Wrestlemania XIX, senza dubbio l’edizione del 2003. Neanche ci ho pensato quando ho dovuto scegliere una edizione da rivivere con qualche pensiero, avevo venti anni esatti all’epoca. Era un periodo felice, ripensandoci. Avevo appena iniziato a lavoricchiare e in WWE c’era un grande Shawn Micheals e io a spendere i primi risparmi per le t-shirt con enormi croci e la scritta HBK. Di quell’evento comprai il dvd in un negozio della mia città strapagandolo, forse addirittura quasi sessanta euro, non ricordo esattamente. Da giocatore quasi completamente Nintendo, non mi feci scappare il videogame per il compianto (per me) Gamecube. Tutti dettagli che un po’ sfumano se penso al fatto che fu un’edizione che mi regalò ricordi felici con mio padre.
Queste e altre ragioni identificano il perché soggettivamente la XIX sarà sempre la mia edizione del cuore e anche se rivedendo il valore della card e la storicità di alcuni match, oggi, potrei pensare che sia invecchiata davvero male, sarà sempre e comunque la “mia” Wrestlemania. E quel gioiello di match tra Jericho e HBK, non posso metterlo al vertice dei miei incontri preferiti di sempre. Come ho premesso, sono valutazioni esclusivamente personali, quindi non vi preoccupate di perdere tempo a scrivere nei commenti cose ovvie. Le so anche io. Lo so che non è il meglio che ci sia mai stato, ma l’obiettivo di queste serie di editoriali è diverso. Dal mio punto di vista è far tornare indietro il tempo di molti anni, allineare la mia vita a un evento di wrestling.
Ricordo un video iniziale emozionante, talmente bello che ne uso l’audio per i podcast pre-Wrestlemania ogni anno e se non avete presente quale sia consiglio caldamente di cercare sul tubo. Come molti sapranno non sono mai stato un grandissimo fan di Undertaker e quindi non mi pesò in questa edizione vedere mancare un suo momento rilevante, anzi, tra le tante vittorie nella streak è forse tra quelle meno significative. E poi l’atmosfera del Safeco Field di Seattle; negli ultimi anni siamo stati abituati a vedere strutture dedicate al football, ma quell’anno l’impianto era quello dei Mariners, squadra della MLB, con tutte le particolarità, anche di luce e scenografiche, che uno stadio per il baseball comporta. Ma dettagli stilistici a parte, si tratta di un evento che ha visto come headline The Rock vs Stone Cold, HBK vs Y2J, Hogan vs McMahon e Lesnar vs Angle.
Quattro match che racchiudono alla grande lo spirito di una Wrestlemania; dello spettacolo apice dell’anno per il prodotto WWE. Eh sì, perché tra le altre cose questa fu la prima edizione con il brand WWE e non più WWF. Lesnar vs Angle fu una faida epocale, apice di uno stint esagerato per quanto vincente per Lesnar. Stone Cold combatté l’ultimo vero match della sua carriera chiudendo con il suo grande rivale The Rock, già star del cinema più o meno affermata, in un match estremamente emozionante e coinvolgente per il pubblico, che alcuni considerano la fine dell’era Attitude. Match rilevante da un punto di vista di puro entertainment, Hulk Hogan vs Mr. Mc Mahon, in cui Hogan viveva gli ultimi momenti di una gigantesca carriera se pur in una faida alla fine sicuramente dimenticabile. Volendo citare la presenza dei rappresentanti dei pesi leggeri e delle donne, che paragonate ad oggi avevano tutto un altro senso e valore. E la piccola delusione personale di vedere un per nulla in forma HHH vincere contro Booker T, dopo Scott Steiner, ulteriore prova di forza verso tutto ciò che è stata la mia amata WCW.
Mi piace ricordare quel 2003 come un bel periodo, dove anche in Italia si iniziava a prendere coscienza del fenomeno, anche se quella Wrestlemania, alla fine, fu vissuta da un numero ancora ridotto di persone nel nostro paese, fu l’inizio di qualcosa di importante, che ha gettato le basi per tanti che hanno iniziato a seguire il wrestling. Adesso mi è presa una voglia incredibile di andare a rivedere quell’evento, datemi retta, fatelo anche voi.