Tutti eravamo convinti che Randy Orton, il cui rientro era atteso più degli struffoli a Natale, osannato come mai prima d’ora e portato con prepotenza al cospetto del Capotribù, sarebbe stato lo sfidante di Reigns alla Royal Rumble. Questa era lo scenario più desiderato, e forse più papabile, tra tutte gli altri. Ciò perché un Knight vs Reigns II non lo voleva nessuno, solo perché nessuno voleva un’altra sconfitta di Knight. AJ Styles, invece, è da troppo tempo fuori dal giro che conta e il suo ritorno, da solo, non sarebbe bastato per riportarlo in vetta in maniera credibile.
Tuttavia, se da un lato Orton contro Roman era un match che tutti bramavano vedere, dall’altro pareva avere un esito scontato quanto tutte le altre possibili “combinazioni”. Perché col ritorno di The Rock e la sua piccata all’indirizzo di Roman, un match tra i due col titolo in palio in futuro è quantomai assicurato. Vieppiù la storia di Cody Rhodes, che ce l’ha decantata in tutte le salse da quando è tornato, deve avere degna conclusione con la rivincita ai danni di Roman e con il suo titolo che passa di mano. Questi “dream match” non possono che avere come co-protagonista il longevo campione del Mondo Roman Reigns, che quindi deve mantenere titolo e status intatti ancora per un po’.
Randy Orton sarebbe risultata l’ennesima vittima sacrificale sulla lunga scia lasciata dal Capotavola, e il loro match avrebbe avuto il finale scontato prima ancora di essere annunciato. Per evitare di assistere all’ennesimo match prevedibile, la WWE si è inventata un fatal-4 way per la Royal Rumble, gettando nella mischia tutti e tre i sopraccitati, e aggiungendo quel tanto di pepe in più alla disfida che non guasta affatto. Da qui a dire che il match è diventato tutto ad un tratto dall’epilogo imprevedibile ce ne passa un sacco e una sporta, però quella domanda che tanto piace al multiverso della Disney, ossia il famoso “what if?”, è stata un pelino stimolata nella mia mente ora. Della serie “Non succede, ma se succede…?”. Poche volte come in questo momento in WWE, contrariamente a quanto di solito accade, è il futuro a determinare il nostro presente.