In un’apparizione nel podcast Oral Sessions with Renee Paquette, la star della AEW Lio Rush ha parlato del suo stint triennale in WWE. La run di Rush in WWE è stata caratterizzata perlopiù dal suo periodo come manager di Bobby Lashley, ruolo che ha ricoperto dall’autunno 2018 alla primavera del 2019. Rush ha parlato di come questo periodo è stato fondamentale per il perfezionamento delle sue abilità al microfono: “Tutto il mio periodo in WWE è un ricordo piuttosto surreale. Dalla firma del contratto, ai soli due mesi passati a NXT prima di passare a 205 Live, e anche lì dopo quattro mesi passare a RAW. E poi fare 205 e RAW contemporaneamente. Tutto questo è nato dalla mia voglia di essere in TV, che ho dimostrato durante la mia performance class”.

L’incontro con Vince McMahon

“Vince mi chiamò in ufficio e mi disse che avrei lavorato con Bobby. Non sapevo ancora in che modo, ma lui continuava a ripetere la parola ‘hype man’. All’epoca ero un fan della WWE, non sapevo cosa volesse dire. Così glielo chiesi e lui mi rispose ‘Parla con Paul [Heyman]’. Siamo andati nella sala pesi e Paul mi ha spiegato che sarei stato il manager di Bobby, ma sarebbe stata una cosa alla Jimmy Hart, per cui avrei indossato dei completi assurdi e parlato a voce molto alta per conto di Bobby. Quel giorno fu il più surreale della mia vita. Il mio primissimo promo per Bobby è tutto merito di Paul Heyman, tutta farina del suo sacco”.

Rimpianti dal passato in WWE

Ricordando quel periodo, Rush ha dimostrato di avere qualche rimpianto. Pur essendo grato alla WWE di averlo messo accanto a Lashley, avrebbe voluto mettere in mostra le sue abilità sul ring in modo più evidente, con un palco grande ed esposto come quello di RAW: “Ero davvero grato anche solo per l’opportunità di partecipare a RAW. Se poi contiamo che mi hanno messo al fianco di Bobby Lashley? Per me non si può andare tanto più in alto di così. Eppure, nel frattempo, ero nervoso e spaventato. Mi sentivo un po’ in mezzo ai lupi. Quel periodo mi ha insegnato tante cose e mi ha costretto a perfezionare le mie capacità come autore di promo, a cui non avevo maii dato tutta quella attenzione. Per tutta la vita mi sono concentrato sulla parte atletica. Arrivare in WWE e firmare con loro era il mio sogno da piccolo, ma non penso che molta gente direbbec che il proprio sogno è essere un manager. Forse mi sarebbe piaciuto lottare un po’ di più”.