Quest’oggi lo spazio riservato a Impact Wrestling avrà il ritorno di uno dei redattori più apprezzati sul finale del 2017, ovvero F**k The Revival. Il tema riguarda il recente annuncio della WWE a riguardo un ppv totalmente dedicato alle donne. Ma la TNA a suo tempo ebbe modo di sviluppare questo genere di prodotto, garantendo una autentica rivoluzione nel wrestling, con le donne finalmente protagoniste per le proprie qualità e non solo per il proprio fisico. Buona lettura!

Il 23 luglio 2018 è stato annunciato da parte della WWE un PPV tutto al femminile, WWE Evolution: un evento che segna la storia di una compagnia che, le donne, le ha sempre utilizzate per manovre sessualmente appetibili ai telespettatori. Oggi non è più così, ma onde evitare di fare il marketto della situazione, a chi dobbiamo davvero secondo voi questa rivoluzione femminile? Non di certo alla WWE che finora ha avuto scelte molto discutibili con le proprie Divas, pur concedendo loro più spazio. Inutile negare che una mossa della federazione di Stamford faccia “rumore”, sono una compagnia storica e plurimiliardaria, uno squalo del business americano e mondiale… reazioni simili non valgono solo per le donne, ma per qualunque altra scelta “clamorosa” farà la compagnia.

Questa vera rivoluzione nasce proprio grazie ad Impact Wrestling, che già nel suo primo periodo di vita, ebbe l’intenzione di far vedere qualcosa di interessante sulle donne, poi scelsero di dare vita ad un nuovo capitolo di storia nel 2007 con l’avvento del Knockouts Championship vinto da Gail Kim. Gli anni passano e oltre ai primi match estremi femminili (Gabbie, Last Kockouts Standing, Steel Cage, No DQ, Street Fight e molti altri) si arriverà nel 2013 dove verrà rilasciato il primo PPV tutto al femminile della storia di Impact. One Night Only Knockouts Knodown. Ancora una volta la WWE è arrivata in ritardo.

Parliamoci chiaro, Impact ha sempre trattato in modo impeccabile le donne. Sono consapevole dei diversi errori di gestione in chiave storyline, ma il talento vi è sempre stato. Gail Kim, Awesome Kong, Beautiful People, Taryn Terrell sono solo alcune delle leggende che tornano alla mia mente regalandomi un sorriso, ma non solo per la loro straordinaria bellezza (Donne da sogni proibiti), ma in particolare per le loro qualità sul ring, al microfono, per le loro gimmick. Un lavoro straordinario che oggi meriterebbe maggiore riconoscimento da parte dei fan che incitano e applaudono una falsa rivoluzione della ‘E.

Perché falsa?
Perché lo spazio per le donne non deve essere solo un contentino, quello spazio deve essere gestito in modo serio e non facendo piangere ogni volta una Diva durante un annuncio più o meno interessante. Fare una rivoluzione non vuol dire per forza concedere il main event al primo Hell in a Cell match che tiri fuori o peggio, non puoi dar vita ad incontri estremi come un Elimination Chamber match se poi, al suo interno, vi sono donne non predisposte per quel tipo di incontro.

Condizioni che non aiutano anche per colpa del prodotto PG. Tralasciando i buchi gestionali delle storyline, la WWE continua ad avere un potenziale assurdo anche con le donne (Reputo Charlotte Flair la migliore al mondo), ma se non cambierà il concetto di donna, questa “Divas Revolution” sarà solo un contentino per i fan (in particolare le fan) e null’altro. Anche perché, a zio Vince, bastano un paio di scollature evidenti e frega poco del resto.

Grazie per l’attenzione.

A cura di F*** The Revival.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.