Daniel Bryan, campione in carica si opera, si stima fuori dalle scene per un periodo variabile tra uno e tre mesi. Questa la fredda cronaca, intorno, nel frattempo si scatena l’inferno. Un milione di possibili scenari si formano nella mente degli appassionati WWE.

In fin dei conti Payback è alle porte e non vedere il titolo mondiale difeso, rientrerebbe tra i rarissimi casi, soprattutto negli ultimi anni; condizionale d’obbligo, perché, la compagnia, capito il giochetto, ha iniziato a stuzzicare i fan.
Inizia a circolare la voce della decisione di rendere vacante il titolo, privando Bryan della possibilità di difenderlo e innescare una serie di possibilità a dir poco ingarbugliate e, invece, a Raw, Stephanie Mc Mahon si diverte con un tira e molla lessicale, durante il suo segmento.
Perché questo? L’infortunio è meno grave del previsto? Si deve prendere tempo e creare interesse (leggasi ascolti) in questi Raw, storicamente soporiferi in questo periodo dell’anno? In realtà potrebbe essere tutto e niente di ciò che leggiamo, vista, anche, l’indubbia capacità della WWE di alzare una cortina di segretezza su certe situazioni, quando prioritarie.
 
Indubbiamente, per assurdo, ha riportato, almeno dal mio personale punto di vista, nuovamente il focus principale dello show sul titolo assoluto, offuscato nel post Wrestlemania dall’ottimo lavoro di Evolution vs Shield e Wyatt vs Cena. Non vi nascondo che attendo con interesse la puntata di lunedì prossimo, unicamente per vedere da parte andrà questa storyline.
Che poi in realtà le strade sono un bivio perfetto: rendere vacante il titolo oppure continuare con Bryan infortunato. La prima, per alcuni più affascinante, potrebbe vedere tanti nomi candidarsi a prendere il posto di Bryan e una storyline già scritta del rematch, magari a Summerslam: nulla di innovativo, anzi, ma che sarebbe una ulteriore consacrazione dopo Wrestlemania XXX. 
 
I nomi da cui pescherei sono in realtà solo un paio: il rimanente top face John Cena e un heel legato, direttamente, ai risultati di Payback, ovvero Triple H. Il primo caso, sarebbe il rematch dello scorso Summerslam, ma con uno star power più equilibrato rispetto a quello del 2013 e, inoltre, occasione per la WWE di andare sul sicuro, anche in ottica Network, con un campione, discusso, ma indubbiamente con un numero importante di sostenitori.
 
Triple H, nome che nell’immediato faticherebbe a imporre il suo “ritmo”, fatto di tanti segmenti al microfono e rarissimi match negli show settimanali, andando contro la filosofia del "Fighting Champion”. Politica che tanto bene fa al Network, in questa prima fase in modo particolare, che più riesce a creare interesse anche per show di seconda o terza fascia, più l’abbonato è felice di rinnovare. Poi ci sarebbe Bray Wyatt, ma ho l’impressione che la federazione non lo veda ancora pronto per un ruolo di primissimo piano.
 
La scelta di far detenere a Daniel Bryan la cintura, potrebbe essere un azzardo ben ripagato, se gestito con sapienza. Possiamo sopravvivere per uno Special Event senza vedere difeso il titolo, ma oltre sarebbe complesso da gestire. Tutto starà negli effettivi tempi di recupero del campione attuale, che intanto fa parlare di se come non mai.