Nel monte Rushmore degli appassionati di wrestling in Italia “figli” di Smackdown, Giacomo Ciccio Valenti, Christian Recalcati, i magheeeeeeggi e Nutellone, non puo´ovviamente mancare la figura di Rey Mysterio, uno dei lottatori maggiormente popolari nel belpaese ma, soprattutto, il luchador piu´famoso della storia del wrestling statunitense assieme al compianto Eddie Guerrero.
Rey Mysterio è uno dei lottatori maggiormente riconoscibili in assoluto, per merito del suo stile di lotta assolutamente innovativo per l’epoca, per l’essere stato l’apripista dei campioni “underdog” per eccellenza in epoca moderna e per il magnetico carisma esercitato soprattutto sui fan piu´piccoli, innamorati di lui sin dal primo sguardo. Ecco, probabilmente questo concetto per noi smartoni non è tanto semplice da comprendere a pieno: ad ogni houseshow italico a cui ho assistito, a prescindere dalla collocazione cronologica e persino dalla presenza di Mysterio nel roster, il prodotto di merchandise piu´venduto, assieme alla maglia di Cena, è sempre e comunque stata la maschera di Rey, sia vera che “pezzotta” (nda: dicesi pezzotto un prodotto simile all’originale in tutto e per tutto ma realizzato utilizzando prodotti scadenti o poco duraturi. Es: “gimme the watch!”).
Ed il valore di Mysterio puo´anche essere individuato nei tentativi da parte della WWE di replicarlo, falliti senza mezzi termini. La storia di Sin Cara puó essere tranquillamente descritta come uno dei tentativi piu´imbarazzanti dell’epoca recente (Sin Cara Negro Vs Azul, gli infortuni stupidi, i botch, le risse, il cambio di interprete nel personaggio) mentre Kalisto, pur avendo avuto i suoi momenti di imbarazzo con i promo “Lucha Thing” (https://www.youtube.com/watch?v=fe6KX3pkA70) in realtá non ha mai demeritato eccessivamente ma nemmeno attecchito come forse molti, se non tutti, speravano. In questo contesto, il ritorno di Rey Mysterio sembrava essere piuttosto salvifico.
A 43 primavere suonate, Rey Mysterio fa il suo ritorno alla Rumble 2018 nello stato fisico migliore degli ultimi anni, almeno dal punto di vista estetico. Grazie anche alla maschera che, senza dubbio, cela in modo sapiente i segni del tempo come rughe, calvizie o imbiancamento della peluria, Rey è tornato ed il tempo per lui sembra essersi fermato, anzi riavvolto: dimagrito, rapido, preciso, agile…un asset di sicuro affidamento, almeno sulla carta, per una federazione che propone decine di ore di wrestling ogni settimana. Una leggenda da spendere in modo sapiente per mandare over personaggi in rampa di lancio nel modo giusto, un grande nome da poter utilizzare come sfidante di transizione anche in palinsesti di una certa rilevanza. Così non è stato.
Rey è stato messo nelle condizioni di avere un unico, straordinario acuto contro Andrade costituito da una serie di match memorabili (tra i migliori match televisivi dello scorso anno) per poi fare essenzialmente una cosa sola: perdere. Contro Corbin, contro Joe (e ci sta), squashato senza pietà da Sullivan e Lashley, vittorioso contro Zayn ma solo dopo numerose interferenze a Raw Reunion…insomma, la WWE ha deciso di investire Rey e non investire in Rey tutto sommato. Il che ci sta, ma entro certi limiti.
Non dico che Rey debba andare over contro lottatori futuribili, cosí come non dico che a 44 anni (45 a dicembre) vi sia la necessità di doverlo pushare o cose simili, anche in considerazione della sua forse eccessiva inclinazione agli infortuni. Ma in che modo Rey dovrebbe differire in modo sostanziale, che so, da Undertaker o similari? Perché si è offerto un biennale a questo atleta (scadenza gennaio prossimo) per non fargli fare assolutamente nulla di sostanziale o rilevante? E´presto detto.
A Lucha Underground Rey ha dimostrato non solo di essere ancora un talento di primissimo ordine, ma anche di essere un worker ancora all’altezza della situazione (i match con Puma – Ricochet – sia come alleato che come avversario sono stati sempre un must see) in grado di far gola a qualsiasi federazione. La WWE, probabilmente su suggerimento di Andrea Agnelli o Paratici, ha deciso di ingaggiare Rey essenzialmente per toglierlo dal mercato e metterlo in panchina, in modo da farlo “invecchiare” altri due anni sotto la propria egida e, perché no, ridimensionare il piu´possibile il suo rinnovato status in vista della prossima scadenza contrattuale. Ricordiamo che anche al momento dell’addio nel 2015, dopo ben 13 anni di permanenza, la WWE decise di non utilizzarlo al fine di non dargli ulteriore lustro o visibilità.
La storia di Rey per me non ha il minimo senso, ed ho voluto scriverne proprio per sentire altri punti di vista. Molte volte non comprendo alcune scelte da parte della WWE o alcune dinamiche mi risultano essere piuttosto oscure ed incomprensibili, ma in genere riesco sempre ad intravedere una logica distorta, talvolta folle e talvolta visionaria…ma non in questo caso.
Vuoi far jobbare Rey? Ci sta. Fallo tuttavia con criterio, rendilo un performer forte, usa il suo starpower in modo funzionale alla crescita di altri personaggi o allo sviluppo di altre storyline: è una scelta come un’altra, non condivisibile da tutti forse ma assolutamente comprensibile e giustificata. Ma far tornare Rey solo per farlo squashare da Sullivan (inadeguato), Corbin (una chiavica completa) e Lashley (midcarder vecchiotto e senza un futuro roseo) mi spiace, ma non ha il minimo senso: mi sembra solo una perversa vendetta per motivi personali, un pó come le umiliazioni subire da JR o altre cose simili.
Sono ansioso di sentire la vostra, ora vado a tergere le mie guance dalle virili lagrime versate mentre scolpivo idealmente questo epitaffio digitale.