Fossi un wrestler di NXT, chiederei di rimanere nello show del martedì sera per sempre. Per quanto condotto da un booking molto semplice ma chiaro (Shawn Michaels è un onesto mestierante), è certamente l’eldorado rispetto a quello che si vede nel main roster a conduzione Triple H.
C’è una grande distanza infatti tra le aspettative e la realtà. Ma anche una schizofrenia di fondo, forse influenzata da ritmi televisivi diversi e (magari) da fattori di backstage diversi. Ecco perché non c’è stato un wrestler di NXT chiamato nel 2024 che abbia avuto un booking coerente, lineare, decente. Vedremo assieme diverse situazioni, anche di atleti/e che facevano già parte del main roster e che arrivando da NXT non hanno ottenuto nulla di significativo.
Bron Breakker
È un wrestler che si scrive abbastanza facilmente. È grosso, è carismatico, va over con uno schiocco di dita, al microfono se la cava. La linea sembra tracciata: lo fai vincere tante volte e gli fai conquistare una cintura da tenere più a lungo possibile. E puoi svilupparne il personaggio anche in ottica futura. L’inizio appare promettente. Poi lo inseriscono in un circuito tra Sheamus, Kaiser e Dragunov molto fini a se stessi. Il primo capitombolo a Money in The Bank dove perde come un cretino. Brutto segnale. Ripete le stesse cose con Dragunov, poi vince il titolo Intercontinentale da Zayn. È il momento giusto per osare. E invece perde la cintura con Jey Uso, così, perché sì. Nel frattempo perde tempo tra Speed e Main Event prima di riprendersi la cintura. Scrittura? Zero.
Lyra Valkyria
Deve essere accaduto qualcosa dopo attorno a Queen Of The Ring. Arrivava da un discreto regno da campionessa a NXT. Triple H (o chi per lui) le dà un push iniziale pazzesco. Tanto da arrivare in finale del Queen of the Ring battendo persino Iyo Sky. Poi inizia un depush che la porta a perdersi tra sconfitte, match a più donne a Raw e incontri abbastanza dimenticabili a Main Event. Il mini feud con Zoey Stark passa senza che nessuno se ne accorga. La direzione? Da decifrare.
Ilja Dragunov
Ricordo che quando venne annunciato nel main roster, ci si aspettava di tutto da lui. Un push clamoroso o addirittura un ingresso nell’Imperium. E invece non avevamo fatto i conti con Triple H e i suoi collaboratori. Che pensano bene di inserirlo in alcuni match (anche carini) col solo intento di fargli fare da sparring per i colleghi e per altre storie. Da maggio a settembre (4 mesi!) non accade assolutamente nulla che possa renderlo interessante o che possa mantenerne l’aura acquisita tra NXT UK e NXT. Poi si è fatto male. Nella sfortuna, magari è la sua salvezza: al rientro, magari, lo scriveranno meglio.
Carmelo Hayes
Inizia discretamente con un bel match con Cody, anche se non manca qualche botch (da parte di entrambi). Poi entra nel loop delle Best of 7 Series con Andrade dove dopo il secondo match, non fanno altro che ricreare paro paro sempre gli stessi incontri. Abbastanza belli, ma molto ripetitivi. Il motivo? Determinare chi sia il migliore. Idea di booking che avrebbe senso tra pari, non tra un neo arrivato da NXT e un atleta esperto. Nel mezzo ci mettono anche la corsa al titolo americano, che ovviamente è solo un punto di passaggio. E le doti di Carmelo al mic? Sfruttate pochissimo e fuori dal feud in cui è impegnato. Non granché.
Tiffany Stratton
La gestione non è differente da quella di Lyra Valkyria. Sale nel main roster a febbraio e sembra in grado di spaccare il mondo. Ma davvero, un push gigantesco: batte Naomi (appena tornata), Michin, Liv Morgan, Zelina Vega e va persino alla caccia del titolo in mano a Bayley. Non vince, ma è lanciata. Le fanno conquistare la valigetta del MITB ed è questo il momento ideale per osare nella scrittura del suo personaggio. Che da heel audace diventa la signora “Tentenna”. La WWE smette di pusharla e l’affianca a Nia Jax in un rapporto che la fa passare spesso come una stupida, impaurita. Più volte tenta di incassare e più volte esce con le ossa rotte. Evoluzione del personaggio dopo quattro mesi da Money In The Bank? Inesistente.
C’è chi va avanti e chi no
Djiak, Odyssey Jones e Baron Corbin sono stati licenziati. Kiana James è stata utilizzata un mese, è sparita, e dopo tre mesi hanno fatto sapere che era infortunata. Blair Davenport l’hanno collegata a Naomi per un mini feud che non ha attirato nessuno. Gestione schizofrenica tra main roster, Speed e NXT per Tyler Bate. Dal 2023 invece non hanno ottenuto alcun risultato interessante Katana Chance e Kayden Carter, i Pretty Deadly e i Legado del Fantasma. Particolare la gestione dei Creed Brothers: debuttano come schiacciasassi, vengono pushati manco fossero i nuovi Legion of Doom e, all’improvviso, più nulla. Oggi sono in team di Chad Gable, usato più che altro o per jobbare o vincere senza criterio.
BONUS.
E mica possiamo dimenticarci di due casi emblematici di come la WWE spesso faccia cose senza avere un raggio temporale ben definito. Prendiamo ad esempio Giovanni Vinci. Viene dato hype al suo ritorno dopo l’uscita monca dall’Imperium. Al primo match contro Apollo Crews (non Gunther, per intenderci) perde in 4 secondi. Vabbè, ci riproviamo: la settimana dopo perde in poco più di un minuto e mezzo. Poi perde anche a Speed. Poi sparisce. Wow! Grande Paul, che scrittura geniale.
Infine prendo le Pure Fusion Collective. Che dentro la stable hanno una Zoey Stark che ben aveva figurato con Trish Stratus, salvo essere gettata via proprio nel momento in cui avrebbe potuto esplodere nel main roster. La stable con Shayna Baszler e Sonya Deville somma più sconfitte che altro, non ha un minimo di scrittura e né di visione. Il loro obiettivo era la conquista dei titoli di coppia e, a parte una occasione, non ci sono più ritornate. Non fanno paura a nessuno, e non interessano al pubblico. Va meglio in singolo? Manco per idea.