Qual è il racconto che date a questo sport e al progetto?

Fox Sports 2HD vede in Fabio Guadagnini ed Enrico Cecchini due manager illuminati. Senza la loro lungimiranza e la loro passione per lo sport non si sarebbe potuto fare nulla. Il format nasce con la voglia esplicita di mostrare il lato umano degli atleti, il dietro le quinte, i sacrifici, gli sforzi, le rinunce ai quali ogni giorno questi ragazzi si sottopongono. E' stato uno step importante per togliere le MMA dal ghetto di "lo sport per pazzi che si picchiano a sangue nelle gabbie", permutato da film di serie B che circolano nell'ambiente e dalla stampa disinformata che usa questi toni quando si avvicina all'argomento. 

Avete messo assieme forse i migliori atleti italiani di MMA. Come è stato possibile? Immagino che non siano mancati i problemi per creare un roster… qual è stata la risposta degli atleti presenti? Quale il vostro rapporto con loro?

In realtà non è stato così difficile. Abbiamo lanciato una scommessa ed è venuto fuori che i lottatori hanno voglia di lottare. Così si sono iscritti. All'inizio con una punta di naturale scetticismo, poi con sempre più affezione per l'organizzazione col passare del tempo. Il rapporto con gli atleti per quello che mi riguarda è stupendo. Venator nasce dalla passione e dal rispetto per loro e per i loro team. Sapevo che se avessimo avuto l'opportunità di lavorare insieme, di conoscerci, di dare a questi ragazzi i giusti spazi e il giusto trattamento, le cose avrebbero funzionato. Così è stato.

 

Noto che non manca un certo scetticismo nel progetto, forse perché avete rotto gli schemi rigidi che il panorama italiano aveva. Cosa ti senti di dire a coloro i quali criticano anche aspramente la Venator? Perché secondo te lo fanno e a che pro?

In realtà le critiche a Venator, anche se circostanziate e limitate al chiacchiericcio di pochi gruppetti, mi giungono incomprensibili e seriamente non hanno ragione d'essere. Non ho voglia di elencare per l'ennesima volta tutti gli standard che abbiamo alzato con la nostra manifestazione perchè sarebbe stucchevole e autoreferenziale. Quello che mi preme dire e far sapere a chi avesse dei dubbi, è che personalmente ho richiesto più e più volte tutti gli atleti che ogni tanto sento nominare come "mancanti" a Venator. Ho offerto match a chiunque con condizioni impensabili per il panorama italiano. Non ho offerto incontri "acchittati" come è norma nelle promozioni dove il promoter è anche il coach di molti atleti partecipanti e gestisce gli incontri dei propri atleti con evidente conflitto di interessi, questo no. Al netto degli infortunati o indisponibili, il fatto che gli altri non abbiano partecipato, è solamente una loro scelta. Loro e del loro team. Se avessero partecipato, avrebbero ricevuto lo stesso trattamento che hanno ricevuto tutti i partecipanti al torneo e avrebbero, sono convinto di questo, avuto modo di apprezzare sia l'organizzazione che gli eventi.  Evidentemente qualcuno preferisce non confrontarsi, non accettare le opportunità e limitarsi a fare il "franco tiratore" dalle tribune. E lo reputo una cosa sciocca visto che non c'è un singolo partecipante a Venator, cioè atleta, coach o team che non si sia innamorato dell'organizzazione. Io vengo dal mondo del business. Per me conta non ciò che si dice ma chi tocca con mano. Chi si limita a parlare senza sperimentare, nel caso specifico non merita la mia attenzione che è tutta rivolta al benessere e alla realizzazione di chi ha avuto fiducia nel torneo. I feedback da parte di chi partecipa sono eccellenti. Ho ascoltato con cura e attenzione anche consigli e suggerimenti arrivati con affetto da molti coach di livello che hanno accompagnato i loro ragazzi agli eventi e di volta in volta ci siamo impegnati per migliorare sempre, con molta umiltà. Ecco, penso che Venator al di là di tutto abbia tracciato una linea netta tra chi costruisce nel mondo delle MMA e chi si limita a farsi il suo orticello. Ci sono coach dei quali mi avevano parlato come il demonio che si sono rivelati il massimo della cortesia e della professionalità.  Altri che hanno un nome nell'ambiente, che hanno fatto il diavolo a quattro su e con ogni mezzo per distruggere, sempre senza toccare con mano. Come dico sempre, le persone non le conosci fichè non ci lavori insieme. A me sembra che "il chi c'è e il chi non c'è" a Venator parli più forte di qualunque dichiarazione io possa fare in merito.

