5. FINN BALOR vs BRAY WYATT
In alcuni casi una sfida tanto attesa pensata per un big four, viene migliorata e ridefinita nel secondo atto della faida nel ppv successivo. Questa è stata la sorte per la rivalità tra Balor e Wyatt, in cui il man-to-man ha avuto la meglio sulla sfida tra demoni che ebbe uno svolgimento semplice e naturale. A No Mercy è apparso tutto molto diverso, un impronta con tutt’altro aspetto, come dimostra l’aggressione di Bray ai danni di Finn. Da quel momento in poi la contesa è sempre vissuta su un giusto equilibrio, con un racconto migliore, scolpita dalle parole di Wyatt che accusa l’ex Universal Champion di codardia che fugge di fronte ad un Dio. La sfida quindi tra questi due personaggi dal volto e dall’animo enigmatico, che ha visto la vittoria dell’uomo, della voglia di riscatto per quanto era appena accaduto. Il wrestling lottato è stato anch’esso migliore di quanto emerso a fine Agosto. Una specie di copia ed incolla ma con dati sensibilmente differenti e sensibilmente più efficienti.
4. ALEXA BLISS vs NIA JAX vs EMMA vs BAYLEY vs SASHA BANKS
Presentare match con un numero elevato di contendenti non sempre è sinonimo di spettacolo in quanto a volte l’azione generale può disperdersi, ma ciò per nostra fortuna non è accaduto durante l’incontro a cinque per il titolo femminile di RAW. Tutte le ragazze coinvolte hanno dato il proprio contributo seppur in differenti modi, ma chi è riuscita ad emergere dal gruppo ha un nome ben distinto, Nia Jax. Grazie al suo stile più unico che raro e grazie alla differenza fisica rispetto alle altre atlete coinvolte, poter contare su un talento come Nia è un valore aggiunto. La ragazza è notevolmente migliorata rispetto ai tempi di NXT e le prestazioni dell’ultimo periodo sono segni ben promettenti. Generalmente si è sempre parlato dello stereotipo di Big Man ma provando per un attimo a pensare al concetto di Big Woman, possiamo notare come quest’ultimo sia più adeguato per i nostri tempi in quanto è una figura non consueta come lo è quello dell’uomo gigante e forzuto. A No Mercy non ha avuto alcuna pietà delle proprie rivali emergendo come una wrestler inarrestabile anche in un 2vs1 rafforzando di fatti la propria candidatura come donna dominante della categoria. Nessuna pietà anche nel senso opposto data la caduta rovinosa all’esterno del ring e per altri colpi subiti. Prestazione globale soddisfacente per le altre atlete chiamate ad un ruolo secondario e la vittoria di Alexa è l’esatto punto di chiusura da cui continuare e ripartire a sua volta. Interessante e da non sottovalutare ogni momento in cui Bayley e Sasha hanno interagito in quando potrà rivelarsi in futuro come l’inizio della fine della loro amicizia all’interno del ring e riportare in auge l’accesa rivalità vissuta ad NXT.
3. BROCK LESNAR vs BRAUN STROWMAN
Molto probabilmente il main event può essere considerato sotto certi aspetti un flop ma è giusto prendere in considerazione anche altre verità che possono far pendere la bilancia dal lato opposto e considerarlo a tutti gli effetti un match con un bel pollicione in su. Rispetto alle difese titolate contro Goldberg e Samoa Joe, il match di No Mercy è risultato inferiore in termini di qualità ma dal punto di vista narrativo è stata ben raccontato grazie ad una storia con un inizio, uno svolgimento ed una fine di tutto rispetto. Braun si presentava al ppv dopo un dominio schiacciante dovuto a gli attacchi perpetrati a Lesnar, confermata nella prima parte del match con Strowman straripante ai danni del campione. La sconfitta giunta dopo una sola F5, con Lesnar che aveva invece resistito a numerose finisher move dello sfidante, ha lasciato l’amaro in bocca vedendo questa sconfitta come un azione ben poco funzionale per uno Strowman che ne esce ridimensionato. Un obiezione comprensibile ma che a sua volta può essere rivista tenendo conto dell’impostazione del match che ha visto un Lesnar riuscire nell’intento di portare Braun a Suplex City e della Kimura Lock, di quella specifica presa intenta a indebolire la fisicità dello sfidante, il mezzo con cui Strowman riesce ad annientare gli avversari, e da qui le Running Powerslam con poca detonazione, tale da consentire a Brock di uscire dal conteggio ed essere ancora oggi il campione universale. Una storia dunque dimostrata minuto dopo minuto e con un finale che ci dice quanto ancora la WWE punti su un Lesnar imbattibile, nonostante l’avversario sia stato un certo Braun Strowman, che viene sconfitto dal campione per eccellenza grazie all’esperienza e all’astuzia rispetto al gigante che era totalmente focalizzato sul titolo per poi incespicare proprio sul più bello. Come detto prima, una storia con un epilogo ben distinto che nonostante non abbia rispettato le attese, si è ugualmente fatto notare.
