5. NEVILLE vs AKIRA TOZAWA – NEW HORIZONS

In seguito al match per il titolo cruiser di Summerslam, decidere di rendere il Cruiserweight Title Match un esclusiva dei preshow per i big four, non sarebbe poi una cattiva idea. A Wrestlemania accadde la stessa cosa e il risultato fu decisamente positivo. Avere una garanzia assoluta per infiammare l’ambiente come apripista per la main card può essere un alternativa interessante, visto la difficoltà della categoria cruiser di imporsi al pubblico che spesso e volentieri dimostra poco interesse. La sfida tra Tozawa e Neville è stato senz’altro gradevole sotto tutti i punti di vista e il cambio di titolo avvenuto a Raw ha dato una mano in più in quanto potevamo vedere all’opera un Neville diverso sotto l’aspetto del carattere, ritrovandosi senza quella cintura che aveva conquistato a fine Gennaio. Il match è stato di alto spessore con Neville che, dopo Austin Aries, ha trovato nel suo cammino un ulteriore wrestler sinonimo di spettacolarità e che grazie alla presenza di Titus al suo fianco è riuscito ad entrare in maniera più semplice e immediata tra i favori del pubblico. La superstar nipponica, così come Nakamura ed Asuka, ha l’x-factor che in qualche modo ti ipnotizza e che lo rende unico e speciale. A Summerslam ha peraltro presentato un moveset con qualche aggiunta. Ineccepibile l’intesa con Neville e da sottolineare la vittoria dell’inglese avvenuta a parti invertite rispetto all’episodio di Raw. Un piccolo particolare che non guasta.

 

4. ALEXA BLISS vs SASHA BANKS – RESPECT IS EARNED

Una sfida più affascinante quella che vedeva in palio il titolo femminile di RAW rispetto al titolo femminile di Smackdown. Grazie alle ultime voci di corridoio, il duello tra la Banks e la Bliss aveva acquistato un interesse maggiore. Che le due, al di fuori del ring, non andassero molto d’accordo o che ci fosse un antipatia reciproca, non è dato saperlo, ma l’unica cosa che conta è quanto avviene a telecamere accese e l’astio creatosi negli ultimi giorni è stato palpabile e portato nel match in maniera adeguata. L’aggressività (specie nei primi istanti) era ad un livello superiore al normale e da li poi il match è proseguito in discesa con del buon wrestling e con Alexa sempre in prima linea con il suo character che riesce sempre a centrare il punto, una vera pro nell’interagire con arbitro, avversaria e pubblico. Una contesa più che soddisfacente e con un finale impreziosito dalla caduta della Banks al di fuori del ring richiamando l’infortunio di Bayley, per poi assistere all’accanimento sulla zona dolorante da parte della Bliss. Vittoria di Sasha che dopo un 2016 brillante, dimostra di essere ancora tra le prime wrestler in assoluto del main roster. Prestazioni sempre al top e una babyface che non conosce passi falsi. Odio o no, il rispetto è stato guadagnato, e Alexa Bliss vs Sasha Banks è promosso con del margine su cui migliorare per dare maggiore spettacolo.

 

3. AJ STYLES vs KEVIN OWENS – UNDENIABLE

In occasione di Battleground mi ero espresso favorevolmente per il finale del match per il titolo US tra Owens ed AJ in quanto lasciava la questione in sospeso e di conseguenza di un ulteriore match per Summerslam che, come abbiamo potuto constatare, è stato qualitativamente indiscutibile. La presenza di Shane O’Mac ha contribuito per l’innesto di nuove sfaccettature, di quel pezzo mancante per incastrare al meglio i due wrestler. Di fatti il passato burrascoso di AJ con il commissioner di Smackdown si è ben sposato con gli screzi scattati nell’ultimo periodo tra Owens e Shane. Oltre ad impersonare lo special guest referee, l’ex owner della WCW è stato l’ago della bilancia, e le incomprensioni avvenute durante il match con entrambi i wrestler ha aumentato lo score complessivo dell’incontro valevole per la corona statunitense, di per se già ad un livello medio-alto merito del talento dei due atleti che ogni qual volta si affrontano non eseguono un passo falso. Come se non bastasse, il pin/non pin di Kevin su AJ ha segnato l’inizio di una nuova fase che probabilmente esploderà nelle settimane successive per aprire la strada alla sfida definitiva tra KO e Shane. Una chiusura quindi del match di Summerslam con un pensiero all’immediato futuro, una tecnica di booking convincente e funzionale.

