5. JAMES ELSSWORTH
E’ trascorso quasi un anno quando un ragazzotto dalla faccia buffa affrontò Strowman in un episodio di RAW. Il primo pensiero fu quello di trovarci di fronte al solito jobber che viene annientato in pochi secondi e nulla più, ma non per Elssworth. Grazie al suo indecifrabile “talento” è riuscito a farsi strada fino ad arrivare ad oggi nei panni dello schiavetto di Carmella. Un ruolo che ben interpreta, abile con il microfono, intrattenitore e sempre sul pezzo. James è funzionale non solo per se stesso ma anche per Carmella che grazie al suo supporto è riuscita ad assumere una posizione ben delineata all’interno della divisione femminile. La compagna di Big Cass è riuscita ad emergere e parte del merito va riconosciuto in James, il vero bottino di quella valigetta che ha preso per poi porgerla tra le mani della sua amica. Così come nel Ladder Match tra Dean Ambrose ed AJ Styles, è stato proprio Ellsworth l’agente esterno, la mina vagante, la scheggia impazzita determinante a fini dell’esito dell’incontro. Le ragazze, tutte, hanno condotto un match di qualità, condito da bump niente male, ma la banconota da 100$ vede raffigurato il volto di James.
4. RANDY ORTON, JINDER MAHAL & THE SINGH BROTHERS
La monetizzazione del WWE Championship Match riguarda tutti coloro che ne hanno preso parte, senza distinzione tra heel e face. Il feud che gravita intorno al titolo del mondo sta distribuendo benefici in tutte le direzioni. Se la sfida di Backlash aveva convinto, il rematch di MITB è stato un bis. Nessuna esaltazione per quanto riguarda la qualità del wrestling lottato che si è peraltro basata su una fase statica, ma l’incontro titolato ci ha lasciato nella convinzione di riavere il Randy in versione spietata con le sue perle di saggezza come dimostra la RKO con rincorsa sul tavolo dei commentatori. La convinzione di avere un campione non straordinariamente eccezionale ma credibile come tanti altri heel che hanno fatto capolino negli ultimi anni. E sopratutto la convinzione di avere dalla sua parte due scagnozzi perfetti, due stuntman ricomponibili, esili a tal punto da essere facilmente riconoscibili come carne da macello ma allo stesso tempo determinanti per il title reign di Jinder. Una caratteristica che ricorda in gran parte Jamie Noble e Joey Mercury mentre difendevano le sorti di Seth Rollins. I fratelli Singh sono come due pilastri che sostengono il regno del leader indiano.
3. BARON CORBIN
Mr. Money In The Bank 2017. Probabilmente la migliore scelta che la WWE potesse effettuare su colui che avrebbe preso la valigetta e su colui che successivamente incasserà aggiudicandosi il titolo. Di solito il vincitore del MITB ricade su un outsider, su una sorpresa, sul meno quotato come poteva essere un Sami Zayn ed invece ad essere premiato è stato Corbin che finalmente riesce a scrollarsi di dosso quell’aura da incompiuto, sempre efficace nelle varie faide che lo ha visto più volte settimana dopo settimana come assoluto dominatore brawler ma perdente una volta che l’azione si sposta sul ring. Costantemente con un piede in avanti verso la gloria e con l’altro piede indietro verso il . A MITB è stato lui l’uomo di valore, l’uomo da un milione di dollari, con una perfomance regolare ed efficiente con la caratteristica di fare sempre la prima mossa, colpendo Nakamura prima ancora che il match iniziasse. Il Big Man di Smackdown si sta rivelando come una delle migliori promozioni derivanti da NXT. Il ragazzo ha la stoffa giusta per laurearsi un campione cazzuto. Le interviste, le risse nel backstage, il modo in cui presenta ed esegue il suo compito ha quella peculiarità da non sottovalutare. La terra delle opportunità deve appunto concedere e testare maggiormente individui ben precisi e capire se può realmente funzionare in un determinato modo. Il test è ufficialmente iniziato e da quanto mostrato fino ad ora, ci sono delle buone probabilità che il tutto venga portato a termine con ampio successo.
2. THE NEW DAY vs THE USOS
L’assenza del folclore del New Day si è fatta sentire ma fortunatamente Kofi, Xavier e Big E sono tornati e fortunatamente, ribadirei, ad attenderli c’erano i fratelli Uso, in modo da ripercorrere ciò che avvenne in passato a parti invertite. I due tag team sono un assoluta garanzia e le parole servono a ben poco quando ci sono delle immagini che si esprimono da sole. A trionfare è l’alchimia preponderante che gode di ottima salute. Come si può notare anche nel canale youtube di Xavier Woods, il legame tra gli Uso e il New Day è un qualcosa che va ben oltre il rapporto da colleghi di lavoro. Una sintonia totale quasi a formare in quintetto, così come lo è stato nel match di MITB. Un turbinio di azioni a non finire e concatenate tra loro, fino a sfociare nella sconfitta per count-out che alimenterà ulteriormente la sfida in atto per inserire altri tasselli e cercare di eseguire un successivo step in avanti. La miscela esplosiva dei due tag team ha prodotto una cascata di gettoni d’oro e tanta altre ne produrrà.
1. MITB LADDER MATCH
Un match ad inizio card come opener della serata e l’altro match alla fine per chiudere in bellezza. Il MITB è stato rivitalizzato e riuscirci non è affatto facile dopo tanti eventi alle spalle. Per le ragazze si è giocato il jolly dell’inedito e tutte le contendenti hanno saputo farsi valere con buoni spunti tra cui l’immancabile Charlotte, dove in situazioni come queste ha quello sprint in più. Per quanto riguarda il main event c’è stato un tripudio, azione incessante con spot uno migliore dell’altro, tanto che individuarne il migliore è alquanto difficile. Kevin Owens è stato autore di molte cadute rovinose mentre Sami Zayn è apparso come l’eroe inarrendevole che da sempre il 100%, così come per Ziggler. Per Corbin abbiamo già parlato in precedenza, discorso differente per Nakamura che ha dato quella scossa di energia conclusiva. Menzione particolare per il face-to-face tra AJ e Shinsuke, e la caduta rovinosa di P1 ad altezza valigetta che racchiude in se la linea intrapresa di questo main event, un incontro vissuto a 300kmh percorso a contromano in autostrada…pericoli e incidenti all’ordine del secondo.