Un assaggio d'estate con il ppv di fine Maggio targato WWE. E' tempo di TOP 10. Ben due donne all'interno della classifica. E Bo Dallas? Chi al primo posto? Non resta che scoprirlo!

10 – ALICIA FOX
Premettendo come sia davvero un peccato che la promozione nel main roster di Paige stia passando quasi inosservata (esclusa la vittoria all'esordio) e di come l'assenza di valide avversarie e di valide storyline, stia offuscando il gran potenziale di questa ragazza talentuosa, un piccolo elogio ad Alicia Fox va fatto. La diva 27enne nei panni dell'isterica risulta più credibile rispetto all'anonima di un tempo. Le crisi e gli atti da vera pazza mostrati nei tv show, hanno trovato conferma anche a Payback dando quel tocco di originalità all'incontro specie nel momento in cui sembrava stesse piangendo per poi andare all'attacco. Divertente la reazione subito dopo aver appreso di aver perso così come nella sezione interviste dove ha rigettato al mittente ogni singola domanda finendo con ribaltare il tavolo. In attesa del ritorno di AJ Lee e di altre valide idee, godiamoci questa Alicia Crazy Fox.
 

9 – BRIE BELLA
La vera protagonista del segmento che ha visto coinvolti anche Daniel Bryan e Stephanie McMahon. Suggestivo vedere come la moglie di DB difenda il proprio marito senza abbassarsi ai ricatti della strega signora Hunter. Tempo fa in un episodio di Raw fu messa alla gogna per aver recitato in maniera imbarazzante ma da Payback ne è uscita come la vera vincitrice guadagnando in termini di immagine. Encomiabile gli insulti al boss e lo schiaffo finale sacrificando la sua carriera per il bene del marito. Finalmente una diva che non viene fatta vedere in pubblico come colei che si limita a fare la parte della mogliettina assistendo il suo uomo stando al proprio angolo ma bensì una diva con le “palle” che va a faccia a faccia con il datore di lavoro.
 

8 – EL TORITO vs. HORNSWOGGLE (HAIR vs. MASK MATCH)
Dopo l'exploit di Extreme Rules ripetersi era impossibile specie senza poter contare su una stipulazione che aiutasse il rendimento globale. A parte questo, i due mini-wrestler hanno saputo far divertire. L'aspetto comedy non eccessivo ha influito in positivo. Il coinvolgimento della 3MB e dei Los Matadores (così come era avvenuto per Extreme Rules) ha dato i suoi frutti. La stipulazione che prevedeva la maschera contro i capelli, ha dato modo nel post match di farsi una bella risata, che non guasta mai. Quando non si eccede e si equilibrano i vari ingredienti a disposizione, il piatto che si ottiene è decisamente appetibile.

7 – BIG E vs. RUSEV
Per l'atleta di colore non deve essere stato piacevole subire uno “squash” venendo sconfitto in meno di 4 minuti, ma questa scelta ha messo in risalto Rusev in quanto sia riuscito a detronizzare con estrema facilità un big man del calibro di Big E. Vederlo all'opera è un piacere, specie quando riesce a danzare nonostante la stazza e la fisicità che possiede. Il brutale superkick con il quale ha messo ko l'avversario sintetizza al meglio quanto appena scritto. Ovviamente per un giudizio completo bisognerà attendere specie per incontro con un alto minutaggio, ma per capire a volte basta un niente e Rusev rientra in questi casi. Il match non è stato altro che un prova concreta della forza distruttiva di Rusev nonostante il valore dell'avversario. Wh'os next?
 

6 – CODY RHODES & GOLDUST vs. RYBACK & CURTIS AXEL
A volte i match non presenti in card e aggiunti all'ultimo momento sanno sorprendere, proprio come dimostra la seguente sfida. Il breve contenuto in termini di storyline non ha tradito la riuscita finale dell'incontro che grazie ad una discreta durata e al wrestling messo in atto, merita a pieno l'entrata nella TOP 10. L'assenza di prese a terra, fasi di stanca e cambi repentini del duo heel, hanno fatto si che il match risultasse fluido e godibile. Ryback e Curtis Axel sono apparsi migliorati rispetto alle ultime uscite dimostrando di aver fatto un passo in avanti come tag team. Azioni veloci così come i cambi del partner con mosse combinate e sempre pronti a guardarsi le spalle a vicenda. La loro è stata una prova che ha convinto. Fase finale da apprezzare così come il post match, regalandoci un ulteriore sviluppo della storia dei due fratelli Rhodes.

5 – THE USOS, LUKE HARPER & ERICK ROWAN
Parte integrante del Last Man Standing Match e parte del successo della sfida tra Bray Wyatt e John Cena. Giusto dare spazio anche ai quattro scudieri che non sono state delle comparse ma dei veri protagonisti. Tanti spot, tavolo andati in frantumi e delizia per le nostre pupille. Seppur non hanno avuto un match, hanno svolto adeguatamente la propria parte.

4 – BAD NEWS BARRETT vs. ROB VAN DAM
Riprendendo il discorso fatto per il match tra Sheamus e Cesaro, è possibile ritenersi soddisfatti. Qualitativamente inferiore all'incontro valido per la corona US ma BNB e RVD sono stati bravi a spingere nel senso giusto dando vita a un concentrato tra i due diversi stili di lotta. Il Bull Hammer di Wade terminato su un sostegno del ring ha per un attimo fatto vacillare la sua vittoria quasi scontata aumentando il livello di interesse. Una tranquilla difesa titolata con della buona dose di sostanza tra azioni acrobatiche (RVD style) e del sano e rude fighting.
 

