Il countdown prosegue e mentre i giorni che ci separano da Wrestlemania diminuiscono, ecco nascere un ipotesi, un idea. Sogno o possibile realtà?.

Ben tredici anni fa nel ppv principe della WWE, precisamente nella edizione numero 17, si disputò una gimmick battle royal. Un gruppo di wrestler di vecchia generazione che diventò celebre grazie ad uno specifico character. Personaggi di ogni tipo, dai più seri a quelli più bizzarri, dai più sportivi a quelli più inimmaginabili, da Sgt.Slaughter a Gobbly Gooker. Dal punto di vista dello spettacolo il risultato non fu un gran che, l'età avanzata e le precarie condizioni fisiche della gran parte dei wrestler portò a un decremento della qualità. Per fortuna l'incontro durò meno di 5 minuti senza intaccare lo show, proprio come voleva la fed. Di fatti quello che andò in scena non fu altro che una sorta di celebrazione di un epoca e dei suoi fautori, un premio alla carriera con la possibilità di poter percorrere la lunga rampa d'ingresso sotto gli occhi di quasi 68.000 persone.

Tenendo bene a mente il passato e riallacciandoci al presente, non è malvagio pensare nel riproporre a Wrestlemania 30 un nuova battle royal ma con un appeal e una sostanza di tutt'altro stampo. Una semplice idea che nasce dall'introduzione del contratto "leggenda" con cui la WWE e le superstar di una volta hanno stretto un forte legame apparendo nei tv show e nei ppv a secondo delle necessità. Inoltre è ben risaputo come grazie al nuovo assetto nel team management, la World Wrestling Entertainment abbia ricucito antiche ferite riportando a casa dei monumenti come Bruno Sammartino. Le trattative inoltre per introdurre nella HOF un icona come The Ultimate Warrior è un ulteriore prova di come si voglia sotterrare una volta per tutte l'ascia di guerra stringendo un accordo che porti benefici a entrambi. Un insieme di vecchie glorie che Triple H, Vince McMahon e soci possono contattare ed essere sicuri di avere tra le proprie fila nel momento del bisogno proprio come per l'episodio di Raw dedicato alla Old School.
Ted DiBiase, Dusty Rhodes, Rikishi, IRS, Diamond Dalla Page, Roddy Piper, Bret Hart e via dicendo senza dimenticarci di nuovi ingressi che da diverso tempo orbitano intorno all'universo WWE come ad esempio Scott Hall e Jake The Snake Roberts che accetterebbero di buon grado una chiamata dal quartiere generale riprendendo dalla cantina l'intero guardaroba custodito con cura per rimettere piede su un ring potendo dimostrare il risultato fisico e mentale ottenuto in queste mesi di duro lavoro uscendo definitivamente dal tunnel dell'alcool e della droga. La presenza inoltre sicura di Ric Flair e il rientro quasi certo di Hulk Hogan rappresenterebbero l'entrate in scena di due pedine fondamentali per rendere questa grande battaglia reale la più epica di ogni tempo.

Immaginatevi di arrivare a Wrestlemania 30 con un battle royal annunciata ma non le superstar impiegate, in modo da lasciare quel velo di mistero per assistere con suspance ogni entrata. Sul ring nonostante il gran numero di partecipanti e uno spazio minuto, ci sarebbe di sicuro molto di più da vedere sia in termini di qualità che di star power. Il pubblico seguirebbe la contesa con passione e attenzione. E la presenza del suddetto match in una card che dalle prime voci di corridoio appare tra le più grandi sempre, può rivelarsi l'ultimo pezzo mancante del puzzle per terminare l'opera d'arte.
L'idea c'è e probabilmente rimarrà tale ma se a qualcuno del booking team della WWE verrà mai in mente uno scenario simile, ben venga.

Cari lettori, esprimete pure il vostro pensiero, il vostro giudizio e se un ipotetico scontro tra Hulk Hogan e The Ultimate Warrior come ultimi due uomini sul ring a contendersi la battle royal possa far palpitare il vostro cuore. A voi la parola!

La mia più grande passione? Il wrestling! Nata negli anni 90 con la voce di Dan Peterson e le immagini trasmesse in tv dalla emittente Tele+2! Ho avuto la fortuna di assistere Live a show delle federazioni italiane/europee e show della WWE nel nostro paese in più occasioni. Blogger ed editorialista, ho intervistato alcune superstar (passato e presente) ma ciò che mi piace sottolineare è identificarmi, prima di tutto, come FAN