A Survivor Series War Games il figliol prodigo (si fa per dire) è tornato, dopo quasi 10 anno di assenza dalla WWE. Questo è un ritorno che, nonostante il numero visualizzazioni sui social lo indichino come il più imponente in assoluto, si cataloga come uno dei tanti di leggende del Wrestling che, dopo aver detto peste e corna su Vince McMahon, finiscono per ritornare ad abbeverarsi alla fonte che li ha resi persone di successo. Quello di Punk è reso così “ghiotto” dai problemi che questo ha creato (o ha contribuito a creare) in AEW, e molti fan sono incuriositi da ciò che ora potrebbe combinare in WWE. Perché il lupo perde il pelo ma non il vizio.Da quando è tornato il Santo patrono di Chicago è conteso dai tre brand della Compagnia: Raw, Smackdown ed NXT. È lui appare in maniera indiscriminata in tutti e tre gli show, gasando il pubblico è ventilando una sua permanenza in questo piuttosto che in quello show. La WWE alimenta la curiosità domandando ai fan a più riprese dove Punk deciderà di approdare, e il tutto pare ormai essere incentrato su questa epocale decisione. Ma, andando con ordine, valutiamo insieme non dove sceglierà di esibirsi, ma dove converrebbe che lo facesse.
Partiamo da Smackdown dove c’è carenza di Main Eventer e dove quei pochi presenti sono biglietti già obliterati da Roman Reigns. Con la sola eccezione di Randy Orton, che non credo potrà mai impensierire il regno del Capotribù, non c’è nessuno che ad oggi può mettere a repentaglio l’invincibilità del leader della Bloodline. E poi la sua vecchia amicizia con Paul Heyman è una narrativa troppo appetitosa per poter essere trascurata. Passiamo ad NXT che, nonostante Triple H a fasi alterne promuove come terzo brand autonomo della WWE, resta sempre una sorta di territorio di sviluppo un gradino sotto i due show principali. Lì Punk sarebbe venerato come una divinità, quasi troppo in alto per poter competere anche per il titolo NXT. Ci sarebbe troppo dislivello tra lui e i suoi avversari e, se inizialmente trascinerebbe molti telespettatori a guardare lo show giallo-nero, finirebbe nel lungo periodo per smorzare la gioia del suo ritorno nei fan sprecando una grossa opportunità di mungere per bene “il sacro bovino”.
Infine c’è Raw. Molti vorrebbero vederlo lì perché si sa della sua profonda e reale inimicizia con Seth Rollins. Una loro rivalità sulle scene susciterebbe le stesse emozioni di quella che fu tra Edge e Matt Hardy (fatte salve le dovute differenze). Però, consumato il piatto principale costituito da Punk vs Seth, restetebbero solo vari antipasti e lo Straight Edge, forse, finirebbe per confondersi nella massa di nomi altisonanti che già si esibiscono nello show del lunedì notte. In definitiva, se vogliamo capitalizzare al massimo il suo ritorno e rendere avvincente uno show che oggo ne avrebbe un discreto bisogno, Punk dovrebbe andare a Smackdown. Le strade tra lui e Seth si potrebbero sempre incrociare in futuro (sperando nella buona condotta in Federazione di Punk). Parafrasando un colossal del cinema: “Vi rincontrete un giorno, ma non ancora. Non ancora”.