3 – SHEAMUS vs. CESARO
Quello che chiedevamo erano incontri di grande qualità per dare prestigio ai titoli di seconda fascia (US title in questo caso), e così è stato. Ben 11 minuti di grande battaglia tra i due wrestler europei che hanno lottato spingendo a più non posso sul pedale dell'acceleratore, caratteristica che è balzata a gli occhi sin dall'inizio quando al suono della campanella Sheamus e Cesaro hanno cominciato a darsela di santa ragione, a differenza del tipico inizio di match dove viene dato maggior spazio allo studio dell'avversario. Una serie infinita di pin con altrettanti conti di due che hanno progressivamente aumentato il livello di adrenalina fino all'epilogo. Il campione e lo sfidante hanno praticamente dato tutto colpendo con le rispettive mosse migliori. Conoscendo lo stile dei due atleti, le alte aspettative per la difesa del titolo degli stati uniti sono state rispettate a pieno. Promozione a pieni voti per il finale, assolutamente non facile da gestire visto il push in atto di Cesaro e la cintura vinta da poco da parte di Sheamus. Impostare il proseguo della storyline sull'accusare Sheamus di non essere un vero combattente, a differenza di quanto si dica per gli irlandesi, preferendo una vittoria di rapina venendo meno alla lotta vera e propria, è un escamotage azzeccato. Le parole di Heyman nel post show hanno convinto così come il pin decisivo in quanto l'assenza del Brogue Kick rappresenta una novità. Alla fine dei giochi abbiamo un Sheamus ancora campione e un Cesaro seppur sconfitto ma non ridimensionato, e sul piano personale un riscatto totale per il campione che dopo essere stato accusato di essersi addormentato durante Extreme Rules, a Payback non si può che sottolineare di come l'incontro in cui ha preso parte, ci ha fatti rimanere svegli.

2 – JOHN CENA vs. BRAY WYATT
Comincio riprendendo alcune parole di Mick Foley. Come dice l'Hardcore Legend le vittorie sono qualcosa di relativo e che nei ricordi degli appassionati rimangono impresse le faide, i promo, la personalità, e in questo ambito Bray Wyatt ha sicuramente vinto. Per un character così speciale ed estroverso, la vittoria su un ring non ha lo stesso valore di un wrestler comune. Personaggi così umanamente strani vivono e si nutrono di ben altro come abbiamo potuto ammirare dal suo esordio fino ad oggi. Se il feud con John Cena si sia concluso domenica non si sa, ma in caso la parola fine sia stata emanata a Payback, essere decretato come l'ultimo uomo a rimanere in piede ai danni di John Cena sarebbe stato importante. L'esito dell'incontro avrà diviso il mondo dei fan ma non la qualità del Last Man Standing. Una battaglia molto intensa vissuta in parallelo con l'avversario che andava a prontamente a colpire il nemico nella stessa metodologia di cui era stato vittima pochi attimi prima (finisher move x2, sedie, gradoni). Il coinvolgimento del fratelli Uso, di Erick Rowan e Luke Harper sono state più che delle semplice interferenze esterne arricchendo la contesa con degli spot davvero considerevoli. Unica pecca il finale poco creativo che ha ricordato da vicino l'Attitude Adjustement con cui Cena ha messo ko diversi suoi avversari (The Great Khali, Batista, Ryback).

1 – SHIELD vs. EVOLUTION
Il No Holds Barred Elimination Match ha colto nel segno. Il 3vs3 di Payback ha superato il 3vs3 di Extreme Rules. Per esprimere un giudizio è bene partire dal fondo con la vittoria netta dello Shield che equivale all'annientamento dell'Evolution. Vincere senza perdere neanche una pedina abbattendo un trio che contava ben 31 titoli mondiali è il definitivo lasciapassare per salire sul trono appena abdicato da Triple H, Randy Orton e Batista. Per quanto riguarda l'aspetto della storyline il verdetto senza appello del main event del ppv è risultato come chiave principale del successo. Mentre per quanto riguarda l'aspetto del wrestling lottato, la supremazia territoriale dell'Evolution, la brutalità e la poca concretezza opposta all'efficienza, alla ripresa e all'indomabilità dello Shield è stato il punto fondamentale. Degna di nota la scena in cui Roman Reigns viene preso a legnate dai tre dell'Evolution dopo essere rimasto a petto nudo. Lo zoom sulla schiena del samoano parla da solo.
Tutto ciò che è stato fatto bollire in pentola a fuoco lento tra Extreme Rules e Payback è letteralmente esploso scatenando un putiferio di spettacolo a cinque stelle. Da cornice l'immediato post match con i tre dello Shield stremati al suolo, striscianti al tappeto con le ossa rotta ma ugualmente trionfatori.

 

 

La mia più grande passione? Il wrestling! Nata negli anni 90 con la voce di Dan Peterson e le immagini trasmesse in tv dalla emittente Tele+2! Ho avuto la fortuna di assistere Live a show delle federazioni italiane/europee e show della WWE nel nostro paese in più occasioni. Blogger ed editorialista, ho intervistato alcune superstar (passato e presente) ma ciò che mi piace sottolineare è identificarmi, prima di tutto, come FAN