 

2. TAG TEAM EXTRAVAGANZA

Summerslam è sceso in campo altalenando la prestazione globale proponendo a volte un gioco lento/normale e proponendo a volte un gioco fulminante, fatto di scambi veloci e azioni inarrestabili, come quando sono stati chiamati in causa i tag team. SS faceva molto affidamento ai due match della card valevoli per i titoli di coppia e aver deciso di collocare un incontro nel preshow e l’altro nella main card, si è rivelata una scelta vincente. Grazie alla prestazione del New Day e dei fratelli Uso, il kickoff è stata parte integrante del ppv vero e proprio, abbandonando per cui quella sensazione di stare ad assistere a poco più di un anteprima. Jimmy, Jay, Xavier, Kofi e Big E hanno alle spalle una serie di match disputati tra di loro e ciò non può fare altro che contribuire alla riuscita dell’ennesima sfida, a perfezionare l’alchimia e smussare ogni piccola imperfezione per non avere alcun impedimento che metti un freno alla performance. Il New Day riesce ogni qual volta a re-inventarsi sostituendo di volta in volta colui che deve rimanere a bordo ring, e di fatti se inizialmente il duo Big E-Kofi Kingston era una certezza, presentare ora formazioni differenti è un punto imprescindibile. Inoltre Woods sta dimostrando di non essere “solo” un ottimo entertainer, ma anche un wrestler che sa stupire e garantire manovre di spessore.
I fratelli Uso sono altrettanto spettacolari presentando un moveset attuale, sinonimo di assoluta certezza. A volte per trovare il giusto equilibrio bisogna allenarsi molto e provare all’infinito, ma per Jimmy e Jay è del tutto naturale, e osservando ogni minimo movimento è percepibile di come siano in perfetta simbiosi. Bisogna avere talento per determinate cose e quando si parla di New Day e Uso, possiamo fidarci ad occhi chiusi, e di conseguenza proporre match tra i seguenti tag team è un lusso di cui disporre ed utilizzare con grande soddisfazione. Elencare quanto accaduto nel ring è diventato quasi ripetitivo ma smettere di apprezzarli è impossibile, e il match di SummerSlam è seriamente candidato come uno dei migliori del 2017. Passando al roster di RAW la reunion tra Ambrose e Rollins ha sortito gli effetti desiderati. Il duo dello Shield non ha perso lo smalto e l’efficacia di un tempo, dimostrando di avere ancora un valore all’interno della categoria tag team. Con due atleti come Dean e Seth, con il piede sempre sull’acceleratore, l’azione veniva da se e la sfida contro Sheamus e Cesaro è stasa senza dubbio tra le migliori del ppv. La vittoria era una conseguenza naturale ma l’importante è avere trovato un duo che può continuare a dare lustro ai titoli così come stavano facendo Sheamus & Cesaro e prima ancora i fratelli Hardy. Inoltre, la macchia indelebile del tradimento di Seth, ha fatto sì che si avesse un occhio di riguardo alla collaborazione tra Rollins ed Ambrose. La tag team division ha trionfato alla grande, impadronendosi di Summerslam sotto il segno della extravaganza.

 

1. FATAL FOUR WAY FOR THE WWE UNIVERSAL TITLE – DOOMSDAY

Possiamo usare diverse parola per descrivere il Main Event di Summerslam e personalmente ciò a cui abbiamo assistito si può definire come apocalittico. Il roster di RAW può contare su grossi calibri per quanto riguarda il main eventing e quando collidono nello stesso momento 4 di essi, si tratta di un evento unico e imperdibile. Le proporzioni degli uomini coinvolti ha fatto sì che fosse una gara a chi schiantasse per primo l’avversario di turno. Una sfida tra giganti che quando vanno al tappeto … distruggono tutto ciò che li circonda. All’esterno del ring c’erano solo pezzi degli oggetti andati in frantumi. Uno scenario surreale arricchita dalla stipulazione che Paul Heyman aveva inserito. La situazione era dunque appesa ad un filo e la maggior parte del match si è svola intorno al campione, dall’abbattimento della bestia al trasporto in barella, dal ritorno sul ring alla vittoria. Ognuno provava a metterlo ko ma ognuno ha fallito. Una storia ben raccontata sin dal primo istante ed evolutasi passo dopo passo. Tutto questo ci ha restituiti un Lesnar combattivo più che mai a difendere il proprio titolo e respingendo ogni assalto. La WWE lo ha identificato come una macchina da guerra, come abbiamo potuto constatare con i propri occhi e quelli di Paul Heyman. Un match è fatto anche di immagini, di momenti in cui a farla da padrone sono gesti e sguardi emozionali, come quelli del manager di Lesnar, in ginocchio e in lacrime vedendo la propria creatura, come il dottor Frankenstein, inerme e ko travolto dal gigante Strowman. Rimanendo su Braun, è abbastanza logico elogiare la sua prestazione confermando il livello raggiunto una volta iniziata la faida infinita con Reigns. Un Big Man come non si vedeva tempo e che è pronto a dominare per lungo tempo. Per chiudere il cerchio, ogni protagonista deve fare la sua parte e sia Joe che Reigns hanno lottato con la loro indistinguibile forza e carisma. Il Main Event ha chiuso il ppv con la potenza distruttiva di un meteorite ma questa volta sono stati i dinosauri a prevalere.

La mia più grande passione? Il wrestling! Nata negli anni 90 con la voce di Dan Peterson e le immagini trasmesse in tv dalla emittente Tele+2! Ho avuto la fortuna di assistere Live a show delle federazioni italiane/europee e show della WWE nel nostro paese in più occasioni. Blogger ed editorialista, ho intervistato alcune superstar (passato e presente) ma ciò che mi piace sottolineare è identificarmi, prima di tutto, come FAN