Continuano le pagelle di metà anno in cui si tirano le somme sulla gestione dei titoli WWE nei primi sei mesi di questo stranissimo 2020. Settimana scorsa è toccato a Raw, quest’oggi tocca alle cinture di SmackDown (più una bonus, as always). Raw ha chiuso il bilancio in modo molto positivo, riuscirà SmackDown a fare altrettanto?
Universal Championship: dolore, tanto dolore e pure tanti cambi di piani. La WWE a fine 2019 decide di premiare Bray Wyatt ed il nuovo personaggio di The Fiend dandogli il titolo universale, facendogli sconfiggere nientemeno che Seth Rollins, colui che aveva sconfitto Brock Lesnar. I piani sembrano essere quelli di un Roman Reigns vs The Fiend per WrestleMania, poi ecco che la WWE decide di giocarsi la carta “WTF” e fa squashare il Fiend da Goldberd in un evento in Arabia Saudita. Da lì in poi pare chiaro il progetto di uno “Spear vs Spear” tra Reigns e Goldberg, ma ecco che la pandemia globale cambia tutto, Reigns non è più disponibile per WrestleMania e in fretta e furia si indice uno Strowman vs Goldberg. Il match è quello che è, ossia una Irish whip, tre Spear e quattro Powerslam, se non ricordo male. Tralasciando i primi mesi dell’anno, però, ad essere onesti il lavoro fatto con Strowman non è così terribile come mi sarei aspettata: si decide che Strowman sovrasti Bray Wyatt sul piano psicologico a Money In The Bank, poi Wyatt viene messo momentaneamente da parte per una faida due contro uno contro Miz&Morrison; saranno gusti personali, ma non riesco a valutare il lavoro fatto da questo tag team come negativo, tanto più che l’Handicap match di BackLash non è stato neanche male. Adesso parrebbe che Bray Wyatt sia tornato in preda alle personalità multiple e che contro Strowman abbia deciso di rispolverare la gimmick del santone, ciò dovrebbe portare presto ad un nuovo scontro tra i due. Niente di così eccezionale magari, specialmente se paragonato all’ottimo lavoro fatto con l’altro campione mondiale, Drew McIntyre, ma credetemi che dalle premesse con cui era partito il regno di Strowman mi aspettavo molto, molto peggio. Sei politico.
Intercontinental Championship: Il buon Shinsuke Nakamura ha aperto l’anno proseguendo il suo lungo regno da campione intercontinentale (201 giorni in totale); nonostante ciò in molti hanno giudicato negativamente il regno del nipponico, troppo spesso assente dagli show o coinvolto in faide di basso rilievo. Nakamura ha perso il titolo in sordina contro Strowman in una puntata speciale di SmackDown, ma da lì le cose hanno iniziato progressivamente a cambiare: Strowman si è ritrovato ad affrontare ben tre atleti, ossia Nakamura, Cesaro e Sami Zayn e proprio quest’ultimo lo ha schienato ad Elimination Chamber in un 3 on 1 handicap match vincendo il suo primo titolo nel main roster dopo . . . sempre. Da lì Zayn e i suoi alleati hanno iniziato una faida contro Drew Gulak e Daniel Bryan, contro il quale Zayn si è scontrato difendendo con successo la cintura a WrestleMania. Ciononostante la situazione Covid ha mietuto un’altra vittima e Zayn ha dovuto abdicare il titolo dando vita ad un ottimo torneo di riassegnazione, che si è concluso con uno spettacolare incontro tra Daniel Bryan ed AJ Styles, terminato con la vittoria di quest’ultimo. Styles si è detto intenzionato a non mollare mai la cintura e a donarle nuovo prestigio. Nel suo primo mese da campione è stato sconfitto da un Matt Riddle selvatico in un match non titolato, ma poi ha difeso con successo la cintura contro Drew Gulak, un “fighting champion” dunque, che si spera regalerà tanti altri bei match con in palio il titolo intercontinentale. Sufficienza convinta, sperando in un roseo futuro.
