Ospite del Podcast "Talk is Jericho", la quattro volte WWE Women's Champion e futura Hall of Famer, Lita ha fatto una chiacchierata- intervista di un'ora in cui ha parlato a Chris Jericho del suo esordio, della categoria femminile fino ad arrivare alla Live Sex Celebration con Edge.
Hai sempre aspirato ad entrare in WWE? Cosa ci racconti del tuo debutto?
"La WWE è sempre stata il mio obiettivo. Quando ho debuttato ero felicissima, soprattutto perché mi avrebbero affiancato ad uno dei miei lottatori messicani preferiti, Essa Rios. Il problema principale della collaborazione ,però, era che lui non parlava una parola di inglese ed il fatto che provenisse dal Messico poneva delle barriere culturali tra di noi, considerando anche che una donna ed un uomo vedono le cose in modo diverso."
E il nome Lita, da dove proviene? Lo hai scelto tu o te lo hanno dato?
"Il nome Lita ha una storia tutta sua alle spalle. La sera del mio debutto a Sunday Night Heat non avevo un nome on screen. Ci avevano solo detto che avevamo un match e che Essa Rios avrebbe dovuto sconfiggere Gillberg (presa in giro del più celebre Goldberg, all'epoca in WCW) che deteneva il titolo dei pesi leggeri. La Federazione voleva dare più importanza e credibilità al titolo, così avrebbe dovuto vincerlo il mio assistito. Il programma l'avevamo registrato lunedì, ma andava in onda la domenica. Il venerdì successivo un ragazzo nel backstage mi fermò dicendo che aveva captato il mio nome on-screen : Lita. Non mi piaceva per niente e speravo si fosse sbagliato, invece ho riguardato Heat con il commento, che veniva aggiunto dopo rispetto alle riprese, e purtroppo era proprio Lita".
Nel periodo del Team Xtreme con gli Hardy Boyz il tuo look ha subito un grande cambiamento, pensavi che quel modo di vestire stravagante sarebbe diventato iconico?
"Assolutamente no, è stato emozionante vedere come i fan si vestissero come noi, indossando improbabili maglie a rete. Avevamo uno stile completamente nostro, io in primis. Rispetto alle altre Divas, indossavo dei pantaloni larghi a vita bassa perché volevo nascondere le ginocchiere che sulla gamba nuda stanno malissimo. Mi ricordo che Michael Hayes (all'oggi responsabile dei road agents/producers – ndt) continuava a ripetermi che non andava bene e che avrei dovuto mettermi un bikini come tutte le altre. Le mutande in vista che sporgevano dai pantaloni non gli piacevano,evidentemente".
Eppure questo look strano ti ha diversificato da tante altre tue colleghe e ti ha reso più amata agli occhi dei fan…
"Quello di sicuro. Non sono mai stata femminile, anzi ero un maschiaccio, raramente mi truccavo e facevo sempre attività prettamente maschili. Non è un caso che mi piacessero il wrestling e le arti marziali".
Sei stata l'unica donna a combattere nel Main Event di Raw, in un match che ti ha vista contrapposta a Stephanie McMahon, che effetto ti fa?
"Combattere Stephanie è stato elettrizzante, non c'è niente da dire, anche se in quell'occasione a Raw avevamo Rocky come arbitro speciale e Hunter e gli Hardy ai lati del quadrato, quindi la componente maschile era molto presente. Sono molto più fiera dei miei match contro Trish Stratus. Lì c'eravamo solo noi due, con la nostra storia da raccontare e la nostra rivalità perenne".
E in quell'attimo vi siete rese conto che stavate scrivendo la storia del wrestling femminile WWE?
"Col senno di poi, direi di si. All' epoca eravamo felici di quello che stavamo facendo, ci rendevamo conto dell'importanza che avevamo: ci eravamo ritagliate un posto all'interno di una disciplina prettamente maschile. Lì non importava quanto svestite fossimo, ma cosa facessimo all'interno del ring".
Oggi la situazione della Divisione Divas invece è quasi di contorno, qualcosa che esiste giusto perché dev'esserci. Come mai questo cambiamento dal 2004 ad oggi, secondo te?
"Beh, innanzitutto quando combattevamo io e Trish c'erano anche Victoria, Ivory, Molly Holly e tutte avevano un personaggio ben definito, con una profondità che spingeva il pubblico a tifare per una o per l'altra, ora invece la personalità di tutte viene appiattita. Poi c'è anche da dire che nel mio ultimo stint molte grandi Donne del wrestling hanno deciso di andarsene. Per quanto riguarda le Divas attuali, credo che la WWE debba farle crescere professionalmente, non solo come lottatrici, ma anche come valet. Io ho imparato molto da Kane ed Edge, stavo attenta mentre progettavano il match, suggerivo qualcosa per i segmenti, insomma avevo un ruolo attivo, nonostante mi limitasse ad accompagnare lorosul ring".
Ora in WWE si tende ad emarginare le Divas, mi viene in mente un segmento molto criticato nel backstage in cui Maryse tenta di afferrare la valigetta del MITB…
"Sì, a volte ci sono Superstar che temono di essere messe in secondo piano dalle Divas o che non vogliono lavorare con loro. Io mi sono ritrovata ad assistere ad un 10 Men Tag Team Match con wrestler del calibro di Undertaker, Triple H, Kurt Angle, Steve Austin e ad un certo punto il pubblico faceva dei cori intonando "Lita, Lita". Forse si cerca di non distogliere il pubblico dal match, ma alla fine cantano quello che vogliono".
Com'è turnare Heel? È difficile cambiare completamente schieramento del proprio personaggio?
"Sì e no. Io l'ho trovato molto facile perché Lita Heel è decisamente l'opposto della Amy reale. È come recitare in un film, oppure indossare un costume di Halloween, una volta tolto torni ad essere te stesso".
E riguardo alla Live Sex Celebration con Edge, che cosa ci puoi dire?
"Quando l'abbiamo saputo, abbiamo subito tentato di distogliere tutti dall'idea. Era imbarazzante. Ho chiamato tutti i miei amici e la mia famiglia dicendo di non guardare Raw per niente al mondo. Però un'idea di Vince non si discute, nè tantomeno si cambia. Per fortuna conoscevo bene Edge e anche John Cena che ha interrotto il segmento e non è stato poi così traumatico".
Come mai hai deciso di ritirarti dal mondo del pro- wrestling?
"Sono arrivata ad un punto in cui volevo tornare ad avere una vita normale, vedere i miei amici, la mia famiglia e passare del tempo con tutti loro. Quando ti fermi è stranissimo perché pensi 'Come diavolo ho fatto ad avere quello stile di vita frenetico per così tanto tempo? Se ci pensi dopo è assurdo".
Come ci si sente ad entrare nella Hall of Fame?
"È un grandissimo traguardo, soprattutto se rimani umile e non ti monti la testa. Mi vengono giusto in mente le parole di Micheal Hayes che diceva a me e alle altre 'Di ragazze come voi ce ne sono a milioni là fuori'. Ora so con certezza che non verrò facilmente rimpiazzata".
Ultima domanda : il tuo match preferito di sempre?
"Cavolo, è difficile. Sicuramente il 60-Minute Marathon Match tra Bret e Owen Hart, mentre il mio match preferito sicuramente uno per il titolo femminile contro Trish".
Fonte : Talk is Jericho & ZonaWrestling.net