Se togliamo il momento positivo (in termini di incassi, pubblico e successo internazionale) che la NJPW vive da diverso tempo e che sembra non fermarsi mai, il resto del panorama Puroresu sembra vivere da anni una situazione di stagnante agonia, specie fra quelle che erano le altre due grandi realtà: AJPW e NOAH.

 

Della crisi e della epocale sfiga che affligge da anni la AJPW ne ho parlato più volte: addi vari, presidenze sciagurate, non ultima la coltelllata a tradimento inferta da Mutoh con la WRESTLE-1 (che però probabilmente nella foga di accoltellare la federazione del fu Giant Baba, si è tirato qualche coltellata anche lui, visto che la sua creatura accusa già problemi al secondo anno di esistenza), ogni volta che sembra rialzarsi un minimo, arriva qualche colpo di scena (leggi infortuni, addi, mancati rinnovi) che la fanno nuovamente piombare nell’emergenza totale.

Sulla NOAH invece viviamo una situazione molto particolare: sparito la figura di riferimento del suo fondatore Misawa, morto sul ring, perso quello che doveva essere il suo naturale successore per motivi di salute, Kobashi, la vicenda dello scandalo Yakuza (la mafia giapponese che aveva investito soldi del riciclaggio proprio nella federazione della Verde Arca) sembrava aver dato il De Profundis alla NOAH, memori del fatto che già uno scandalo simile aveva cancellato prima l’FMW nel wrestling e poi il PRIDE nelle MMA in Giappone.

A questo si era aggiunta la partenza (verso l’AJPW) di pezzi da 90 come Jun Akiyama, Go Shiozaki, Atsushi Aoki, Kotaro Suzuki e Yoshinobu Kanemaru, che avevano tolto diversi big alla federazione; è seguito un periodo in cui la NOAH ha navigato a vista, cercando di risollevarsi, con innesti più o meno buoni per cercare di colmare il vuoto (come lo stringersi della collaborazione con la Diamond Ring di Sasaki o l’inserimento in federazione dei Voodoo Murders di TARU, che erano stati cacciati dalla AJPW), ma nel frattempo anche altri lottatori se ne vanno, per vari motivi: KENTA ha lasciato per approdare in WWE nel brand NXT, poi il ritiro di Morishima per problemi di salute, altro lottatore che sembrava dover raccogliere le redini di atleta-simbolo della federazione.

Insomma sembrava davvero che la NOAH stesse per chiudere la sua storia, quando una inaspettata ancora di salvezza è arrivata dalla collaborazione con la NJPW, che ha portato numerosi midcarder della sua federazione a spostarsi in blocco stabile nella federazione.

Una soluzione che ha portato nuovi atleti e nuovi feud, in particolare ha portato a una vera e propria “Invasion”, con gli atleti NJPW, quasi tutti membri della Stable della Suzuki-gun fondata dal veterano Minoru Suzuki, che in poco tempo dominano e umiliano gli atleti NOAH.

È iniziato quindi un 2015 che ha visto la Suzuki-gun, per mano dello stesso Suzki, di TAKA Michinoku, Taichi, El Desperado e della Killer Elite Squad (Lance Archer & Davey Boy Smith) conquistare tutti i titoli GHC della NOAH, detenerli per mesi e vincere incontri su incontri, mentre il resto del roster NOAH appianava ogni divergenza interna (BRAVE, No Mercy e Cho Kibou-gun si scioglievano, in una scena di quasi Russoniana memoria WCW) per cercare di reagire, con Marufuji, Nakajima, Sugiura, MAYBACH Taniguchi e gli altri in cerca del riscatto, arrivato alla fine del 2015 con la riconquista della maggior parte dei Titoli, ma ha visto anche l’incredibile tradimento di Sugiura, fra i NOAH originali, passato nelle file della Suzuki-gun e riportando il titolo massimo NOAH nelle loro file, dove rimangono saldamente anche i GHC Tag Title nelle mani della KES.

Ci sono stati anche ritorni che danno speranza, come quello di Go Shiozaki, che ha lasciato l’AJPW per cercare un “Posto al Sole” in NJPW, ma per ora tornato in NOAH, da dove la sua carriera aveva decollato, o di quello di Kanemaru, anche lui tornati all’ovile, anche se di contraltare ci sono stati addii importanti nella divisione Tag ad esempio come quello dei TMDK (Shane Haste e Mikey Nicholls), per anni cardine della Jr. Tag Division, che non hanno rinnovato i contratti, ma che potrebbero tornare come freelance a richiesta.

La collaborazione molto stretta con la NJPW (che ha così portato anche un impiego stabile di molti midcarder che non avevano più spazio negli show principali) è stata vista anche una prova di rumors circolati lo scorso anno che vedeva la fed fondata da Inoki aver “comprato” la federazione fondata da Misawa, che era (e in parte lo è ancora) in difficoltà economiche: è molto più probabile invece che vi sia invece solo una stretta collaborazione, che favorisce entrambi in ambiti diversi: alla NOAH ha dato molti atleti e nuovi feud da sfruttare, alla NJPW un comodo “parcheggio” per molti atleti che non sapeva come utilizzare, per l’abbondanza di uppercarder presenti nel suo roster.

Per ora, la Verde Arca creata da Misawa nel 2000 continuare a navigare, anche se molto a vista….

 

Foto © NOAH

 

Enrico Bertelli “Taigermen”