La WWE ci prova ad accontentare i suoi fan. Non è facile e spesso non ci riesce. Tipo lunedi scorso quando ha dovuto tirare fuori una storia arrabattata, piena di incongruenze e con diverse domande sul groppone.
I colleghi del mio sito e quelli di altri siti hanno parlato di peggior puntata dell’anno. Gli errori sono lì, sono ben visibili: il New Day con Sheamus, Lana che torna assieme a Rusev (vergine peraltro, Cit.), la League of Nations con atleti a caso, la “Family” di Reigns dove Roman è trattato alla stregua di un novello Bryan in modo da farlo piacere al pubblico. Peccato che al pubblico piaccia già, ma per sfinimento. E a furia di venir sfinito, rigetterà poi l’approdo definitivo del mastino al vertice della federazione. Alla fine la WWE ha paura dei suoi fan però ha bisogno di restare fedele a se stessa: rimanendo nel guado, sceglie sfumature stridenti e riesce a insoddisfare i più.
È stata la peggior puntata dell’anno? No, affatto. Tutte queste scelte stridenti hanno smosso Raw, reso più appetibile. Non è un caso che gli ascolti siano saliti. Serviva una svolta, tutti chiedevano una svolta. E questa è arrivata, non ci si può lamentare: questa è la WWE che conosciamo da sempre, con le solite occasioni buttate al vento ed una logica che pare ricalcare le scelte (pessime) di Kevin Sullivan in Wcw.
Quindi di che vi lamentate, fan della WWE? I McMahons vi hanno ascoltati e hanno partorito quello che volevate per smuovere un poco le acque. E smuoverle in un contesto di monopolio, dove gli ascolti sorridono, non può che farli vincere a prescindere da qualunque lamentela.