Costruire un ppv come All Out in due settimane non è mai facile. La AEW ci è riuscita. Poggiando le sue spalle sulla straordinaria capacità di alcuni interpreti di andare oltre ogni limite possibile. Nel vero senso della parola e con stili sempre differenti.

È stata l’ennesima dimostrazione di come la AEW non sbagli (o non possa sbagliare) un ppv. Tolta la parentesi “Worlds End”, i successivi hanno riportato l’asticella in alto, capitalizzando la scelta della compagnia di acquisire alcuni performer di primo piano rispetto ad altri.

E allora ecco le cinque cose che ricorderemo di All Out 2024.

1) La narrativa, prima di tutto

La AEW ha seguito con molta precisione la narrativa impostata nei mesi. Swerve e Page hanno concluso con violenza un feud violento. MJF e Garcia hanno ripercorso la genesi e lo sviluppo della loro storia. Stesso discorso per la Statlander e Willow, e per il 4 Way. È sempre bene ricordare cosa anima le contrapposizioni e farne una virtù.

2) La conferma della categoria femminile

Il match tra la May e la Storm di All In aveva certificato come la AEW avesse ribaltato le vicissitudini di una categoria che per cinque anni ha navigato tra il mediocre e il sufficiente. Oggi invece ha tutti i crismi di una sua essenza. Persino consolidandosi, in termini di qualità, nel tempo. Kris Statlander e Willow Nightingale sono a pieno titolo nelle storyline principali e hanno ragione d’essere utilizzate nel migliore dei modi. C’è un roster femminile, adesso, che vale. Sarà importante non perdere questa coerenza nel tempo.

3) Lo shock di All Out (ai danni di Danielson)

Avevo previsto una settimana fa che qualcosa sarebbe successa tra Moxley e Danielson. Ha senso riprendere una alleanza che era nata grazie al salvagente di William Regal. Uscito di scena il Lord, ognuno si è fatto le sue cose. Ma ora occorre mettere in chiaro che cosa sia il Blackpool Combat Club e quale strada voglia intraprendere. Non c’è spazio per due galli, il leader può essere solo uno. E nell’ottica dell’assalto a Danielson prende persino senso l’ingresso di Pac nella stable (cosa che non era stata spiegata). Più che altro, lo shock vero e proprio lo ha offerto Castagnoli con l’uppercut improvviso. Nessuno si sarebbe mai aspettato che fosse lui il primo traditore. Tutto gestito alla perfezione.

4) C’è la fila per la caccia al titolo mondiale

All Out ci consegna una serie lunga di sfidanti al titolo mondiale in mano a Bryan Danielson. In attesa di comprendere le intenzioni di Moxley, tanti potranno bussare alla porta. Intanto Hangman Page, che ha concluso positivamente il feud con Swerve. Poi Will Ospreay, dopo le due recenti vittorie. Okada è un profilo che potrebbe inserirsi in lista senza problemi. Certamente MJF, ma non subito, avendo un film da girare. Lo stesso Strickland non lo si può dimenticare. Infine Christian Cage, che prima o poi dovrà incassare la title shot conquistata a All In. Ciascuno di essi ha messo una tacca importante ad All Out.

5) Hangman Page è definitivamente nella storia

Per intensità, ricchezza, spessore e qualità, Hangman Page è il miglior wrestler mai scritto dalla AEW. E, assieme a Roman Reigns, il miglior wrestler (per narrativa) degli ultimi 10 anni. Partendo dal feud con Omega fino ad arrivare a quello con Strickland, siamo consapevoli di come il suo personaggio sia riuscito a scavare in profondità , riuscendo a generare ogni volta un modo nuovo di analizzare l’anima umana.

Anche a questo giro lascio i miei voti.

  • MJF def. Daniel Garcia (7 / 10)
  • AEW World Tag Team Title: Young Bucks (c) def. Blackpool Combat Club (6 / 10)
  • AEW International Title: Will Ospreay (c) def. Pac (8,5 / 10)
  • Street Fight: Kris Statlander def. Willow Nightngale (7,5 / 10)
  • AEW Continental Title: Okada (c) def. Konosuke Takeshita, Orange Cassidy, Mark Briscoe (6,5 / 10)
  • AEW TBS Title: Mercedes Monè (c) def. Hikaru Shida (5,5 / 10)
  • AEW World Title: Bryan Danielson (c) def. Jack Perry (8 / 10)
  • Lights Out Steel Cage: Hangman Page def. Swerve Strickland (8,5 / 10)

Voto ppv: (7,5 / 10)