Ad avere l’onere di chiudere l’annata dei ppv è stato il roster di Smackdown che ci ha mostrato i protagonisti con cui concludere al meglio il 2017 per iniziare il nuovo anno nei migliori dei modi, con nuovi propositi, storyline, intuizioni e personaggi per riprendere il discorso e ripartire dove ci si era fermati. Andiamo quindi a scoprire la TOP 5 e chi tra mille dubbi e domande si è aggiudicato il primo posto.

 

WOMEN’S DIVISION

L’intera categoria femminile è in fermento e specialmente quest’anno ha fatto dei ulteriori progressi, tant’è che da rivoluzione si è passati al concetto di evoluzione. Così come a RAW, l’arrivo di nuovi volti dal roster di NXT ha riacceso la fiamma garantendo nuove faide ed un inizio 2018 ricco di novità. La Riott Squad è ben assortita e questa aggressività spietata portata sin dal proprio arrivo è stata parte integrante anche nel match titolato di Clash of Champions. Il tutti contro tutti è un qualcosa va sempre di moda, pur mantenendosi fedeli alla storyline generale che ha coinvolto le atlete di SD. Gli schieramenti erano ben visibili, così come è stata ben pensata la tattica nel portare più volte Charlotte al di fuori del ring verso le nuove arrivate e di conseguenza con una Natalya sempre più stratega. Positivo avere una valigetta ancora da usare, e quindi una Carmella a mantenere la situazione sempre interessante e imprevedibile, come è accaduto nel ppv. Chiudere dunque con una divisione rinvigorita e ripartire allo stesso modo tenendo in considerazione una Naomi più energetica, una Becky Lynch rientrante, una Natalya con le sue parole misteriose successivamente al match perso e specialmente con la talentuosa Charlotte.

 

TAG TEAM DIVISION

Non è un caso se nel corso dell’anno mi sono ritrovato più volte a tessere le lodi della categoria di coppia, che sopratutto a Smackdown ha avuto una stupefacente continuità di efficacia. L’80% del merito va riconosciuto negli attuali campioni e negli ex detentori dei titoli. Gli Uso hanno raggiunto un livello sublime. Ai due ragazzi non manca davvero nulla, non si intravedono lacune. Oramai sappiamo di che pasta sono fatti, sia sul ring che microfono alla mano sono decisamente puntuali. Oltre al wrestling lottato è evidente come carisma e mic skill giochi a loro favore. L’attuale attitudine sembra averli completati. Il tag team con i controc……i. Otto anni di continua evoluzione. Anni in cui hanno dovuto dividere il palcoscenico con il New Day, altri tre ragazzi sempre sul pezzo, con o senza cinture da dovere difendere. Nulla può mettere in dubbio le loro qualità sul lavoro di gruppo, qualità determinanti per essere longevi, funzionali e unici. Il match di Clash of Champions ha dimostrato quanta carne c’è sul fuoco, dove oltre alle due pietanze prelibate, conosciute e consolidate negli anni, troviamo dei prodotti freschi e succulenti. Shelton Benjamin è un ottima garanzia per quel che può essere uno dei migliori talenti su cui puntare per il 2018. Se per quando riguarda il fattore personalità c’è ancora della strada da compiere, il wrestling lottato è ad un buon punto, così come abbiamo potuto vedere nel corso del ppv. Un tag team che porta all’interno della divisione novità e certezze. Infine abbiamo la nuova proposta, il duo formato da Aiden English e Rusev, un “qualcosa”che episodio dopo episodio si sta manifestando brillantemente sotto i nostri occhi. Rusev e Aiden saranno con molta probabilità diametralmente opposti ma provare non costa niente e fare un tentativo è meglio che tenere stagnanti due wrestler nelle loro precedenti situazioni.
Ovviamente dalla risposta del pubblico puoi capire se un prodotto funziona o no, e il concetto del Rusev-Day sta portando consensi, così come il duetto nelle canzoni di English. Il bulgaro ha una faccia e un carattere portato per essere riconosciuto come un face, un aspetto che peraltro traspare da tempo nei video del canale UpUpDownDown su Youtube in compagnia di Xavier Woods. Mischiare lo zucchero con le sarde può suonare strano, ma unire due elementi all’apparenza incompatibili, può sorprendentemente funzionare. Inoltre è bene non dimenticarsi dei Breezango, una carta che la WWE può usare a proprio piacimento avendo trovato in loro un jolly che piace, e dei redivivi Luke Harper ed Erick Rowan. E se tutto questo non bastasse, il roster di SD ha tra il suo arco altre frecce, tra cui un certo duo formato da Owens e Zayn…

 

