Polemiche a non finire…negatività a dismisura…ma cosa mai sarà successo di tanto traumatico alla Royal Rumble? Niente! E il perché lo scoprirete nella consueta TOP 10!

10 – THE ASCENSION vs. THE NEW AGE OUTLAWS

La conseguenza naturale in seguito al segmento avuto nell'ultimo episodio di Raw. A gli Ascension serviva una vittoria contro un tag team che ha fatto la storia della federazione sia per ottenere credibilità sia per una fatto di coerenza con la storyline messa in piedi una volta che i due hanno cominciato a farsi sentire al microfono. Semplice e preciso, non fa una piega.

9 – THE BOOGEYMAN vs. BRAY WYATT
In altri ambiti si direbbe…breve ma intenso. Il faccia a faccia tra i due personaggi mistici è stato divertente e surreale. Sul ring è come se i due avessero giocato a chi fosse il più mentalmente instabile tra sguardi e movenze paranormali. Una chicca.
 

8 – THE BELLA TWINS vs. NATALYA & PAIGE
L'incontro si è presentato con alle spalle una faida portata avanti di volta in volta e almeno questo ha evitato che fosse una semplice esibizione. Purtroppo il wrestling lottato non è stato granché ma ci sono stati due aspetti che hanno dato un pizzico di interesse alla contesa. E' vero che decidere di tenere Paige per quasi tutto il tempo all'angolo ci ha privato di poterla vedere in azione ma allo stesso tempo deve essere vista come una pensata funzionale alla story in quanto l'ex campionessa di NXT si è dimostrata come l'anello forte della coppia e inoltre una vittoria dominante e strategica delle gemelle Bella era assolutamente imprevedibile.

7 – BIG E & KOFI KINGSTON vs. CESARO & TYSON KIDD
Magari lasciare il six man elimination avrebbe aggiunto una nota più positiva ma il tag team match andato in scena, nonostante fosse nel pre-show, ha saputo intrattenere e dare spettacolo. Gli agenti esterni pronti ad intervenire hanno fatto si che l'esito fosse ancora più incerto. Entrambi i tag team hanno sfornato una buona prova dimostrando di poter essere delle pedine importanti per la categoria di coppia e il duo Cesaro & Kidd ha una marcia in più. Nonostante la presenza ingombrante di Nattie e Rose, una volta iniziato il match il talento ha parla da se. Mosse combinate e finisher move ad effetto. Giusto consegnare la vittoria nelle loro mani.

6 – THE USOS vs. THE MIZ & DAMIEN MIZDOW
Non era di certo la prima volta che vedevamo i quattro interagire ma l'escalation di Mizdow e le parole dei fratelli-gemelli allo Stunt Double suonavano come sinfonia per le nostre orecchie. La teoria della "coppia che scoppia" è stato l'ingrediente che ha reso gustoso il piatto servito in tavola. Lo split è nell'aria e le dinamiche scaturite nel match hanno fatto accrescere l'attesa che arrivasse quel fatidico momento. Grande protagonista (come sempre) Mizdow ma è bene sottolineare come seppure i due tag team si siano affrontati più volte, si è visto cmq del buon wrestling, specie lo sprint finale dove ogni scenario era da poter prendere in considerazione.
 

5 – IL RITORNO DI BUBBA RAY DUDLEY
La voce era nell'aria, ma dal sentirla a vederla realizzare con i propri occhi c'è una netta differenza. Non sappiamo ancora se si tratta di un apparizione one night only ma di certo la presenza di Bubba Ray ha dato quella sferzata di nostalgia. Purtroppo per completare il quadro mancava Devon ma il Whatssup e il get the table sono stati dei piacevoli déjà vu.

