Non sta vivendo grandi momenti Baron Corbin a Smackdown. Qualcuno dirà che è giusto così, che un wrestler medio di non grandi capacità sia a livello di personaggio che sul ring non debba avere più spazio di quello che gli è stato dato. Ma per lungo tempo, l’ex Re ha avuto i favori della dirigenza WWE ed è stato inserito nella maggior parte delle storyline di spicco della compagnia. Ha pure vinto un titolo (quello Usa, ormai nel lontano 2017). Oggi invece sta finendo nel puro oblio.

Il problema principale è che su di lui non sanno che scrivere. Ripeto, sono per certi versi condivisibili le critiche che gli vengono rivolte, ma abbiamo visto nel passato come la WWE sia stata in grado di scrivere per i suoi ragazzi, anche per quelli meno dotati, delle storie discrete, interessanti. Anzi, nel 2018 il buon Corbin pareva davvero lanciato con la vittoria del King Of The Ring Tournament, torneo in grado di volta in volta di dare qualche spiraglio di luce nuova ai vincitori. Dopo tutto aveva eliminato The Miz, Alexander, Samoa Joe, Ricochet. E in finale Chad Gable, creando con con lui una buona rivalità, costruita sul solito dualismo tra “grande” e “piccolo”.

Poi però bisogna passare all’incasso, e il ribattezzato King Corbin non ha colto nulla. Non ha afferrato nulla di veramente importante, per quanto si sia levato comunque qualche buona soddisfazione nel 2019 con due vittorie di prestigio su Roman Reigns. Poi però è rimasto veramente poco di cui discutere, con una serie di feud abbastanza dimenticabili come quello con i Mysterio o l’ultimo con Nakamura. Verosimili sì, ma mancanti di quella vera energia e di quell’attenzione che ci si sarebbe dovuto aspettare. Alla fine siamo arrivati a questi giorni, con il wrestler piuttosto stanco e affranto.

Il personaggio di “King” è stato tirato per le lunghe, stancamente. La sensazione è che, almeno in singolo, non si sappia più cosa fargli fare. Servirebbe una rinfrescata, magari uno stop che gli permetta magari di ripartire da un altro roster (Raw), con nuovi feud in ballo e nuove soluzioni. Altrimenti, nel giro di un anno, si ritroverà una lettera di licenziamento sul tavolo. Ma queste sono decisioni sulle quali può ragionare solo la WWE.

Desil

Studentessa universitaria con la passione per la scrittura e le serie TV, qui vi faccio compagnia con i miei report e gli editoriali. Attualmente trovo molti atleti interessanti ma rimango fedele sin dal 2014 al mio 'credo' per il King Slayer Seth Rollins e il fu Dean Ambrose, motivo quest'ultimo per il quale ho aperto i miei orizzonti verso i lidi giapponesi e l'AEW