Oggi parliamo di The Miz, una delle poche note liete che si contano a Raw da parecchi mesi a questa parte. Complice la ripartenza del reality Miz & Mrs. sono uscite diverse interviste sull’ex partecipante di Tough Enough, in una delle quali pure John Cena ha speso complimenti per il collega lodando il suo impegno nel lavoro per migliorarsi. Rimaniamo però ai tempi più recenti e il suo contributo attuale allo show.

Se Lashley dovrebbe costruire una statua a MVP per i successi che ha avuto, qualcosa di simile dovrebbe farlo anche Morrison per The Miz. Il fu Nitro, nonostante l’esperienze maturate per anni lontani dalla WWE, non è riuscito a superare le sua lacune nell’extra ring: al microfono non è gravemente insufficiente, ma è chiaro che riunire i conduttori del Dirt Sheet sia stata una mossa per salvarlo dall’anonimato. Fosse rimasto in singolo oggi avrebbe un ruolo pari a Ricochet, che a volte c’è e a volte sparisce, lotta bene ma regala spesso job. Sotto l’ala di The Miz riesce invece ad avere il suo senso nello show, una buona spalla heel dalle ottime doti acrobatiche in ring.

Oltre a dare una mano ai colleghi, The Miz rappresenta una certezza per la WWE. Fatto l’errore di consegnare il Money in the Bank a Otis, si sono rivolti proprio a lui come sostituto. Il tutto è poi servito a traghettare la cintura da McIntyre a Lashey, ma quel brevissimo regno è stato utile a movimentare la Road to Wrestlemania. Quella vittoria è stata anche un premio al suo costante impegno, sempre al servizio della compagnia senza alzare una polemica. A dimostrazione di queste parole, non è un caso che sia stato coinvolto proprio lui nella rivalità contro Bad Bunny, essendo la compagnia sicura che sarebbe riuscito a rendere interessante una faida contro un non-wrestler.

L’obiettivo attuale è chiaro, ovvero aiutare Damian Priest ad affermarsi nel main roster. Il tag team match di Wrestlemania andava già in quella direzione, ma ora senza il rapper ci si potrà ancora più concentrare sull’ex NXT. Contro altri avversari avere un titolo minore di mezzo sarebbe stata una necessità, ma il talento di The Miz sta proprio nel rendere tifabile il face che si ritrova contro anche senza cinture nella storyline. Non è un caso che Priest rispetto a tanti approdati a Raw e Smackdown dallo show giallo se la stia cavando bene.

Ho voluto quindi dedicare questo editoriale a un wrestler che, pur rimanendo per ma la maggior parte della carriera nel mid carding, per me rimane uno dei più importanti di questa generazione. Non sarà ricordato come Cena, Edge o Orton, ma nelle interminabili ore di Raw riesce a dare un contributo importante nell’economia dello show; se avesse avuto una stazza migliore e fosse riuscito a superare un minimo i suoi limiti in ring chissà oggi come sarebbe considerato. Ripensando però al livello in cui era appena approdato in WWE c’è solo da fargli complimenti per quello che ha rappresentato in questi anni, oltre a invidiarlo pesantemente per la moglie che ha conquistato.

Sergedge – EH4L