1 maggio 2024, sveglia alle 06:45 del mattino, preparazione nel dettaglio.
Ore 07:00 si parte da Pescara in direzione Bologna, una bella tratta di A14 fatta di trepide attese e lunghe chiacchierate con altri fan e amici.

Dopo ragionamenti vari, sfide a suon di quiz (ovviamente a tema wrestling), consegna lecita di regalini ai presenti sul bus è giunto il momento, ci siamo… ore 14:00, l’arrivo.

Il momento di rivedere vecchi amici, alcuni da me considerati fratelli. Celebriamo il momento, la “reunion” dei vari creator, ma soprattutto torna a galla quell’amicizia e quella “strana” sensazione di non essere mai stati davvero lontani e, in fin dei conti, di essersi visti fino al giorno prima, seppur dinanzi ad una semplice telecamera.

Dopo il giusto tempo passato assieme tra pranzo, cori, battute, celebrazioni, ci siamo… aprono i cancelli sotto un diluvio semi-universale, ancora peggio sotto una gestione nei tornelli quasi scellerata, ma d’altronde anche nelle migliori città ci sono lacune da non sottovalutare e, ahimè, da tenere pur sempre in considerazione.

Entrano i fan, alcuni per la prima volta, altri (forse) per la centesima, altri ancora nelle vesti di grandi sostenitori per i vari Cody Rhodes, Hulk Hogan, Bray Wyatt, John Cena, insomma, ognuno con le sue preferenze pronto ad urlare e immortalare ogni ingresso di ogni superstar.

Ore 20:00 lo show ha inizio e si apre con un tripudio totale verso il campione Intercontinentale Sami Zayn.
Una reazione calda quasi quanto quella vista di recente nella sua città natale (Montreal ndr) evidente anche al contro di tre su Ludwig Kaiser.

Passiamo al secondo atto con il team composto da Naomi, Jade Cargill e Bianca Belair vincente sulle Damage CTRL.
Il team face si fa rispettare e sceglie il modo perfetto per farsi idolatrare dai presenti prima con il ring attire di Naomi, poi sventolando una bellissima bandiera italiana. La contesa si lascia guardare con piacere e non mi vergogno di definirla superiore rispetto al precedente visto durante WrestleMania XL.

Il terzo match vede la Bloodline per la prima volta in azione in Italia e lo fa attraverso la vittoria di Solo Sikoa e Tama Tonga (streak interrotta per Solo. Nel nostro piccolo, l’Italia ha fatto la storia) contro il duo formato da “The Viper” Randy Orton e LA Knight.
Anche qui un ovazione totale per Randy e nonostante l’esito il buon “Apex Predator” ci ha comunque degnati di una RKO ai danni proprio di Tonga generando un pop clamoroso e la felicità di tutti i presenti nella Unipol Arena.

Quarto scontro, titolo dei pesi massimi in palio, Damian Priest difende su Chad Gable, Gunther e Jey Uso in un Fatal-4-Way inedito, quasi da “riscaldamento” in vista di un altra difesa, quella prevista a Lione contro Jey.
Da sottolineare anche qui i fan completamente presi da “Main Event” Jey Uso seppur non sono mancati applausi per un Gunther sempre in splendida forma.
Il turn di Gable è sempre più evidente, mentre la divisione su Priest crea ulteriori dubbi sulla run del campione e chissà cosa ci regaleranno le prossime settimane nelle programmazioni televisive WWE.

Quinto atto, uno dei più desiderati, Becky Lynch difende il titolo femminile contro Nia Jax e qui il mondo potrebbe per un attimo fermarsi a riflettere.
Dal suo ritorno nella compagnia, specie da inizio 2024, Nia ha svolto un ottimo lavoro e nonostante i fischi e il disprezzo di tanta gente nei suoi confronti ben motivati dal suo passato, anche in questa circostanza la Jax ha ben figurato facendo in modo che nessuna delle due si risparmiasse nonostante un PLE dietro l’angolo.
Chi vi scrive ha assistito dal vivo alla più importante vittoria nella carriera di Becky e cinque anni dopo se la ritrova in Italia (un paese da lei sempre tanto amato), di nuovo dal vivo e ancora una volta da campionessa, sa quasi di “chiusura del cerchio”.

La più grande emozione però arriva con l’atto finale, il main event valido per l’Undisputed WWE Universal Championship. Cody Rhodes difende magistralmente la cintura su Shinsuke Nakamura, il “WOOOAH” del pubblico riecheggia non solo all’interno del palazzetto, ma anche per tutta Bologna; lo stesso Cody ha letteralmente amato il momento e nel post match ha promesso a tutti di chiamare Triple H per convincerlo a portare in Italia una puntata di RAW, SmackDown se non addirittura un PLE.

Nel dubbio, il pubblico esplode ancora dalla gioia e sogna di tornare al 2007 quando per la prima (e finora unica) volta le telecamere della WWE si fermarono nel Mediolanum Forum di Assago per una puntata settimanale di RAW, ECW e SmackDown.
Forse accadrà di nuovo, forse no, ma senza nasconderci dietro un dito serve ammettere tutti i difetti della nostra nazione, quelli del pubblico costantemente pronto a raggiungere di corsa la prima fila sul finale di un match nonostante la quindicesima fila descritta nel proprio biglietto.

Probabilmente per fare un PLE qui da noi servirà prima educare in modo corretto le persone e magari proprio una puntata di RAW o SD potranno essere un inizio, vuoi anche per le strutture a nostra disposizione.

Ore 23:00 circa, lo show termina, tutti fuori pronti a rivederci con gli amici/fratelli per un ultimo saluto, per riassumere la cosa a caldo e ripercorrere ancora una volta quelle bellissime emozioni vivibili solo grazie a eventi di federazioni dal grosso calibro.

La grandezza della WWE si dimostra anche in questo, testimoniata ancora una volta dall’amore e la passione della gente, scrosciante come la pioggia di quel primo maggio.

E ora? Ora aspettiamo un nuovo annuncio per un nuovo evento da goderci dal vivo qui, in Italia, quel paese spesso disorganizzato e maleducato, che ha però una voglia matta di farsi girare la testa e urlare a squarciagola pur di trovarsi i suoi idoli wrestlinghiani davanti agli occhi.

Per l’ennesima volta, grazie WWE, grazie ai miei fratelli, grazie a tutti i fan, grazie a tutti gli ascoltatori del Pro Wrestling Culture podcast e grazie a tutti i lettori di ZonaWrestling.net.
Alla prossima!