AJ STYLES

Dopo il main e il mini draft, SD ha sempre potuto fare affidamento al faro principale del main eventing, ad AJ Styles. Come d’altronde recita il suo slogan, AJ è il campione ed il volto che sta portando avanti lo show, un bollo di garanzia a cui la fed ha tranquillamente consegnato le chiavi del roster del martedì sera. Nonostante non sia stato sempre in prima linea per il titolo del mondo, è stato ed è la punta di diamante. Il campione non è soltanto colui che sul ring si impone e si distingue da gli altri, ma è anche colui che riesce ad esaltare le qualità del proprio avversario vendendo a dovere le mosse altrui. Infatti nel ppv AJ ha permesso a Jinder Mahal di mettersi in luce, ha permesso all’ex campione di sfoderare una buona performance. La differenza di stazza fisica, di corporatura, ha dato al match un impronta ben delineata ed AJ ha diretto l’orchestra in maniera sopraffina. Il WWE Champion sembra avere sostituito in toto John Cena, quel John Cena che è stato per anni il portabandiera dell’intera federazione, il John Cena dei sedici titoli mondo, rappresentando appunto l’essenza di colui che è sempre presente e pronto a caricarsi tutto sulle spalle. Ad oggi sembra che abbiamo trovato il giusto erede, colui che rappresenti al meglio il concetto del Campione. AJ Styles non è il nuovo John Cena, ma è bensì colui che lo succede al trono. Il simbolo indiscusso di Smackdown.

 

YEP MOVEMENT

Ricongiungere Kewin Owens e Samy Zayn è stata una delle migliore scelte del booking team. Così facendo Smackdown ha riportato in auge SZ, proprio mentre stava per sprofondare in un baratro molto pericoloso. Dare una reale chance all’ex campione NXT è quello che tutti attendevano da tempo, visto che dopo il passaggio nel main roster solo poche soddisfazioni e tante delusioni. Essere tornato con il suo compare, ha nuovamente portato negli occhi di Sami, quella luce che lo ha contraddistinto nel suo periodo ad NXT. Zayn ed Owens sono tornati ad essere come una sola cosa, un aspetto che si evince guardando la loro entrata verso il ring. Dopo i fatti di HIAC, i successivi episodi di SD hanno evidenziato l’unione delle due superstar, tante piccole accortezze che ha di fatto portato l’esordio in casa WWE del duo grandi amici/acerrimi nemici. Finalmente sullo stesso percorso ma questa volta schiena contro schiena per fronteggiare gli altri. La storyline che li vede contrapposti al potere di Shane McMahon garantisce ai due la possibilità di scendere in campo specialmente sul lato della personalità, di primeggiare nel lato caratteriale, e la fondazione dello Yep Movement è una dimostrazione di quando appena affermato. Il loro appeal heel è palpabile e il coinvolgimento del general manger e del commissioner aggiunge numerose carte di cui disporre. Nel ppv la figura dei due arbitri è stata giustamente preponderante, ogni istante poteva risultare in quello decisivo e il finale controverso è quello di cui si aveva bisogno lasciandoci fantasticare su quello che potrebbe accadere da ora in poi. Importante avere il contrasto tra DB e Shane, tra la figura sana e quella malvagia, con quest’ultimo che nonostante sia distante dalla filosofia del padre e della sorella, è pur sempre un McMahon e quindi con una parte vendicativa che giustamente viene a galla. Un contrasto tra bene e male, un contrasto ciclico, come più volte abbiamo visto a Raw specialmente nel periodo di Foley come GM. Questi ultimi giorni del 2017 vede per cui un alleanza ritornata e un alleanza ai titoli di coda, con un potenziale elevato e pronto a stupirci nel 2018.

 

DOLPH ZIGGLER

Parliamoci chiaro, Ziggler è da sempre oggetto di dibattito, c’è chi lo sopravaluta, chi lo sottovaluta, e chi pensa che non sia stato gestito nelle migliori delle ipotesi. Eppure Dolph ha vinto molteplici titoli tra cui il massimo alloro e peraltro ha incassato con successo il MITB. Nonostante ciò ha sempre un piede fuori dalla porta, quella nuvola del licenziamento o del non rinnovo che lo accompagna da diversi anni. Probabilmente i dubbi sono destinati a proseguire in quanto non c’è mai stata una chiarezza sulle intenzioni del wrestler e su quello che la fed pensi effettivamente di lui. Il susseguirsi di eventi tra alti e bassi è sinonimo di una sintonia che non riesce a prendere il volo. L’ultimo cambio di character che stiamo tutt’ora osservando è alquanto indecifrabile ed è allo stesso tempo un ribadire, ma in modo differente, di ciò che abbiamo visto nei mesi scorsi, con un Ziggler che pretende di avere la visibilità che li spetta stufo di ciò che lo circonda e intento ad essere campione. La vittoria a COC è stata una sorpresa in quanto avvenuta dopo un periodo trascorso a mettere in luce i due avversari che ha affrontato domenica sera. La conquista del titolo US può dire qualcosa o può non dire nulla, potrà rivelarsi solo una piccola scintilla come spesso è accaduto prima di ritornare in quel limbo in cui non sembra esserci una via d’uscita. La questione Ziggler è davvero spinosa, e le sue ultime interviste e i tweet degli ultimi giorni non fanno altro che accrescere questo velo di mistero. La vittoria e i pensieri post ppv di Dolph, lo hanno portato a concludere il 2017 con una visione positiva e di conseguenza tenendo sotto osservazione i prossimi sviluppi che per forza di cose prenderanno vita dal primo Gennaio in poi. Un cambio di rotta improvviso che ancora una volta ci lascia spiazzati vivendo una sorta di ritorno al passato ma questa volta con un futuro da riscrivere (forse).