Le pagine tristi in questa sezione storica di Zona Wrestling purtroppo sono tantissime, perché troppo spesso in questo mondo, da alcuni punti di vista malato e marcio, i lottatori hanno incontrato ostacoli e problemi che li hanno condotti alla fine. Stavolta però, la persona della quale mi appresto a parlare, non ha fatto a tempo a lasciare il segno, e quindi in pochi, davvero in pochi, si ricordano di lui, la maggior parte dei fan di Wrestling di nuova generazione probabilmente nemmeno lo conosce.
Il suo nome, era Louie Spicolli.
Louis Mucciolo Jr., questo il suo vero nome, è un ragazzo di 15 anni con una fortissima passione, quella per il Pro Wrestling. Una passione che lo porta a cominciare ad allenarsi all’età di 17 anni, con Big Bill Anderson, un signore che il giovane Louis incontra alcune volte nelle riunioni di Los Angeles. Louis debutta nel 1998, e debutta nella più importante compagnia degli Stati Uniti, la WWF, che gli affibbia il nome di Louie Spiccoli, facendolo lavorare inizialmente come Jobber.
Los Mercenarios Americanos sono la seconda parte della carriera di Spicolli, che combatte in Messico insieme ai suoi compagni Bill Anderson, suo allenatore, e Timmy Patterson. Tutti e tre combattono dietro una maschera.
Dopo diversi Stint nelle compagnie indipendenti americane, Spicolli finisce di nuovo nella World Wrestling Federation, dove viene introdotto col nome di Red Redford. Nella compagnia di Vince McMahon Redford ha uno Stint che lo vede protagonista insieme ai Bodydonnas del compianto Chris Candido e di Tom Pritchard.
Ora il sogno sembrava reale, quasi tutto si era messo al suo posto. Tutto sistemato. Le luci della ribalta non erano poi cosi luminose, ma si vedevano abbastanza chiaramente e magari, un giorno, avrebbe potuto fare il salto che tanto aveva sognato. Ma invece che sognare da desto, il giovane Luoie, vide solo buio. Vedeva buio infatti, quando fu trovato senza sensi del Backstage della WWF, con sentimenti e ragione soppressi da una overdose di Soma, un farmaco rilassante, all’epoca legale, che addormenta il corpo portando una pace apparente.
Luoie però non vuole finire cosi male. Non vuole che un infortunio od un ritmo troppo elevato di lavoro lo buttino in un baratro senza rumori, senza ritorno. Decide di curarsi ed entra in un programma di riabilitazione, che termina con successo.
Spicolli, nonostante il grande impegno, si trova spesso davanti alla tentazione di andare alla ricerca dell’euforia provocata dalle sostanze e di quella tanto pericolosa calma apparente che porta all’oblio. Tentazione che sente soprattutto quando la WWF lo licenzia in tronco, impedendogli, dati i termini del suo contratto, di andare nella World Championship Wrestling, compagnia che all’epoca cresceva a vista d’occhio e che dimostrò un interesse per il giovane.
La depressione del ragazzo, legata al non poter più assaporare le luci delle grandi Major, finisce fortunatamente quando Paul Heyman se lo porta nella Extreme Championship Wrestling. Proprio in questo periodo però, Spicolli commette due errori: il primo è voltare le spalle a Paul Heyman, che aveva creduto in lui assumendolo e mandandolo in una faida con un pezzo grosso della federazione, Tommy Dreamer; il secondo è ricominciare ad assumere droghe, stavolta veri e propri mix, presi fra alcol e pessima alimentazione, mettendo fra l’altro in forte imbarazzo il regno di Paul E e rischiando di rovinare ogni sforzo fatto per dare una credibilità alla compagnia di Filadelfia.
Il cancro diagnosticato alla madre del lottatore, non fa che aumentare il senso di vuoto, vuoto che cerca di colmare la World Championship Wrestling, quando nel 1997 lo assume, consapevole di alcuni suoi problemi, ma inconsapevole del fatto che tali problemi erano ad un punto critico. Famoso a questo proposito, un video che mostra Spicolli completamente fatto nel Backstage della promotion di Ted Turner. Immagini tanto infamanti quanto tristi.
Nella WCW Spicolli viene introdotto come l’antitesi di Tommy Dreamer, o meglio, il vero innovatore, “The Real Innovator”, per sminuire appunto la leggenda Hardcore della ECW, “The Innovator of Violence”. Anche ad Atlanta Spicolli, a conferma del suo talento, viene assegnato ad un programma abbastanza discreto, nel quale affronta diverse volte Scott Hall, prima di finire in un incontro in PPV, a Super Brawl VIII, il 22 Febbraio 1998: incontro che Louie Spicolli, non combatterà mai.
All’età di ventisette anni, compiuti da 5 giorni, Luoie Spicolli ci lascia il 15 Febbario 1998, un giovane, giovanissimo Wrestler, che si è arrampicato senza funi. Si è arrampicato senza funi su una parete che più in alto si andava, meno appigli proponeva. Perché la vita da una parte da e da una parte toglie, perché i primi anni novanta erano difficili per chi cresceva nei sobborghi di Los Angeles, perché il nostro cervello non può e non deve essere maltrattato a lungo, se no ci punisce, facendoci credere di essere in paradiso, mentre ci sta facendo rotolare all’inferno.
RIP caro Louie, davvero tu non hai avuto una seconda occasione, davvero tu, sei l’esempio che il destino ha usato per dimostrare che sbagliare è umano, ma a volte anche un solo errore, può essere tragicamente fatale.