Sono già passati quattro mesi da quando Kenny Omega ha vinto il titolo mondiale AEW. Ed è particolare questo regno, completamente diverso da come ce lo saremmo attesi. Ma tutto lo stint di The Cleaner nella federazione è diversa da come ci si aspettava: da top player fa una discesa, risale piano vincendo i titoli di coppia, dà una botta mollando Page e poi turna heel vincendo la cintura.
Se pensavate di averle viste tutte (si può discutere sulla validità o meno di un anno e mezzo diverso da solito), ecco il suo regno è ancora più particolare. Provo in questo pezzo a sintetizzare la strada che stanno prendendo e a fare dei paralleli per rendere più chiaro il messaggio. Ci sono delle pedine che si muovono attorno a Kenny e sono utili per creargli attorno una cupola, una bolla, utile per conservare lo status quo acquisito. Il regista, manco a dirlo, è Don Callis: ha attuato e sta portando avanti una manipolazione che risulterà utile quando (e se) il campione deciderà poi di tornare tra i buoni.
Il parallelo che ci vedo è quello con la NWO. Ricordate? Hulk Hogan campione, spesso cazzone e spesso tremendo. Che ha alcuni alleati che storcono il naso davanti alla sua gestione (al tempo furono prima Randy Savage, poi Paul Wight e infine Kevin Nash a ballare per poi lasciare il gruppo), ma riesce sempre a cavarsela con qualunque avversario. E, nota aggiuntiva, non difendeva quasi mai il titolo. Anzi, trovava tutti i pretesti possibili per allungare le faide e creare il vuoto sotto di sé.
Ecco i quattro mesi di regno di Omega. E’ inarrivabile, non c’è nessuno (a parte il solito Moxley) che può permettersi di contrastarlo. Anche perché Callis, Nakazawa e i Good Brothers sono fedeli. Kenta è stato fedele. Se verrà inserito nel giro, anche Takeshita sarà fedele. I Bucks ballano, ma stanno solo attendendo il momento ideale per ricongiungersi con Adam Page e creare i presupposti per l’happy ending.
Nel mezzo? Se notate, non c’è nessuno. Nel senso, i nomi ci sarebbero anche, ma sono tutti da costruire: Brian Cage, Orange Cassidy, PAC, Lance Archer. Quattro nomi che hanno in mano la possibilità di raggiungere una shot. Poi c’è Chris Jericho: più vedo il posizionamento del Blood & Guts, più ritengo che a Double Or Nothing ci possa essere il tanto agognato rematch con Kenny, in modo da dare spessore alle difese della cintura. Un po’ come se fosse il Roddy Piper di turno con l’Hogan dei tempi.
Non so dare un giudizio su questi quattro mesi. Sono coerenti con i personaggi coinvolti, con le storie previste. Certo la gestione è lentissima. Però non si può dire che non abbiano bene in mente dove vogliono andare a parare. Riuscendo, magari, a far dimenticare la vergogna di Revolution.