Il brano di oggi è Some Bodies Gonna Get It, realizzato dai Three 6 Mafia e utilizzato come tema di ingresso per Mark Henry.
ChristiaNexus: Presumibilmente, il pezzo è stato appositamente composto per Mark Henry ma, ciononostante, la presenza dei Three 6 Mafia, affermati rapper insigniti anche di un Oscar nel 2006 per la migliore colonna sonora (del film Hustle & Flow – Il colore della musica), garantisce qualità . Infatti, il brano è un ottimo rap sia nella base strumentale che nel testo il quale descrive un uomo in grado di incutere timore al solo sguardo e la cui presenza lascia presagire che, quando si trova nei paraggi, qualcuno verrà  preso a calci nel culo e qualcun altro vedrà andare il proprio cranio in frantumi, in pure stile Gandhiano. Una canzone simile, ovviamente, non può che adattarsi perfettamente a Mark Henry, l’uomo più forte del mondo (e non è un soprannome, come testimoniano i propri record nel sollevamento pesi), presentato come una minaccia inarrestabile, sia nel 2006 (quando iniziò ad usare il brano) che nel 2011, quando diede vita ad una delle migliori (e più sottovalutate) storie in WWE, la Hall Of Pain con tanto di regno titolato da World Heavyweight Champion.
Mauro Chosen One: Ritorna Mark Henry in rubrica insieme alla sua theme song attuale e probabilmente quella più conosciuta rispetto al periodo da Sexual Chocolate. Si passa da un pezzo trash ad una canzone rap che nel corso degli anni ho iniziato ad apprezzare sempre di più, tanto da considerarla molto sottovalutata rispetto ad altre theme più mainstream. Il testo è perfetto per Henry, soprattutto nel periodo in cui era nel giro titolato, visto che era incontrastabile, inarrestabile, probabilmente implacabile e soprattutto badass, aspetto cardine nel testo della canzone. Inoltre il sottolineare che qualcuno verrà preso a calci in una certa parte del corpo, esalta ulteriormente il concetto della Hall Of Pain di Henry. Theme semplicemente perfetta per il buon Mark.
Il pezzo è anche stato eseguito dal vivo durante una puntata di Smackdown! del 2006.
Mauro Chosen One e ChristiaNexus