Pay per view di transizione o no ? Fast Lane è stato ricco di contenuti, tra cui ritorni e un faccia a faccia storico. C'è tanta roba che bolle in pentola, per cui andiamo a togliere il coperchio e beccatevi la TOP 10! Buon appetito…
10 – NIKKI BELLA vs. PAIGE
Purtroppo quando si tratta di divas si finisce di parlare sempre delle stesse cose. E' come ascoltare all'infinito una determinata nota senza un acuto che possa dare uno scossone. Oggi come non mai il cinguettio #getdivasachance deve essere retwettato e diventare popolare con la speranza che possa servire per far scaturire un cambiamento. Qualcosa di interessante c'è stato, Nikki ha dimostrato che può diventare la donna dalle power moves, mente Paige può essere il faro dell'intera categoria lottando con la grinta di un amazzone e con un parco mosse di sostanza. Nel finale si poteva fare qualcosa di più ma questo è ciò che passa il convento. Un decimo posto per la fiducia…
9 – STARDUST vs. GOLDUST
Considerando che al 99% la “vera” sfida tra i due fratelli andrà in scena a Wrestlemania, il match di Fast Lane è stato tutto sommato un giusto apripista per il proseguo della storyline. Doveva accadere un qualcosa in particolare affinché il feud potesse acquisire nuovi dettagli e così è stato. Il finale non finale, i cori che inneggiavano a Cody con quest'ultimo che rispondeva con totale dissenso, sono utili alla causa. In attesa di qualcosa d grande, diamo un + a questo antipasto.
8 – SIX MAN TAG TEAM MATCH
Un Rollins vs. Ziggler avrebbe garantito un grande spettacolo ma per la piega che ha preso la storyline il 3vs3 è ben giustificato. Sebbene a qualcuno sia venuto il voltastomaco nel vedere Kane che schiena Ziggler, c'è da dire che la WWE non ha fatto altro che rimanere coerente con quanto messo in evidenza alla Royal Rumble, ovvero sulla efficacia del duo Big Show e Kane, e del pugno KO del gigante. Una alleanza che nelle ultime settimane ha vacillato e di conseguenza c'era una buona dose di curiosità nel vedere se l'unione delle forze avrebbe retto per tutto il ppv. Per il resto tutto nella norma con Rowan nei panni dell'anello debole, con Ryback e le sue fiammante e Ziggler a subirne le conseguenze.
7 – IL RITORNO DI RANDY ORTON
Un avvenimento fin troppo annunciato ma era talmente atteso che una volta partita la theme song è stata un autentica liberazione. E' sempre piacevole vedere Randy assestare RKO a destra e a sinistra, in partcolar modo quella eseguita al volo su Joey Mercury.
6 – BAD NEWS BARRETT vs. DEAN AMBROSE
Ma quando vincerà Ambrose? Una domanda più che lecita ma il personaggio di Dean va ben oltre alla vittoria/sconfitta sportiva. Indipendentemente dal verdetto dell'incontro a cui prende parte, la figura dell'ex membro dello Shield rimane intatta. Lui è una scheggia impazzita, una persona istintiva che non bada più di tanto alle proprie azioni e di conseguenza la squalifica rimediata a Fast Lane rispecchia a pieno il suo io, così come il post match con lo scippo del titolo intercontinentale. Non va dimenticato che Fast Lane è un ppv di transizione e se deve arrivare una vittoria, meglio che sia a Wrestlemania. Riguardo al wrestling lottato mi sento di dare una sufficienza piena.
5 – PROMO DI BRAY WYATT
Per The Undertaker non poteva essere scelto avversario migliore. I mind games sono pane quotidiano per Bray che in situazioni del genere sguazza come un ranocchio nel suo stagno. Promo affascinante e appariscente. L'atmosfera venutosi a creare ha fatto da sfondo alle parole di Bray, che hanno la capacità di incantare l'ascoltatore, parole che risuonano come la melodia di un pifferaio magico intento a suonare la danza del serpente. Bray vuole l'anima di Taker…e questo è solo l'inizio.