SmackDown Tag Team Championships: Miz&Morrison sono stati un innesto fondamentale nella divisione tag team, andando a incastrarsi perfettamente nelle dinamiche tra gli Usos ed il New Day. I due hanno vinto le cinture in Arabia e le hanno difese con successo a WrestleMania, in un “single tag team triple threat ladder match”, dato che (Covid, che ve lo dico a fare) abbiamo avuto un unico rappresentante per team sul quadrato. Peccato che poi nel rematch della successiva puntata di SmackDown, in un match dalla stessa stipulazione, il New Day ha riconquistato le cinture. A Money In The Bank, ringraziando il Cielo, la divisione tag team si è arricchita, dato che abbiamo visto, oltre a Miz&Morrison, anche i Forgotten Sons ed i Lucha House Party tentare l’assalto delle cinture. Dopo MITB Miz&Morrison sono stati dirottati contro Braun Strowman e le cinture di SmackDown non sono state presenti a BackLash. Il New Day continua ad essere una colonna portante di SmackDown e nelle ultime settimane hanno affrontato sia i LHP che Cesaro&Nakamura, i quali possono vantare una vittoria sui campioni di coppia, inoltre anche Miz&Morrison adesso potrebbero essere nuovamente interessati ad attaccare le cinture. Una divisione tutto sommato viva, sebbene il monopolio del New Day continui imperterrito da mesi e mesi. Ennesima sufficienza
SmackDown Women’s Championship: 271 giorni di regno (ad oggi) per l’attuale campionessa, Bayley, la quale ha tolto la cintura a Charlotte nell’ottobre del 2019. Nel 2020 Bayley ha difeso il titolo contro Lacey Evans, Carmella, Naomi, Tamina e in un Fatal 5 way match a WrestleMania, sebbene nessuno di questi incontri sia stato entusiasmante dal punto di vista del lottato (anche se il match di WrestleMania, a mio avviso, non è stato affatto male). Punto focale del regno di Bayley sono stati il suo ottimo turn heel e la reunion con Sasha Banks, con la quale ha riconquistato le cinture di coppia femminili (ci arriviamo). Bayley è anche riuscita a sconfiggere, sebbene in modo sporco, Charlotte Flair, ma nelle ultime settimane è stata più impegnata in match a coppie rispetto agli incontri singoli, fino a pochi giorni fa quando Nikki Cross è stata annunciata come sua sfidante ad Extreme Rules, mentre la sua compare Sasha sarà impegnata a tentare di vincere il titolo femminile di Raw contro Asuka. Una coppia che ha polarizzato sempre più l’attenzione su di sé e che ha sempre messo le cinture in primo piano, un regno ottimo dal punto di vista dell’interpretazione, peccato per gli incontri spesso deludenti. Nice job.
Women’s Tag Team Championships: i titoli di coppia femminili hanno compiuto un anno e a febbraio avevo espresso la mia opinione su di essi, perciò direi di partire direttamente da WrestleMania 36: le Kabuki Warriors, dopo un periodo di pausa dalle difese titolate a causa dell’infortunio di Kairi Sane e il periodo in singolo di Asuka, perdono le cinture nell’opener della prima serata del PPV, in favore di Alexa Bliss e Nikki Cross che potranno vantarsi di esser state le prime ad aver vinto i titoli più di una volta. Un match che non ricordo neanche così male ma che a molti è risultato lento, mal costruito e impacciato, perciò è giusto prendere atto dell’opinione della maggioranza. Per Alexa e Nikki, accantonate le nipponiche, si prospettano come avversarie le redivive Iiconics, oltre a Bayley e Sasha Banks. Le campionesse si dimostrano ancora buone intrattenitrici, ma inaspettatamente perdono le cinture i primi di giugno in favore di Sasha e Bayley, le quali manterranno successivamente le cinture nel preannunciato Triple threat di BackLash. Sasha e Bayley iniziano a monopolizzare gli show, non solo difendendo i titoli di coppia anche ad NXT, ma avendo a che fare con tutti i nomi di spicco della divisione femminile, da Charlotte Flair fino ad Io Shirai, con la quale Sasha si è scontrata ad NXT Great American Bash, per concludere con Asuka, che affronterà sempre la Banks ad Extreme Rules. Come ho già scritto, la tentazione di concentrare tutte le cinture femminili, NXT escluso, nelle mani di questo team è forte. Certo si potrebbe obiettare che si stia catalizzando eccessivamente l’attenzione sul duo, ma ciò viene scongiurato dal fatto che stanno avendo a che fare praticamente con chiunque e non sempre ne sono uscite vincitrici, tutt’altro, hanno concesso diversi job alle loro avversarie. Certo è pur vero che i titoli femminili abbiano bisogno di personalità di spicco per ottenere prestigio, non avendo alle spalle la storia di titoli più longevi, ma si è detto e ripetuto che spesso sia il wrestler a fare il titolo più che il contrario, perciò niente di nuovo sotto il Sole. Parola del giorno: polarizzanti.
Qui si concludono anche le pagelle di SmackDown e da una rapida rilettura si evince come non abbiamo assistito a lavori ottimi (vedasi il titolo WWE), ma neanche a gestioni pessime (il titolo degli Stati Uniti). Perciò, tirando le somme, siamo forse dinanzi ad un pareggio? E come si piazzerà settimana prossima il roster di sviluppo non più di sviluppo, NXT?
A voi i commenti.