Sono passati diversi giorni da Slammiversary e nonostante i tanti errori commessi in passato dopo questo ppv, Impact questa volta non perde tempo e mette in scena idee e progetti molto interessanti che non fanno perdere l’interesse dello spettatore, sopratutto in questo periodo estivo. I tanti ritorni hanno sicuramente aiutato, visto che si tratta di atleti con esperienza, a non sotterrare coloro che prima c’erano già, e anzi, in alcuni casi stiamo assistendo ad un lavoro mirato per accrescere le qualità dei giovanissimi.
La scelta di far tornare i Good Brothers nel finale del main event di Slammiversary ha dato molti spunti importanti alle storyline e ha fatto crescere ancora di più l’interesse verso quel titolo mondiale, di cui la federazione è stata orfana per troppi mesi. La gestione di Tessa Blanchard ha fatto acqua da tutte le parti e pare che se ne siano accorti anche loro, visto il licenziamento in tronco, al suo rifiuto di fornire materiale mentre si trovava bloccata in Messico per via del lockdown. Ora abbiamo Eddie Edwards, e per quanto non lo davo come vincitore del titolo, sta mostrando di avere le capacità nell’essere l’atleta più importante in un periodo così delicato.
Le sue capacità appunto non erano sconosciute, anzi, negli anni Eddie è sempre stato uno dei cardini dei match più importanti di Impact, girando intorno al titolo massimo più volte, conquistandolo solo in un’occasione nel 2016. La sua carriera qui è iniziata diverso tempo e in tag team ha conquistato risultati ottimi, potendo vantare ben cinque allori di coppia, e l’infortunio, ai tempi, del suo storico compagno Davey Richards, lo ha condotto poi alla carriera in singolo. I feud sono stati tanti e con i maggiori nomi che hanno militato qui negli ultimi, Killer Kross e Michael Elgin tra i tanti, ma qualcosa ha sempre frenato la dirigenza dal fidarsi di lui e consacrarlo.
Le vicissitudini e forse una poca voglia di esporsi troppo con Ace Austin, hanno portato a decidere di affidargli il compito più importante nel momento più importante visto che il brand sta finalmente cominciando a ricrescere e non essere più considerato una palestra per lottatori che aspettano lidi migliori, cosa successa da quando il marchio TNA è sparito. Come ben sappiamo Impact è stata l’unica federazione minore rispetto alle due big WWE e AEW a continuare a trasmettere show e ppv durante il lockdown e in tanto hanno riconsiderato la loro idea su questa federazione.
Ad ora si è scelto di giocare la carta delle open challenge, che per quanto sia poco credibile per gli avversari, è la via più facile per mostrare nuovamente il titolo più importante in tv, nella speranza che possa tornare il pubblico prima possibile per un grande fued che possa culminare in ppv. Questa scelta permette anche ai nuovi arrivati di poter costruire storyline senza avere l’incombenza di andare per l’alloro massimo fin da subito e perdere di credibilità in caso di sconfitta.
Se la strada che ci porterà a concludere l’anno è questa, a detta di un semplice fan come il sottoscritto, sono sicuro che ne vedremo ancora delle belle e per diverso tempo. Eddie Edwards ha dovuto aspettare quasi 4 anni per poter avere in vita nuovamente la cintura mondiale, e questo è il simbolo della voglia di Impact di continuare a crescere per tornare anche in minima parte quella che era una volta.