Lo sguardo è rivolto al marzo del 2024. Quando volenti o nolenti, la AEW dovrà avere ben chiaro quale sarà il suo futuro. E in questa direzione sta lavorando la compagnia, attuando una serie di scelte e di azioni utili a trovarsi per quella data pronta all’obiettivo primario: un rinnovo contrattuale televisivo vantaggioso o il salto, altrettanto vantaggioso, su un altro network. Sarà lo spartiacque tra ciò che c’è stato prima e ciò che ci sarà dopo.
Per arrivarci, Tony Khan aveva bisogno di rendere chiari alcuni tasselli. Si mormora di un rinnovo sotto traccia di MJF per almeno 5 anni, ma obiettivamente non è ancora quel profilo che farebbe far saltare dalla sedia dirigenti di canali televisivi. Lo diventerà, ma non è ancora quello il momento.
C’è la firma di Jon Moxley, quasi un assegno in bianco dove il campione ha deciso di diventare ancora di più una esclusiva AEW, con poche concessioni al di fuori. E poi c’è Chris Jericho, che di recente ha rinnovato fino al 2025.
Ecco, l’accordo con Jericho ha una importanza strategica non indifferente. L’attuale campione della Ring Of Honor è quel profilo di veterano, conosciuto da fan e occasionali, sul quale tutti metterebbero la mano sul fuoco. Per storia, esperienza, conoscenza. Come quel vecchio barone dell’Università che alla stessa garantisce finanziamenti, ospiti di prestigio, eventi importanti. È sempre in mezzo, sia chiaro. Ma con la sua assenza, si sentirebbe il vuoto.
Jericho diventa dunque l’assicurazione della AEW. La presenza determina in positivo sia la credibilità che la compagnia si porta appresso e sia la credibilità artistica e creativa che può riversare sul ring. Non a caso sarà il supervisore delle storyline e della produzione televisiva assieme a Tony Khan.
Poi dopo, quando la AEW avrà raggiunto il suo obiettivo, potrà pure salutare tutti e tornare in WWE per un ultimo grande stint prima della Hall Of Fame.