2. ROMAN REIGNS vs JOHN CENA
Ci sono molteplici incontri che rimarranno per sempre scritti nella storia, specie quando ad affrontarsi ci sono wrestler di diversa generazione dove alla fine avviene il cosiddetto passaggio della torcia, il passaggio di consegne, un lasciapassare. E tutto ciò è accaduto nella sfida tra Roman Reigns e John Cena, optando un semplice palcoscenico rispetto a nomi altisonanti come può essere una Wrestlemania, una scelta che già di per se risulta strana ma interessante. Come i grandi classici, Reigns e Cena sono stati gli artefici di questo scontro generazionale, dove è l’atmosfera e le personalità dei due atleti a primeggiare, mettendo in ombra il match vero e proprio. Gli scambi verbali delle settimane scorse e aver negato ogni minimo contatto fisico, ha dato un ulteriore spinta per la qualità complessiva. L’incontro è stato esattamente come doveva essere, come un duello tra due supereroi, tra due icone, tra due antichi cavalieri, tra due figure mitologiche come si vedono in quei famosi cinetrailer. Il numero 1 contro il nuovo numero 1…e qui mi riferisco al livello, alla figura costruita intorno ai due wrestler, a ciò che rappresentano per la WWE, e il braccio di Reigns portato in alto da John Cena è l’immagine che racchiudere qualsiasi discorso si possa fare per il suddetto match. Entrando nel dettaglio di quello che è avvenuto dentro e fuori il ring, a prevalere non sono state le moves eseguite ma bensì come i due atleti vendevano le mosse altrui, una peculiarità imprescindibile quando accadono avvenimenti del genere. La corazza del SuperCena che riusciva ogni qualvolta ad avere la meglio è stata trasferita a Reigns, spodestando il trono intoccabile del leader della Cenation. E la doppia Attitude Adjustment, come quella subita da AJ Styles, rientra proprio in quest’ottica, con un Cena senza più frecce nel suo arco, come d’altronde accadeva ai suoi avversari anni fa. Difficile dire ad oggi se Reigns e Cena si affronteranno nuovamente, ma il match di No Mercy eleva Roman Reigns come il presente e il futuro della federazioni dopo aver conseguito due ambiti trofei, aka The Undertaker e John Cena, nello stesso anno solare.
1. AMBROSE & ROLLINS vs CESARO & SHEAMUS
Ci eravamo lasciati con Summerslam dove la categoria tag team è esplosa come dei fuochi pirotecnici di fine anno che deliziano gli occhi di milioni di persone, e domenica sera a No Mercy la WWE ha concesso il bis. Le federazione sta giustamente continuando a rispettare ogni divisione dedicando loro il dovuto timing e con un booking gestito con parsimonia affinché una volta saliti sul ring il risultato sia come una dolce sinfonia per le nostre orecchie. Le due coppie coinvolte hanno letteralmente divorato il palcoscenico come solo le più grandi rockstar sanno fare, facendo impazzire la folla. Un concerto andato avanti per un quarto d’ora circa con Sheamus, Cesaro, Rollins ed Ambrose armati di chitarre elettroniche. I quattro wrestler hanno superato la prestazione di Summerslam partendo a razzo sin dai primi istanti e la risposta del pubblico presente è un verdetto inappellabile. Il ritmo elevato ha aumentato il tasso di adrenalina, portando i fan ad una partecipazione di massa, creando quella speciale sinergia che ha unito in un solo elemento i protagonisti all’interno del ring con i protagonisti al di fuori del ring. Un riconoscimento speciale a Cesaro e Sheamus, uno dei tag team migliori dell’ultimo periodo, capaci di stupire e convincere in ogni singolo incontro, seppure privi di lunghe esperienze come tag team. Infatti entrambi i wrestler hanno dato il loro meglio nelle rispettive carriere come lupi solitari dimostrando di essere poco avvezzi a lavorare in coppia con un partner (nonostante l’ottimo stint dello svizzero con Tyson Kidd), eppure una volta avvenuta la fusione qualcosa di speciale è “scattato” trasformando e ribaltando l’intera situazione. Più che un plauso per Seth & Dean nel ruolo dei face, con un alchimia assolutamente trasparente vista sin dai tempi dello Shield. Un mach condito da attimi senza alcuna pietà , senza controllo, come il tentativo di Dean di risistemarsi la spalla utilizzando la barricata o come il colpo subito da Cesaro, un dolore percepito sino nelle nostre case. Aspetti, caratteristiche e risultati che non possono che convenire in un solo punto per salire direttamente al primo posto.