4 – ROYAL RUMBLE MATCH
Il putiferio. Ne ho lette e sentite di tutti i colori, tra delusioni ed elogi. Pareri contrastanti ma almeno sui ritorni di Bubba Ray, Diamond Dallas Page e Boogeyman si è trovato un punto d'accordo. Vedere superstar che in qualche modo hanno lasciato un segno indelebile nella storia della WWE calcare nuovamente il ring, è sempre un piacere. Ognuno per un suo motivo ci ha lasciato un ricordo nell'ultima edizione della Royal Rumble. Non sono mancate le partecipazioni di wrestler di seconda o terza categoria ma come in tutte le risse reali, le vittime scarificali sono indispensabili. Giusto alternare momenti con il ring quasi semivuoto a momenti con grande confusione. C'è stato chi ha giustamente goduto di una grande visibilità come Bray Wyatt che, a differenza di altri suoi colleghi, aveva trascorso in ombra il periodo pre-Rumble. Ci sono state le diatribe tra i due tag team in aria di scissione (Miz & Mizdow + Gold & Stardust). C'è stata la reunion della Wyatt Family applicando la legge del "every man for himself". C'è sta l'ennesima trovata di Kofi Kingston per non essere eliminato. C'è stato l'ingresso di The Rock per aiutare un membro della sua famiglia, in questo caso Roman Reigns. C'è stato colui che è stato attaccato alle spalle perdendo il posto a favore dell'assalitore. C'è stato il wrestler che dopo essere finito fuori dal ring è rientrato alla fine per tentare la sorpresa delle sorprese. Una delle poche certezze è che la Rumble non sia stata noiosa e se per alcune decisioni molti si sono alterati, vuol dire che la gestione della fazione heel che surclassa quella face ha avuto effetto. Finalmente la WWE ha restituito alla definizione "gigante" il giusto significato. Un valore che negli ultimi tempi era scemato specie nella RR dove serviva una semplice alleanza per eliminarli dalla contesa. Oggi invece c'è stato un cambio di tendenza dove ad unire le forze sono stati i giganti mettendo ko gli avversari per poi spedirli oltre la terza corda, usando nella maggior parte dei casi la WMD di Big Show che è da sempre vista come una finisher move che non lascia spiragli di ripresa. Sarà stato poco piacevole vedere Ziggler, Ambrose, Wyatt e Ryback essere eliminati in successione senza poter reagire, ma per la tesi appena spiegata non poteva essere altrimenti. Nulla è stata lasciato al caso tant'è che le frizioni tra Big Show e Kane apparse durante gli ultimi episodi sono emerse negli ultimi istanti e con Reigns che è riuscito a sbarazzarsi di loro solo dopo aver approfittato di una loro disattenzione. Il pubblico di Philadelphia non rappresenta l'opinione globale, il dissenso più volte espresso va rispettato così come tutti coloro che sono rimasti delusi per non aver visto trionfare il proprio beniamino, situazioni più che accettabili, ma sotto il piano della gestione del match in se, è stato fatto un lavoro ad uncinetto. Daniel Bryan rientrava da un grave infortunio e magari un eccessivo minutaggio sarebbe stato troppo pericoloso ma fatto sta che la precoce uscita di scena è stata un autentica sorpresa. E che dire della vittoria di Reigns? Era programmata da tempo e poco importa se è stato bersagliato diventando il Bootista dell'edizione 2014…d'altronde proprio un anno fa era tifato a gran voce nella speranza che vincesse la rissa reale a discapito di The Animal…

3 – SETH ROLLINS
E' etichettato come il futuro della federazione, e su questo non ci piove, ma l'ex membro dello Shield è più che mai il diamante pregiato del presente. Non c'è una volta che dia l'impressione di aver lottato con il freno a mano tirato ma bensì avendo tenuto il piede sull'acceleratore a tavoletta. E come se non bastasse durante il triple threat ha eseguito un flying elbow drop di livello A spiccando letteralmente il volo. E cosa aggiungere dopo la manovra eseguita dalla terza corda su John Cena.
92 minuti di applausi.

2 – BROCK LESNAR
Se Andrè The Giant era l'ottava meraviglia del mondo e Chyna la nona, Brock Lesnar è la decima. L'avventura in UFC gli ha giovato e la mutazione si è immediatamente notata appena tornato in WWE. Ogni sua mossa diventa 10 volte superiore alla stessa manovra che effettua un wrestler qualunque. Il fighter Lesnar è una bestia unica nel suo genere con un esplosività disarmante e il finale dell'incontro valido per il titolo ne è la prova vivente. Brock non è sostituibile, il talento di quest'umo va oltre ogni immaginazione. Sarà poco presente, ma The Beast è giusto che sia visto come un attrazione, un esclusiva che si esibisce solo nelle grandi occasioni. Meglio part timer che non averlo neanche per un ppv.
 

1 – WWE WORLD HEAVYWEIGHT TITLE TRIPLE THREAT MATCH
Per la qualità espressa…Il vero main event della serata. Notevole sotto tutti punti di vista compreso il finto-infortunio di Lesnar che poteva essere preso per reale. Tutti e tre gli atleti hanno fatto si che l'incontro viaggiasse ad alto ritmo ma la sensazione è che Rollins e Lesnar abbiano dimostrato di essere una spanna sopra Cena che nonostante ciò rimane un top wrestler indiscutibile. I vari pezzi del puzzle si sono incastrati tra di loro in maniera perfetta, l'esplosività e la brutalità di Brock, la spettacolarità a 360° di Seth e il pacchetto di John che non tradisce mai. Ogni fase del match è stata ben portata a termine con successo e dal momento in cui Rollins ha colpito Lesnar con un flying elbow drop, le emozioni sono andate pian piano a crescere. Nel guardare il triple threat si poteva percepire la netta sensazione che potesse accadere qualsiasi cosa, da un arrivo a sorpresa ad una manovra innovativa, da un pin vincente ad un salvataggio in extremis, il colpo di scena era dietro l'angolo. Ultimi minuti da cardiopalma con azioni improvvise e continui capovolgimenti di fronte. Ogni singolo atleta coinvolto è emerso per le proprie migliori doti, stilisticamente differenti ma concretamente simili.