4 – FACE TO FACE TRA STING E TRIPLE H
A volte un silenzio vale più di mille parole. Sting ha uno star power al pari dell'Undertaker. Il character nato in WCW ai tempi del New World Order gli diede una nuova impronta che non passerà mai di moda. Così come per Triple H esiste lo sledgehammer, per Sting esiste la baseball bat, e finalmente ha fatto la sua comparsa anche in WWE. Una scazzottata ben gestita così come le parole pungenti di Hunter. A Wrestlemania sarà Sting vs. HHH, l'ultimo baluardo della WCW contro il “futuro” padrone della WWE. Un faccia a faccia che tra l'altro può contare su una nota misteriosa dettata dal silenzio dello Stinger, e sulle sue vere intenzioni che rimangono ad oggi ancora segrete e che potranno riservare sorprese.
3 – THE USOS vs. CESARO & TYSON KIDD
Alcuni wrestler vengono uniti in tag team per necessità e il duo Kidd & Cesaro è una bella scoperta. Approvo l'esito della WWE, un bel push con la conquista dei titoli di coppia è quello che ci voleva. L'incontro merita la TOP 3, il ritmo è stato incalzante, circa 10 minuti di intensità, e le coppie hanno lavorato bene assieme confermando ciò che si era apprezzato nelle settimane precedenti. Bene anche durante l'interazione a 4 tra cui il Samoan Drop sulla barricata subita da Kidd. Considerando che ci sarà un seguito, possiamo ritenerci più che soddisfatti. La divisione tag team è sempre in fermento e a parte qualche piccolo intoppo, continua a regalarci match di qualità con del piacevolissimo wrestling lottato.
2 – RUSEV vs. JOHN CENA
Partiamo dalla fine. La vittoria del russo fa si che il campione statunitense aggiunga nella lista delle vittime un illustre nome. E' vero che la sottomissione vincente è avvenuta grazie all'interferenza di Lana con successivo low blow, ma è altrettanto vero che Rusev è riuscito a neutralizzare ben due STF e una Attitude Adjustment con le sole forze. Ciò aumenta lo status del campione e la sua imbattibilità è un argomento che fa sempre più parlare di se e che giova al suo percorso di superstar.
Il match ha evidenziato la forza del russo e allo stesso tempo la forza di Cena che nonostante tutto rimane un top name capace di riuscire dove altri hanno fallito, salvo imprevisti. Si può dire che dalla contesa non c'è stato uno sconfitto, ma ben due vincitori. E siccome siamo in tema di Oscar, la statuetta alla migliore espressione va a Cena nel vedere Rusev mentre si libera dalla submission move.
1 – ROMAN REIGNS vs. DANIEL BRYAN
Il main event del ppv è stato decisamente di buona fattura? E' merito di DB…frase scontata e prevedile come poche. Il successo dell'incontro va innanzitutto inquadrato nello sviluppo della faida che episodio dopo episodio è cresciuta di intensità, nella voglia di prevalere sull'avversario e nel dare il 100% per diventare lo sfidante #1 al titolo del mondo detenuto da Lesnar. Peculiarità che sono emerse durante la battaglia tra i due wrestler. Ritmo sostenuto dove entrambi gli atleti hanno sfoderato una prestazione da ME dimostrando come nonostante la diversità di fisico e di stile, possono ugualmente arrivare a collidere e unire le proprie abilità. E' stato come assistere ad un incontro tra l'elemento FORZA e l'elemento TECNICA. Con il suddetto match Reigns acquista maggiore considerazione e il pin pulito su Daniel è stata la migliore scelta che si potesse fare. Avrà meno fan di Daniel, non sarà un mito al microfono, ma sul ring fa la differenza, attira l'attenzione, ha delle manovre esplosive, dal forte impatto. Insomma. come direbbero i McMahon, è un A Player.