Visto che tutti i match del prossimo ppv coinvolgono atleti di Raw, rischiavo di risultare ridondante a scrivere l’editoriale Elimination Chamber in rosso considerando la preview dell’evento in uscita tra qualche giorno. Parliamo invece di un argomento che viene poco trattato ma che ritengo importante nel successo dei wrestler, ovvero la catchphrase. Da Rest in peace a You can’t see me, fino alle mille citazioni di The Rock e Stone Cold, la gran parte delle leggende di questa disciplina hanno delle frasi tormentoni che pure il pubblico ama intonare insieme ai wrestler. Ma negli show attuali quanti ne hanno trovata una?

La prima che mi viene in mente è quella di Roman Reigns, atleta a cui la federazione tiene davvero molto. Quel Acknowledge me (spesso preceduto dal nome della città dove si esibiscono) funziona a meraviglia. Non solo è coerente con la filosofia del personaggio, ma rende partecipi i fan rivolgendosi direttamente a loro. I suoi cugini, gli Usos, sono passati dal Welcome to the Usos penitentiary a We The Ones, per ribadire il loro sentirsi speciali al fianco del Tribal Chief. Il loro manager Paul Heyman poi ha reso tutta la sua lunga presentazione un tormentone, che nonostante la lunghezza i fan hanno imparato a memoria.

Abbiamo poi il We want the smoke degli Street Profits, che a sentire loro non riguarda la droga ma il volere il meglio da ogni giorno. Ci crediamo? Vi lascio il link con la loro intervista per questo argomento per approfondire (https://zonawrestling.net/montez-ford-cosa-si-cela-dietro-la-frase-we-want-the-smoke-ve-lo-spiego-io/ ), ad ogni modo sul pubblico ha una buonissima presa.

Il fortunato marito di Maryse ha poi sfruttato a lungo la frase …I’m the Miz and I’m awesome. Mizanin senza grandi doti in ring sa bene quanto sia importante per lui avere un personaggio riconoscibile, vista la sua bravura al microfono era scontato che avrebbe trovato una frase adatta a lui, ma ne ha altre all’occorrenza, come il modo in cui introduce il suo talkshow Miz Tv o la frase When my hand goes up, your mouth goes shut per zittire il pubblico.

Parte del successo di Orton deriva da come sia riuscito a mandare over la propria finisher, non stupisce quindi che una delle sue frasi più coinvolgenti definisce l’RKO come le tre lettere più distruttive di tutto lo sport entertainment. Il suo compagno di team Riddle del suo modo di fare in cui chiama tutti “bro” ne ha fatto un’essenza della sua gimmick, con la stessa theme music che parte con quella parola in slang.

Per rendersi odioso Chad Gable invece non ha bisogno di una frase intera, basta il suo “shoosh”, un verso per far stare in silenzio i fan. Almeno in teoria, perché così si attira ancora più fischi, il vero obiettivo che ha da heel. Tra le donne invece da qualche settimana l’atleta orientale è tornata con il suo Nobody is ready for Asuka.

Questi sono alcuni esempi di catchphrases che hanno fatto breccia del pubblico attuale. Non tutti finora hanno però trovato quello che fa per loro, ma usano qualche trucco come il ripetere il proprio soprannome. AJ Style (che in realtà in passato aveva trovato la buona frase Smackdown is the house that AJ Styles built) gioca sul termina Phenomenal, così come Becky Lynch è passata da The Man a Big Time Becks. Il “mio” Edge pur diventando una leggenda non ha mai trovato una frase che entrasse nella storia della disciplina.

Tutto questo per dire che la catchphrase non è fondamentale, però è quella ciliegina sulla torta che aiuta a coinvolgere di più i fan e quindi farli appassionare all’atleta. Ryback ad esempio su quel feed me more ha costruito parte della sua breve carriera in WWE. Ancora oggi diversi atleti le utilizzano (pure in AEW ce ne sono) ma mi piacerebbe che i wrestler e i creativi del backstage cercassero di sfruttare di più questa caratteristica.

Voi cosa ne pensate? Quali sono le vostre tre catchphrase preferite tra i wrestler attuali? E nella storia? Se avete voglia di dirmi i vostri tormentoni preferiti vi aspetto qui sotto nei commenti. Alla prossima!

Sergedge – EH4L