Il 30 maggio ci sarà un evento davvero epocale. Verranno assegnate tre cinture e avrete dentro la gabbia alcuni dei migliori fighters italiani e stranieri. Cosa ti aspetti da questo evento? Come reagisce il pubblico e come sta reagendo la stampa straniera, visto che state attirando l'attenzione dei siti specializzati italiani?

Da questo evento mi aspetto il meglio. E' la "fine" di un percorso iniziato ormai un anno fa, nel quale avremo due obiettivi importanti. Da un lato le tre cinture diranno chi sono i migliori combattenti nelle tre rispettive categorie di peso in Italia, secondo l'adagio che chi manca ha sempre torto. A esser forti con gli incontri organizzati ad hoc dal proprio coach sono buoni in molti. A combattere 3 volte in 5 mesi senza sapere mai chi affronterai ci vogliono le palle. E' proprio uno sport diverso anche se da esterno sembrano tutti lottatori di MMA. Dall'altro lato abbiamo una serie di tostissimi italiani che gettano il cuore al di là dell'ostacolo contro avversari stranieri veramente pazzeschi. Mi aspetto che al di là del risultato finale di vittoria o sconfitta, i praticanti italiani mostrino al mondo che ci siamo e siamo qui per restare. Con Venator abbiamo segnato un solco, motivando molto i ragazzi e portando molti di loro a prendere molto più sul serio la preparazione, gli allenamenti e riaccendendo dentro il fuoco per molti ai quali si stava spegnendo. Tantissimi hanno cominciato grazie al torneo scambi e collaborazione per allenarsi e crescere insieme. Venator è un progetto che ha dato la stura a un cambiamento che si vedrà nel tempo. Serve tempo. Chiunque non lo ha capito oggi, lo capirà domani. E' impossibile non capirlo. Al netto di tutto credo che piacerà molto anche ai detrattori. Magari un domani diventeranno fan. Cambiare opinione non è reato.

 

Venator vuole cominciare a intercettare il pubblico casalingo, il semplice appassionato dello sport che non ha connessioni dirette. In pratica fare il salto definitivo da “manifestazioni di nicchia” a sport professionistico a tutti gli effetti. Da qui si muove il bellissimo evento che si terrà questo sabato 30 maggio nella splendida location della Unipol Arena di Bologna (Casalecchio di Reno) che incoronerà ben tre nuovi campioni (categorie 84 kg, 77 kg e 70 kg) e disporrà di alcuni ospiti internazionali di spicco (in orbita UFC) per i nostri fighter italiani. La stampa estera specializzata ha definito questo evento come uno degli show dell'anno a livello europeo. Di seguito la card:

MAIN EVENT
Cristian Binda (11-9) Vs Masakazu Imanari (30-14)

Main card Venator FC
Alessandro Botti (11-4) Vs Mattia Schiavolin (11-1-2) – Finale torneo 84 kg/185Ibs
Mauro Cerilli (6-0) Vs Karl Moore (5-0)
Marvin Vettori (7-1) Vs Daniele Scatizzi (6-0) – Finale torneo 77kg/170Ibs
Ivan Musardo (22-8) Vs Damir Hadzovic (9-2)
Ouadia Tergui (6-4) Vs Danyel Pilo’ (7-0-2) – Finale 70 kg/155Ibs
Rachel Wray (debut, 2-2) Vs Rachael Cummins (2-2)

Preliminary card
Roberto Rigamonti (4-1) Vs Jack Mason (29-14)
Cristian Magro (7-5, 1 Nc) Vs Omar Garatti (2-1)
Mattia Galbiati (2-1) Vs Luca Puggioni (6-9-1)
Gianmarco Romeo (2-1) Vs Leonardo Zecchi (10-8-1)

Ad dirigere gli incontri sarà l’arbitro di caratura internazionale Marc Goddard, mentre a presentare ci sarà l’attore e conduttore televisivo Pino Insegno. Ora la palla passa a voi: accapparratevi gli ultimi biglietti disponibili e diventate protagonisti della svolta epocale delle MMA in Italia. Questa è la volta buona.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.